Kevin Durant e la conversazione G.O.A.T: perché si, perché no

Le dichiarazioni della stella dei Phoenix Suns sul suo status All-time stanno facendo discutere e abbiamo deciso di tuffarci anche noi

Scritto da FMB  | 

Le dichiarazioni della stella dei Phoenix Suns sul suo status All-time stanno facendo discutere e abbiamo deciso di tuffarci anche noi.

In stagione NBA che, ad oggi, a parte l'interessamento per la novità In-Season Tournament e per l'arrivo di Victor Wembanyama non sta offrendo nulla di narrativo e di interessante ecco Kevin Durant a smuovere le acque. La stella dei Phoenix Suns quando parla non è mai banale e recentemente ha trattato il padre degli argomenti: la conversazione sul G.O.A.T ovvero il più grande di tutti i tempi.

Nell'intervista rilasciata all'Arizona Republic l'ex Nets si è posto il quesito: 

Perché non dovrei essere io il giocatore più forte di sempre? Cosa non ho ottenuto su un campo da basket? Perché sono andato ai Golden State Warriors

Nelle ultime 48 ore KD ha sfornato 40 punti (domenica) contro Indiana e 43 (lunedì in back-to-back) contro i Chicago Bulls con tanto di canestro decisivo per allungare a 6 la striscia di vittorie consecutive dei Phoenix Suns ().

Sul chi sia IL più grande di tutti i tempi NBA non entriamo nel merito perché è un discorso da bar che tende, come sempre, a degenerare ma qui di seguito io e Valentino ci dividiamo: perché Kevin Durant può o non può essere considerato nella conversazione sui più grandi di sempre

✅Perché Si ✅

Cominciamo con la base, il palmarès che non ha nulla in meno dei più grandi:

  • Titoli NBA: 💍💍
  • MVP NBA Finals: 🏅🏅
  • MVP: 🏅
  • R.O.Y: 🏅
  • MVP All Star Game: ⭐⭐
  • All Star Game: 🎽x13
  • All NBA: 🎽x10
  • Miglior Marcatore NBA: 🎖️🎖️🎖️🎖️
  • Olimpiadi: 🥇🥇🥇
  • Mondiali: 🥇
  • MVP Mondiali: 🏅
  • College Player Of The Year: 🏅

Solo il discorso Team USA basterebbe per evidenziare la grandezza di KD. L'ultimo mondiale vinto dagli Stati Uniti è quello del 2010 quando un 21enne Kevin Durant, alla sua prima esperienza in contesto FIBA, trascina Team USA alla vittoria DOMINANDO perché la semifinale contro la Lituania (38 punti!) e la finale contro la Turchia (ad Istanbul) sono prestazioni "for the ages" e, ri-sottolineo, di un giocatore 21enne alla prima esperienza nel contesto FIBA. Alle Olimpiadi di Londra 2012, la squadra di Kobe & LeBron, è sua la tripla che ammazza le speranze della Spagna in una delle finali più belle di sempre. A Rio 2016 fa la spalla dello scatenato Carmelo Anthony e poi a Tokyo 2020, di fatto, vince da solo l'oro

Il discorso “è andato ai Warriors come un codardo”. È andato ai Warriors perché ad Oklahoma City, con Westbrook, era finito il ciclo ed è vero che quei Warriors erano quelli del 73-9 ma è anche vero che quei Warriors erano quelli del 3-1 contro Cleveland prima che quei due là li mandassero in analisi. 
Golden State nell'estate 2016 è psicologicamente sotto un tir e non a caso Green supplica Durant di unirsi a loro perché per quanto forti e belli NON hanno l'alpha per contrastare l'alpha assoluto (LeBron) e in quel periodo SOLO Kevin Durant poteva fronteggiare LeBron James: 2 titoli consecutivi  con 2 MVP delle Finals con il 3° che sfumò solo per il tendine d'Achille saltato proprio a KD in G3 a Toronto.

Come accaduto con Kobe la sfortuna degli infortuni ha colpito duramente il prodotto di Texas sennò oggi sarebbe tranquillamente  in lotta per il podio dei migliori marcatori di sempre anche perché, e lo urlo, stiamo parlando del PIÙ FORTE GIOCATORE OFFENSIVO DELLA STORIA DEL GIOCO. Vederlo in campo è un piacere per gli occhi, appaga i sensi vedere le esecuzioni di Durant per l'eleganza, la tecnica e quel senso innato di trovare sempre il canestro anche in situazione estreme: arsenale completo e totalmente efficace in qualunque zona del campo e contro chiunque. Durant NON è marcabile e non è stoppabile, chiedere a Wembanyama.

Si valuta il giocatore, non il personaggio (divisivo come pochi), e Kevin Durant ha vinto quasi (gli manca solo il titolo NCAA) tutto quello che era in palio, ha lasciato e forse lascerà ancora (Parigi 2024?) il segno indelebile nella pallacanestro internazionale oltre a quella NBA dove a 35 anni è ancora IL giocatore più immarcabile della Lega.

📝F.M.B


❌Perché No❌

Ciò che in molti hanno da sempre contestato a Kevin Durant è la sua leadership, specie in contesti che prevedono più di una stella. È una situazione nella quale si è trovato a Oklahoma City (con Westbrook e Harden/Ibaka), a Golden State (Splash Brothers e Green), a Brooklyn (Irving e Harden) e tuttora a Phoenix con Booker e Beal. Se si guarda bene ai roster di quelle squadre, si può notare una caratteristica che si è ripetuta nel tempo. Kevin Durant non ha mai vinto da vero leader: parliamo di un trascinatore tanto in campo quanto negli spogliatoi. A Golden State Durant era semplicemente illegale all'interno del rettangolo del gioco, ma il bandolo della matassa nello spogliatoio lo trovavano sempre i senatori come Curry, Thompson o Green. Se a OKC glielo si poteva perdonare in quanto tutto il gruppo era piuttosto giovane ed inesperto, lo stesso non gli si può dire per quanto riguarda la sua esperienza a Brooklyn. Durant è stato sontuoso in campo (specie nei playoff 2021, dannato piede sulla linea), ma quando è stata ora di tenere lo spogliatoio unito ai Nets si sono viste le peggio cose. Ora come ora Phoenix è un cantiere aperto per KD, ma i kilometri sulle gambe stanno cominciando a diventare parecchi.

Il secondo punto che vorrei fare non è strettamente legato alle performance di Kevin Durant sul parquet. Durant ha avuto una grandissima sfortuna, così come tutti i campioni di questa generazione: essere contemporanei di LeBron James. Se ci si vuole affacciare nella questione G.O.A.T, la presenza mediatica è fondamentale per rimanere nel cuore e nella mente dei tifosi tanto quanto degli addetti ai lavori. Purtroppo per il #35 dei Suns, tutta la sua carriera è passata all'ombra di “King James. Difficile pensare il contrario, visto quanto totalizzante è la figura del nativo di Akron, ma questa è una delle ragioni per le quali Durant spesso non compare nemmeno nel dibattito per il miglior giocatore di ogni epoca. Più in generale, lo “Slim Reaper” non è mai stato un giocatore dalla battuta facile ai media: è schivo, fa parlare il campo e quando decide di aprirsi spesso si guadagna più haters che sostenitori. Anche questo, sicuramente, è un fattore da considerare se si guarda ad un giocatore come LBJ: l'uomo venuto dal nulla, cresciuto senza padre ma ora imprenditore di successo, oltre che un padre di famiglia. 


💬 Commenti