LBA 2023-24, il punto sulla stagione alla pausa Final Eight

Lotta playoff e incubo retrocessione: il punto sulla stagione alla pausa Final Eight

Scritto da Raffaele Fioretti  | 

Lotta playoff e incubo retrocessione: il punto sulla stagione alla pausa Final Eight.

La zona playoff

Alla pausa Final Eight, come spesso succede, le squadre che al momento  occupano gli slot playoff non sembrano poter dormire proprio sogni tranquilli. Per essere più precisi: da una parte, le prime quattro posizioni, riempite - in ordine - da Brescia, Bologna, Milano e Venezia, saranno sicuramente oggetto di un saliscendi continuo fino a fine stagione; per i "fantastici quattro” del campionato italiano nessuno mette in dubbio l'accesso alla seconda fase, ma il punto è: in che ordine? La Germani fin qui non ha mai deluso ed è la squadra con il miglior rendimento della Lega: meritato il suo primo posto. Ma la vetta della classifica ha due gravi effetti collaterali: l'ansia da prestazione e una pressione costante su tutto l'ambiente. Nonostante la squadra di Alessandro Magro sembri più concentrata che mai, è pur vero che alle spalle le inseguitrici non aspettano altro che un suo passo falso. La Virtus è, piazzamento in Eurolega o no, la squadra più talentuosa e fisicamente dotata del nostro campionato. Ma, soprattutto, a differenza della Germani ha l'antidoto perfetto per sostenere quegli effetti collaterali a cui prima si accennava. Ed è una guida, coach Bianchi, che infonde sicurezza e tranquillità: i virtussini giocano una bella pallacanestro e quando sono in giornata non ce n'è per nessuno. Discorso differente per l'Olimpia: il campionato non è iniziato bene, come del resto anche l'esperienza europea. Tuttavia, con il roster al completo ed evitando deliri tecnico-tattici i meneghini hanno come unico valido avversario proprio la Virtus. E poi c'è Venezia: squadra solida che merita a pieno uno slot nella zona alta della classifica, considerando anche i periodi in cui la stessa vetta è stata occupata dai veneti. La Reyer ha tutte le carte in regola per passare alla seconda fase tra le prime quattro: il Taliercio è sempre un campo difficile, per lungo tempo rimasto imbattuto, e la squadra è evidente che abbia un quid tecnico e tattico in più rispetto alle altre inseguitrici

Ecco, le altre inseguitrici appunto. Dall'altra parte, si ritrovano compresse a pochi punti di distanza sette squadre per solo quattro ipotetici posti. Zona, questa, destinata a definirsi all'ultimo secondo dell'ultima partita della stagione regolare. A 22 punti (5° e 6°) ci sono Reggio Emilia e Napoli: due formazioni costruite e allenate bene, ma che partivano certamente senza l'ambizione di arrivare in zona playoff - figurarsi alle Final Eight. Almeno una delle due sarà a giocarsi la seconda fase: più Napoli o più Reggio?  Si ritrovano a 20 punti  (7°,8° e 9°) Tortona, Scafati e Trento. La squadra di De Raffaele è in ascesa e convince sempre di più, dopo un pessimo inizio stagione e addirittura un cambio allenatore. A dirla tutta, sembra la candidata ideale al 5° posto: ci arriverà senza grosse difficoltà con questi ritmi offensivi. Scafati, come ha detto Boniciolli, è una squadra dalle infinite possibilità e potenzialità. E fin qui l'ha dimostrato, vincendo gli scontri diretti con Napoli, Trento, Milano. Proprio Trento è, finora, invece, una spiacevole delusione: si ritrova comunque in zona playoff, nonostante nelle ultime dieci sia uscita dal campo vincitrice solamente due volte. La tendenza negativa può essere indice di due condizioni: si tratta o di un momento “no”, dettato da qualche risultato sfortunato e qualche infortunio di troppo, oppure di un serio campanello d'allarme. Ad ogni modo, c'è il rischio di far fallire una stagione intera se non si cambia rotta. 

Non sono da sottovalutare anche le due piazzate a 18 punti (10° e 11°), cioè Cremona e Pistoia. Le due formazioni, così in basso per qualche ultimo risultato negativo, meriterebbero di giocarsi l'ultimo slot playoff.

 

La zona retrocessione

Tre squadre giocano, invece, un campionato completamente differente: Treviso, Pesaro e Brindisi. Non sono mancate polemiche in conferenza stampa e rimostranze da parte dei tifosi. Ma la LBA è anche questo: un anno sei da playoff e la stagione dopo vivi l'incubo della retrocessione. Scelte societarie e campagne acquisti scadenti sono tra le cause principali, ma inutile nascondere che questa sia un'ambigua tendenza tipica del nostro campionato. Fatto sta che, salvo miracoli, due tra queste squadre l'anno prossimo giocheranno in serie cadetta. Brindisi sembra la meno quotata a conservare il proprio posto nella lega: nemmeno la gabbia del PalaPentassuglia ormai sembra essere un fattore aggiuntivo. Pesaro e Treviso, nonostante grandi difficoltà, possono tentare di trascinare giù una delle squadre ferme a qualche scalino più su: ma è un augurio che sa di impresa. Anche perché più su significherebbe entrare nel dominio di due “bombe inesplose”: Varese e Sassari.

I primi sicuramente non si fatica a pensare che non immaginassero a settembre di ritrovarsi a metà stagione ad annaspare nella zona grigia della classifica: il talento c'è, Mannion è diventato un fattore decisivo, ma è evidente che qualcosa non abbia funzionato. E anche Sassari fin qui ha giocato una stagione insapore, fatta di lampi e qualche buon risultato: ma niente di più. Per entrambe, ad ogni modo, è giusto parlare di “bombe inesplose”: non sarebbe una risultato da “gratta e vinci”, cioé inverosimile, rivederle ai playoff, anzi. Pur vero è che a questo punto del campionato il raggiungimento di un piazzamento superiore è una risultato che non dipende più dalle proprie capacità, quanto invece dall'incapacità altrui: Dinamo e Openjobmetis dovrebbero sperare in un calo di tensione di uno degli elementi dell'attuale campo di forza playoff: ma chi? 


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