Mondiali 2023, Italia nel Gruppo I: tutto in una mattina

Gli Azzurri saranno i primi a scendere in campo venerdì per inuagurare la seconda fase e sarà già un dentro-fuori.

Scritto da FMB  | 
Marco Brondi

Gli Azzurri saranno i primi a scendere in campo venerdì per inuagurare la seconda fase e sarà già un dentro-fuori.

L'Italia di Gianmarco Pozzecco si gioca il futuro ai Mondiali 2023 venerdì mattina, infatti alle 10 all'Araneta Coliseum di Manila gli Azzurri affronteranno la Serbia

Non è eliminazione diretta essendo un nuovo girone ma con l'eredità del Gruppo A l'ItalBasket non ha altra scelta: battere sia i serbi che il Porto Rico e poi vedere cosa succede con l'avulsa. Un 1-1 con l'eventuale 0-2 della Repubblica Dominicana non basterebbe. 

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MONDIALI, IL GRUPPO DELL'ITALIA

📅 1 settembre: Vs Serbia🇷🇸 (10:00)
📅 3 settembre: Vs Porto Rico🇵🇷 (10:00)

📺 SKY Sport Summer (201), NOW, DAZN, Rai2

Come ci arriviamo

Stessa identica situazione di un anno fa ad Eurobasket. Loro strafavoriti con il vento in poppa dalla fase a girone dopo aver dominato chiunque e noi sfavoritissimi con quell'alone di sconforto per una sconfitta che non ci voleva.
L'anno scorso il ko a Milano contro l'Ucraina, quest'anno quello contro la Repubblica Dominicana, entrambi ci hanno portato a giocarci tutto contro i Serbi di Pesic. 

A Berlino erano gli ottavi di finale che giocammo con quella leggerezza da underdog che ci consentì di stupire tutti, venerdì a Manila giocheremo con l'obbligo di vincere 2 partite se vogliamo andare ai quarti il tutto dopo un grande hype creato nelle amichevoli dove avevamo battuto anche Bogdanovic & Co.

La Serbia 

È una Serbia diversa e se vogliamo provocare è più forte senza Nikola Jokic. Tatticamente Jokic con il suo gioco “è ingombrante” per le spaziature FIBA, monopolizza il gioco e non ha i suoi spazi di manovra come in NBA dove può fare tutto quello che vuole. Senza il campione NBA 2022 con i Nuggets la Serbia è più squadra con gerarchie chiare ed il giusto mix tra veterani e giovani. Bogdan Bogdanovic come prevedibile ha ereditato il ruolo di stella e non sta deludendo (18.0 punti di media con il 43% dal campo), Nikola Milutinov sano è il totem (13.3 punti e 10.3 rimbalzi) che fa il suo senza esagerare mentre è esploso il giovane Nikola Jovic. Il giocatore dei Miami Heat è emerso come il 3° tenore in questa Serbia (13.0 punti con il 75% dal campo), vero jolly tattico per Pesic e difficile da leggere per le difese.

Pesic ha una squadra profonda tanto da aver usato con il contagocce Filip Petrusev reduce da una superba stagione con la Stella Rossa, poi ci sono le vecchie volpi come Marko Guduric e Dejan Davidovac, più i sempre efficaci Vanja Marinkovic ed il neo-Virtus Bologna Dobric

Sono forti, sono grossi, sono profondi e l'assenza di Jokic li ha responsabilizzati maggiormente rendendoli più determinati e meno leziosi, che è sempre stato il loro tallone d'Achille che li ha sempre condannati. 

La situazione dell'Italia

Siamo entrati nei mondiali con un grande entusiasmo “ferito” dalle prime due partite, sia contro l'Angola che contro la Rep.Dominicana abbiamo faticato (e perso) più di quanto potessimo immaginare soffrendo molto la fisicità, le basse percentuali da 3 (nonché la nostra arma principale) e scricchiolando un po' troppo dietro dove Nik Melli a volte si trova a fare reparto da solo.

Non stiamo giocando bene, Poz ha tagliato le rotazioni contro la Filippine andando dai suoi pretoriani ottenendo risposte positive ma ci sono ancora delle falle. Pippo Ricci e Stefano Tonut nettamente i migliori nel Gruppo A per costanza di rendimento, serve che Spissu, Polonara e Fontecchio giochino meglio e che Melli porti qualche punto in più alla causa perché, oggettivamente, abbiamo pochi giocatori che la buttano dentro. 

In difesa tutti chiamati ad uno step in più, abbiamo contenuto bene Jordan Clarkson ma quest'ultimo predicava nel deserto cosa che non fa Bogdanovic sul quale Tonut, Simone e soprattutto Pajola saranno chiamati agli straordinari. Milutinov non è poliedrico/talentuoso a 360° che gira per il campo come Jokic ma è pragmatico e noi abbiamo nel solo Melli l'uomo che lo può contenere, se il capitano dell'Olimpia viene caricato di falli si apre l'auto-strada per la Serbia.

Alzare i ritmi di gioco (73.9 possessi per partita) , tiro da 3, difesa.

Sulla carta non c'è storia, loro possono travolgerci senza pietà perché hanno tutte le carte in regola e le giuste pedine però queste sono le nostre situazioni. Questa è la tipica partita da Italia di Pozzecco dove più che gli aspetti tecnici contano la mentalità che non si entra sconfitti, la voglia di sacrificarsi, la voglia di lottare nel fango, la voglia di sorprendere e sorprenderci come successe a Berlino. Sono quelle partite dove gradualmente questi ragazzi si esaltano per poi esplodere quando conta e lasciare gli avversari di stucco.

La chiave? Solo una: stare lì. Stare a contatto, non concedere parziali, rispondere se provano la fuga, lottare anche sporco, farli innervosire e portarli possibilmente al finale in volata dove può succedere di tutto e abbiamo precedenti a favore. Se prendono il largo o peggio, iniziano subito forte come all'Acropolis (+16) questa volta non li riprendiamo più. 

 

 

 

 


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