Eurolega 2021/22, le squadre: Playoffs Bound

L’Eurolega è alle porte e se il destino delle grandi sembra già scritto, la lotta per un pass ai playoff è un’incognita.

Scritto da Giacomo Pizzardi  | 

L’Eurolega è alle porte e se il destino delle grandi sembra già scritto, la lotta per un pass ai playoff è un’incognita.

Quest’anno più che mai. Il Fener ha rivoluzionato il roster, l’ottimo Valencia è fuori dalla competizione e poi il Baskonia di Fontecchio, lo Zalgiris, la sorpresa Mike James al Monaco. Una lotta serrata, dove non mancheranno scintille, con un finale tutto da scrivere.  Diamo un’occhiata al menù.

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PLAYOFFS BOUND TEAMS 

Baskonia

La passata stagione si è conclusa a due centimetri dal traguardo. Questione di dettagli e di (s)fortuna. L’esperienza di Dusko Ivanovic sarà un fattore determinante nella corsa all’ottavo posto e lui, di vittorie inaspettate, se ne intende eccome: la finale di  campionato del 19-20 è ancora nella nostra memoria. Non ci sarà, però, colui che decise proprio quella partita con un passaggio illuminante: Polonara. 
Il roster è stato ampiamente rimaneggiato, tra gli arrivi spicca il nostro Fontecchio, Granger, Costello e Baldwin IV. Proprio quest’ultimo ha lasciato a bocca aperta per l’impatto devastante avuto nella sua prima stagione in Eurolega: 15.3 punti di media conditi da 4 assist. Toccherà a Ivanovic mescolare il tutto per trovare il cocktail perfetto. 

Zalgiris Kaunas

Sulla carta sembra difficile vedere lo Zalgiris ottavo a fine anno. Il mercato, molto buono, potrebbe, contrariamente a quanto appena affermato, aver portato quel quid in più per il grande salto. Dall’NBA, da oltreoceano, arriva Emmanuel Mudiay. Lui che ben ha fatto con Nuggets e Knicks, arrivando a sfiorare i 15 pnt di media in stagione, sarà la stella di diamante della formazione lituana. 
Sotto il ferro troverà il connazionale (Mudiay possiede la doppia cittadinanza) Josh Nebo. Prodotto di Texas A&M, ha stupito nel campionato Israeliano. 2.06 di pura potenza, tanta voglia di affermarsi e confermare le ottime sensazioni. Occhio anche a Cavanaugh. Un trio americano tutto da gustare. 

Olympiacos

Spanoulis ha detto addio. Ogni commento sarebbe superfluo. A rimpiazzarlo, o a tentare di farlo, ci sarà Thomas Walkup. Giocatore di estrema intelligenza, qualità ed esperienza, dovrà caricarsi la squadra sulle spalle. Al suo fianco, con i piedi fuori dall’arco, ci sarà Tyler Dorsey: 39.4% da tre nella passata stagione. 
Da valutare il lungo Fall, dopo due anni altalenanti: bene in Turchia, opaco in Francia con l’ASVEL. Non scordiamoci poi Papanikolaou, Vezenkov e Printezis. Giocatori di esperienza, spigolosi, abili nel difendere. Insomma, l’Olympiacos sarà un osso duro per chiunque.

Maccabi Tel Aviv

La passata stagione solo 14 vittorie in 34 partite. Verissimo. C’è un grande ma, però: il Valencia (piazzatosi nono) non ci sarà più e il roster sembra molto solido. Il gap, quindi, è colmabile. L’impresa è raggiungibile. 
Il mercato è stato condotto seguendo una logica precisa, senza farsi prendere la mano dal nome altisonante. Arrivano Taylors e Reynolds dalla Germania, dove hanno toccato cifre considerevoli con grande costanza, Cohen ed Evans dal campionato israeliano più due stelle di diamante. Nunnelly, vincitore dell’Eurolega nel 2016-17, e Derrick Williams. Seconda scelta al draft, sette anni di NBA e poi l’approdo in Europa condito da due trofei con Bayern e Fener. 
A Tel Aviv c’è programmazione e voglia di sognare in grande. Sfairopoulos e ragazzi saranno all’altezza? Intanto la stagione non inizia con il piede giusto visto che Ante Zizic dovrà stare fuori per 6 settimane (strappo al tendine del ginocchio), ingaggiato l'ex Monaco Mathias Lessort.

Monaco

Il secondo team underdog della nostra lista. La firma di Mike James, inevitabilmente, riscrive le sorti del club francese. Un uomo da 16.1 punti di media a stagione, con quella capacità di fuoco e di vincere, è intrinsecamente un fattore. Il resto del roster si districa tra veterani e esordienti dalle ottime speranze. Will Thomas, Westermann e Motiejunas porteranno mentalità e qualità. Certo, rimangono i dubbi su tenuta e continuità. 
Chiosa finale, non sottovalutate Paris Lee. Il play, solamente 1.83 cm, ha lasciato intravedere sprazzi di grande classe e forza nelle precedenti stagioni. Ora sia il grande salto che la convivenza con James. 

Bayern Monaco

In America si denomina “One Hit Wonder” quei successi estemporanei tipo il Super Bowl degli Eagles, non è il caso del Bayern Monaco o meglio: non fate l'errore di pensare che la banda del Trinca non sarà ancora lì a infastidire tutte. Coach Trinchieri è il top player della squadra ed il roster di quest'anno non è da sottovalutare. Se c'è un allenatore che può resuscitare delle carriere quello è Trinchieri, Walden e Thomas sono i giocatori chiave di questa annata bavarese ed entrambi sono reduci da una stagione opaca (Walden) e dal nulla cinese (Thoams). Lucic è la stella della squadra e ha ancora margini di miglioramento, attenzione ad Augustine Rubit al suo debutto nella massima serie europea. L'incognita è…il Trinca. Come sempre le sue squadre al 1° anno fanno faville mentre al 2° c'è sempre il timore di un calo o che i giocatori possano non rispettare le sue esigenze.

Domani sempre alle 12:00 andremo a vedere chi sono le contenders 2021-22 della stagione Eurolega


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