A chi non è mai capitato di dire, guardando certi giocatori nel roster delle squadre NBA: “Ma si son bevuti il cervello ad offrire così tanti soldi per uno così?” oppure “con quel contratto quando mai lo cederanno?".
Ecco... il sottoscritto, in uno slancio di curiosità, analizzando la situazioni dei contratti NBA nelle diverse franchigie, ha deciso di stilare la classifica dei 10 contratti meno negoziabili della Lega alle condizioni attuali.
Le regole di base seguite per stilare la classifica sono le seguenti:
- Ogni contratto/giocatore è ovviamente in realtà trattabile, l’abbiam visto nel corso degli anni. Gli atleti "selezionati" son quelli che farebbero molta fatica a trovare altre sistemazioni, viste le cifre percepite.
- Non abbiamo preso in considerazioni i contratti in scadenza vista la loro alta mobilità.
Numero 10
John Henson, Milwaukee Bucks (
4 anni/$43.9 milioni, completamente garantito) 6.8 punti in 17’ fino ad oggi, il tutto per 11 milioni di dollari l’anno. 4 stagioni in Wisconsin, solo 44 partite in quintetto, un gioco mai decollato anche perchè la specialità della casa, ovvero il tiro in uscita dai blocchi, è difficile che sia incisivo con continuità visto il minutaggio scarso e ondivago. Buono, per i Bucks, che negli anni il contratto perda di valore.
Numero 9
Greg Monroe, Milwaukee Bucks (
2 anni/$35 milioni, last year Player Option)
Il colpo grosso fatto dai Bucks durante la Free Agwncy. Non adatto al ruolo di ala grande a Detroit al fianco di Drummond, al buon Greg sono state date le chiavi per il posto da pivot titolare a Milwaukee, ma i risultati non sono stati molto soddisfacenti. Monroe, più per fisico che per talento, non si integra alla perfezione con gli altri elementi del roster di Kidd, protegge poco il ferro e avrebbe bisogno di giocare al fianco di un’ala forte dotata di tiro ma anche di buona attitudine difensiva dentro il pitturato. Caratteristiche comuni a pochi giocatori nella Lega che fanno diventare Monroe una difficile merce di scambio.
Numero 8
Terrence Ross, Toronto Raptors (
3 anni/$31 milioni, completamente garantito)
La speranza dei Raptors era che Ross si elevasse a sesto uomo di grande livello, oltre che ad una possibile assicurazione in caso di partenza estiva di DeRozan. Buon tiro, discreta difesa ma un impatto comunque limitato nel gioco dei canadesi. Forse a Toronto potevano aspettare prima di offrire quei 10milioni di dollari all’anno…
Numero 7
Goran Dragic, Miami Heat (
4 anni/$70,2 milioni, last year Player Option)
Lontano dai numeri che lo avevano contraddistinto a Phoenix, complice anche la divisione della sfera con Wade. A 30 anni non sarà già sul viale del tramonto vero? Segnali non troppo incoraggianti per gli Heat che dovranno sborsare 17,5 milioni di $ a stagione fino a quando lo sloveno avrà 34 anni .
Numero 6
Kevin Love, Cleveland Cavaliers (
4 anni/$93,5 milioni, last year Player Option)
Poco più di un annetto fa, Love non sarebbe mai apparso su questa lista. Tutti pensavano valesse la pena offrirgli il massimo contrattuale. Oggi lo scenario è cambiato: da pilastro irremovibile a possibile partente a febbraio e lontanissimo dai numeri della sua ultima stagione a Minnesota (dove ok, era il primo violino). Da primo obiettivo a punto di domanda enorme – vista anche la sua scarsa attitudine difensiva - … il tutto alla modica cifra di 23 milioni di $ a stagione. Not bad.
Numero 5
Tyson Chandler, Phoenix Suns (
3 anni/$39 milioni, completamente garantito)
6.2 punti di media, praticamente quella che aveva da rookie a Chicago. Anche la percentuale è in ribasso (ha toccato il 48% in stagione per uno che in carriera viaggiava con il 59%). Ha combattuto negli anni contro svariati infortuni a gambe, schiena e piedi perdendo l’atletismo e l’esplosività che lo avevano contraddistinto negli anni migliori della sua carriera NBA. Firmato dai Suns come tassello prezioso del quintetto, rischiano ora di spendere tanto soldi senza un reale ritorno di valori sul parquet. E in annate come quella attuale, queste decisione pregresse pesano.
Numero 4
Tristan Thompson, Cleveland Cavaliers (
4 anni/$67,7 milioni, completamente garantito)
Chi in estate non si è stropicciato gli occhi leggendo le cifre a cui i Cavs avevano firmato Thompson? Realizza meno punti ma ha alzato notevolmente la percentuale (oltre 57%) però ci si chiede sempre il perché di quelle cifre astronomiche (17milioni di $ a stagione), contando che nessuno lo stava cercando con insistenza e che si limita a difendere il ferro, prendere rimbalzi e fare lavoro sporco. Lavoro utilissimo per la Cleveland attuale eh, ci mancherebbe, ma piuttosto che imbastire una trade con Tristano, molte squadre sonderanno prima altri terreni.
Numero 3
Nikola Pekovic, Minnesota Timberwolves (
2 anni/$23.7 milioni, completamente garantito)
Entriamo di prepotenza nella top 3. Gli infortuni hanno sostanzialmente distrutto la carriera del montenegrino: lottatore sotto canestro, buon rimbalzista ma il suo valore ormai è completamente andato a farsi benedire. In stagione non ha retto 15’ di media nelle 12 gare disputate e la sua salute è un rischio troppo alto da accollarsi per una qualsiasi franchigia, contando che va per i 30. Fortuna vuole che i T-Wolves non abbiano altri contratti onerosi, ma per i prossimi due anni ci sarà questo sicuro macigno sulle spalle.
Numero 2
Wilson Chandler, Denver Nuggets (
3 anni/$36 milioni, last year Player Option)
Dopo aver firmato l’estensione del contratto in estate, ha subito un grave infortunio all’anca che ha fatto si che la sua stagione terminasse ancor prima di iniziare, il tutto dopo aver completato la scorsa annata giocando ben 78 partite senza grandi problemi. La prossima volta che calcherà un parquet NBA avrà già 29 anni e, diciamola tutta, a Denver non ha mai reso come faceva in quel di NY. Potendo giostrarsi sia come guardia che come ala potrebbe fare gola, considerando anche che Denver è coperta in quelle posizioni... ma le squadre pronte ad accollarsi l’onere non sembrano affollarsi all’uscio del GM Tim Connelly.
Numero 1
Omer Asik, New Orleand Pelicans (
4 anni/$43,7 milioni, ultimo anno 3 milioni $ garantiti)
Il contratto del turco è un vero e proprio disastro per i Pels. Una volta discreto, ora nemmeno lontano parente di quanto fatto vedere precedentemente (che poi, si parla della sua prima stagione a Houston, stop). Soprattutto oggi, con la strada verso il dominio assolutodei piccoli, la sua posizione rimane estremamente difficile per New Orleans, contando inoltre che Asik occupa stabilmente la posizione di centro, ruolo in cui Davis dovrebbe e potrebbe avere più spazio. Gli undici milioni garantiti, uniti a tutti gli altri elementi poco appetibili, fanno si che attualmente il contratto di Omer Asik sia quello meno negoziabile dell’intera NBA!
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