Belinelli annuncia il suo addio alla pallacanestro: GRAZIE MARCO

Il veterano da San Giovanni in Persiceto ha deciso di chiudere oggi la sua irripetibile carriera, dopo l’ennesima vittoria

Scritto da Lorenzo Mengoli  | 

Il veterano da San Giovanni in Persiceto ha deciso di chiudere oggi la sua irripetibile carriera, dopo l’ennesima vittoria

Sono pochissimi i giocatori italiani che potranno dire di aver avuto una carriera migliore di Marco Belinelli. Anzi, al momento Marco è riuscito nell’impresa in cui nessun altro italiano, oltre a lui, è riuscito, vincere il titolo NBA. Non avrà rimpianti, forse solamente dispiacere, quindi la guardia bolognese a lasciare la pallacanestro, come ha dichiarato lui stesso poco dopo la vittoria dello scudetto: “ Non devo dimostrare nulla, ho la mia età e chiudere la carriera così non sarebbe male. Vedremo...” Ha così deciso che è il momento giusto, a quasi 40 anni e dopo almeno 20 da professionista, per chiudere la sua interminabile carriera sul parquet. 

Il messaggio d'addio

Ci ho messo il cuore. Ogni briciolo di me stesso. Ogni singolo giorno. La pallacanestro mi ha dato tutto… e io ho dato tutto a lei. Non è facile dire addio. Ma è il momento. Porto con me ogni emozione, ogni sacrificio, ogni applauso. Grazie a chi c’è sempre stato. Ai più giovani, lascio un sogno.Fate in modo che valga la pena.

Gli esordi e il titolo NBA

Sì, perché Belinelli inizia giovanissimo a muovere i suoi primi passi su un campo da basket, ad appena 16 anni debutta in serie A con la Virtus Bologna e il primo scudetto arriva prima dei 20 anni, dopo aver cambiato sponda cittadina ed essere passato alla Fortitudo. Poi ci sono i mondiali con l’Italia del 2006 e l’approdo, inizialmente difficile in NBA. 
Lì avviene, dopo tanto duro lavoro, quello che resta l’apice della sua carriera: il titolo del 2014 con gli Spurs di Parker, Duncan e  Ginobili, che riescono a vendicare il tiro di Ray Allen e la sconfitta contro i Miami Heat dell’anno prima. Nel 2014 Marco riesce anche in un’altra impresa, tuttora non replicata: essere il primo italiano a portare a casa la gara del tiro da tre punti in un All Star Game, battendo campioni come Kyrie Irving e Steph Curry. 

Il ritorno in Europa e i successi 

Il tiro da tre è sempre stata la sua arma più temibile, ma negli anni ha imparato anche a sfruttare la costante attenzione che le difese erano costrette a riservargli per sorprendere con tagli back-door, dietro la schiena del difensore. È così, reinventandosi anche quando l’età avanzava, che si è rivelato un pezzo fondamentale della Virtus Bologna di questi ultimi anni. 
Riavvolgiamo il nastro: dopo la fine dell’avventura oltreoceano Marco firma il 26 novembre 2020 con le Vu Nere, in quel momento desiderose di tornare al top in Europa e in Italia. Il primo anno si conclude con uno scudetto decisamente inaspettato, 4-0 ai rivali di sempre dell’Olimpia Milano, probabilmente troppo stanca dopo le Final Four di Eurolega. Belinelli, comunque, non si lascia di certo impietosire e dà il suo contributo con oltre 13 punti a gara. L’anno successivo i bianconeri avranno anche modo di rifarsi per la delusione europea della stagione precedente e l’ingaggio di Toko Shengelia e Daniel Hackett, oltre a Milos Teodosic, dà loro accesso all’Eurolega, dopo la vittoria dell’Eurocup, secondo titolo in due anni per Marco. Siamo così arrivati alla stagione 2022-23, la squadra vorrebbe vendicare la sconfitta in LBA subita da parte di Milano l’anno precedente, ma alla fine della stagione va in archivio un altro titolo meneghino e l’addio di Milos Teodosic direzione Stella Rossa.
Belinelli capisce che per guidare la squadra nella lunga stagione con il doppio impegno serve che guidi la squadra ritrovando lo smalto di un tempo e l’anno dopo, nonostante vada per i 38 anni, è una delle sue migliori stagioni in Virtus. Arrivano infatti quasi 14 punti di media in Eurolega e momenti di assoluta onnipotenza cestistica dove semplicemente non è fermabile e segna triple a ripetizione, oppure punisce gli avversari con il suo back-door. L’obiettivo play-in di Eurolega viene raggiunto, ma il Baskonia del futuro coach bianconero Ivanovic ferma i sogni bianconeri, che si arrendono contro Milano in campionato non riuscendo ad interrompere una striscia che sa di maledizione. Tutto questo nonostante Belinelli elevi il suo rendimento anche in campionato venendo nominato MVP della LBA 2023-2024. 

L'ultimo anno 

Ma il destino non ha ancora finito di scrivere la storia per Marco e anche lui decide di darsi un’altra chance, insieme alla squadra e alla società. Nella stagione appena trascorsa si vive un ottovolante di emozioni: la pessima partenza in Europa, l’arrivo di coach Ivanovic al posto di Luca Banchi, alcune sconfitte in campionato e il disastroso -36 di Belgrado contro la Stella Rossa dell’ex Teodosic, ma, come in una perfetta sceneggiatura tutto si sistema al momento giusto. I bianconeri stringono le viti in difesa seguendo i dettami del coach, Belinelli non ha più la brillantezza della stagione passata, ma prova comunque a rendersi utile sia nei minuti che gli vengono concessi, sia come leader in spogliatoio. E, grazie anche ad un altro campione di nome Toko Shengelia, la Virtus batte Venezia in gara 5, supera 3-1 i rivali milanesi e Brescia in finale scudetto. 
Arrivano le lacrime per i protagonisti di questo ciclo bianconero come Cordinier o Shengelia, ma piange anche capitan Belinelli, che può finalmente abbracciare lo scudetto che inseguiva da tre lunghi anni. E noi non possiamo fare altro che ringraziare un fenomenale giocatore di basket, l’uomo che ha vinto in entrambe le leghe dove ha giocato e che forse come unico rimpianto avrà non essere riuscito a fare qualcosa di grande con la nazionale. Ma va bene così 

Grazie Marco Belinelli 


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