Horry a ruota libera: "Il NIL sta distruggendo il basket" e su NBA Europe...

La leggenda 7 volte campione NBA ospite oggi a Milano ha trattato tutti gli argomenti caldi comprese le Finals

Scritto da FMB  | 

La leggenda 7 volte campione NBA ospite oggi a Milano ha trattato tutti gli argomenti caldi comprese le Finals

Robert Horry, sette volte campione NBA, è stato l’ospite d’onore delle Finali della Jr. NBA/Jr. WNBA FIP U13 Championship, in programma da venerdì 6 a domenica 8 giugno a Seregno. L’evento vedrà protagoniste le otto squadre maschili e le otto squadre femminili vincitrici dei campionati regionali e interregionali di quest'anno.

La leggenda ex Rockets e Lakers si è poi recato all'NBA Store di Milano per incontrare i tifosi e anche i media trattando diversi argomenti tra i quali i più spinosi oggi quali NBA-Europa ed il NIL, le sue parole rilasciate all'ANSA

Nba Europe è possibile?

Oh, sicuramente. Sai, pensa a come si sentivano quando hanno portato il calcio negli Stati Uniti e guarda come è esploso. Penso che quando qualcuno esce dagli schemi e dice: “Ok, proviamo”, i tifosi lo seguono. E se guardi l'NBA, ci sono comunque tantissimi giocatori europei. Quindi penso che ci siano molti giocatori europei che vorrebbero venire a giocare negli Stati Uniti. Ma, sai, hanno nostalgia di casa e vogliono restare qui. Sono molti quelli che la pensano così. E c'è molto talento che non viene visto perché, sai, i ragazzi vogliono restare vicini a casa. E penso che se lo facessero, la gente avrebbe una visione migliore dell'NBA nel suo complesso e del talento che c'è nel mondo".

Argomento NIL

Sai, penso che il NIL stia distruggendo il basket. Il portale dei trasferimenti e il NIL sono due delle cose peggiori per il basket, soprattutto perché non è strutturato. Tutto ciò che non ha una struttura crea caos. Penso che il caos sia dilagante nella NCAA. Non solo nel basket, ma anche nel football e nel baseball, perché, sai, non sto criticando la capacità dei ragazzi di guadagnare con il proprio nome, ma penso che quando decidono di firmare con una scuola, devono firmare un contratto e rispettarlo, senza avere la possibilità di cambiare scuola perché ho firmato con te ma non mi fai giocare o un'altra squadra mi offre più soldi, e cose del genere. Quindi mi piace il fatto che i giocatori vengano pagati, ma vorrei che ci fosse una sorta di struttura, perché è solo perché uno guadagna sei milioni e io ne guadagno due, e io faccio lo stesso lavoro che fai tu. Non è giusto. Non è un sistema equo, anche se nemmeno l'NBA è strutturata in questo modo. Ma qui si tratta di professionisti. Quindi è quello che ci si aspetta. Dovrebbe essere un po' più strutturato”.

Il tiro preferito in carriera

Sai, penso che nel complesso, guardando tutto, la maggior parte dei tiri che ho fatto sono stati realizzati in trasferta. Credo che solo due siano stati fatti in casa. Uno contro Orlando, che in realtà non rientra nella categoria dei tiri decisivi perché eravamo in vantaggio di un punto e ci ha portato a +4. Ma ovviamente, nel 2002, nelle finali di conference, nella quarta partita contro i Kings. Quel tiro è probabilmente il mio tiro più importante, semplicemente perché è stato fatto in casa e i tifosi hanno iniziato a cantare il mio nome, il che mi ha dato una grande carica”. Quindi non il decisivo tiro da tre contro i Pistons? "Penso che sia stata la mia migliore prestazione complessiva nei playoff. Penso che quello che ho fatto nella seconda metà della partita, segnando tutti quei tiri da tre e schiacciando su Rip Pamilton, sia stato uno dei momenti migliori, soprattutto per uno che non ha giocate studiate apposta per lui e che poi è riuscito a prendere in mano la partita come ho fatto io. Quella partita è stata fantastica”.

Pronostico per le Finals

Continuo a pensare che OKC abbia una grande squadra, con molti talenti atletici. Sono giovani e penso che probabilmente vinceranno in sette partite. Ma non sono sorpreso che Indiana abbia vinto gara1, perché quando hai una squadra come Indiana che gioca molto bene collettivamente e non c'è un giocatore di riferimento, è difficile per una squadra difensiva capire su chi concentrarsi. L'Indiana è una squadra molto forte e, cosa ancora più importante, è ben allenata”.

Europei meglio degli americani?

Beh, sai, è il sistema. Se guardi i giocatori europei, imparano a giocare a basket fin da piccoli. I giocatori americani invece si limitano a tirare la palla. Sei atletico e parti da lì. E questo è molto utile per i giocatori europei. Penso che il nostro sistema in America sia molto imperfetto, specialmente quello dell'AAU, perché si concentra solo sui giocatori atletici. Se sei atletico e sai segnare, sei un buon giocatore, ma sei anche solido dal punto di vista tecnico? Questo è il punto forte dei giocatori europei: sono molto solidi dal punto di vista tecnico, sui fondamentali. E questo li rende molto migliori dei giocatori americani”.

 

 


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