NBA Finals 2023, analisi dopo le prime quattro gare (Denver 3-1)
La serie tra Heat e Nuggets ritorna in Colorado sul risultato di 3 a 1 a favore di Denver: analizziamo le chiavi in attesa di Gara5.
La serie tra Heat e Nuggets ritorna in Colorado sul risultato di 3 a 1 a favore di Denver: analizziamo le chiavi in attesa di Gara5.
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Dopo che la serie segnava il punteggio di 1-1 dopo le prime due gare alla Ball Arena di Denver, le due compagini si sono spostate a South Beach, in Florida. Terra che che sta facendo rumore in tutti gli sport, ma soprattutto nel hockey, dato che ora la squadra locale, I Florida Panthers, dopo una lunga cavalcata come ultima qualificata ai playoff, si ritrova alle finali della Stanley Cup contro i ben rinomati Vegas Golden Knights.
Ma a portare in alto il nome della South Florida sono anche i Miami Heat, che però dopo aver vinto in casa dei Nuggets e aver pareggiato la serie (1-1), in casa non sono riusciti a vincere nessuna delle due partite, dando cosi il match point a Denver.
Andiamo a vedere i punti chiave dopo le prime quattro partite.
L'effetto Aaron Gordon
In gara 4 senza di lui Denver avrebbe fatto sicuramente più fatica. Il suo approccio in queste finals è evidentissimo e le sue statistiche ad oggi mostrano che giocatore sia: 16.5 punti, 7.5 rimbalzi e 3.5 assist di media a partita nella serie. Un giocatore, quindi, chiave che rende il gioco di Denver e Coach Malone più efficace.
Il GM dei Nuggets dice che stavano solo cercando di sostituire l'apporto che avevano perso quando l'ala Jerami Grant lasciò la franchigia del Colorado nella free agency del 2020.
"Non ci siamo resi conto di quanto talento avesse" Booth ha detto a ESPN dopo che Gordon ha segnato un game-high di 27 punti nella vittoria dei Nuggets 108-95 contro i Miami Heat e che ha allungato il vantaggio della franchigia del Colorado nelle Finals portando il risultato a 3-1.. “Non ci rendevamo conto di quanto fosse un compagno di squadra e quanto fosse disposto a sacrificarsi". Gordon ha avuto una reputazione diversa nelle sue prime sei stagioni con gli Orlando Magic rispetto a quello che ha costruito per se stesso e per i Nuggets.
L'ex Magic è stato un giocatore chiave difensivo per i Nuggets durante l'arco playoff, difendendo regolarmente i migliori giocatori offensivi della squadra avversaria, non importa la loro dimensione o posizione. Secondo una ricerca di ESPN Stats & Information, gli avversari hanno tirato solo con il 39,8% dal campo e il 27,1% da 3 con Gordon come difensore principale in 19 partite di playoff.
L'effetto Gordon quindi si è sentito, e di certo non era previsto, ma la sua gara contro i Miami Heat in gara 4, 27 punti, 7 rimbalzi e 6 assist, fa sperare il meglio per l'anno prossimo e per la continuazione della serie.
Un gap troppo grande…
Forse dopo le prime due gare era troppo presto per dirlo, ma i Nuggets sono un gradino, forse due, sopra questi Heat.
Gli Heat sono riusciti a vincere contro i Bucks di Giannis, contro i Knicks di Brunson e Randle, e nell'ultima serie contro i Celtics di Tatum&Brown, ma l'avversario che hanno trovato alle Finals è troppo talentuoso per loro.
Nelle ultime due gare i Nuggets hanno vinto con un blow out e non c'è da sorprendersi se in Gara 5 ne vedremo un altro. Gli Heat si hanno vinto contro di loro alla Ball Arena, che non veniva espugnata da fine marzo, però il premio in palio è troppo grande e i Nuggets sono pronti a prenderselo combattendo fino alla morte.
E si è visto inoltre nelle due partite che si sono giocate al Kaseya Center di Miami, dove i Nuggets sono riusciti a vincere controllando interamente tutte e due le partite, senza mai andare in affanno.
Ma questo era da aspettarselo: Jokic e Murray in questo finale di stagione sono stati infermabili, la prova ce l'abbiamo avuta in gara 3 a Miami, quando tutte e due hanno messo a referto una tripla doppia che è andata nei libri di scuola: Jamal Murray, 34 punti, 10 rimbalzi e 10 assist; Nikola Jokic, 32 punti, 21 rimbalzi e 10 assist, da ricordare soprattutto quest'ultima dato che nessuno mai era riuscito a siglare una tripla doppia da 30 punti,20 rimbalzi e 10 assist in una partita alle finals.
E poi ovviamente c'è tutto il supporting cast, senza di loro infatti Jokic e Murray avrebbero fatto di certo più fatica ad arrivare dove sono ora, la squadra tira con il 50 % dal campo in ogni partita, contro il 45 di Miami. Insomma Jokic, Murray & Co sono troppo talentuosi, e grazie ad una tenuta difensiva perfetta sono riusciti a mantenere sottotono i giocatori chiave della squadra avversaria, come Jimmy Butler, Bam Adebayo, Caleb Martin… e poi c'è in generale un clima perfetto nelle montagne del Colorado, dove potrebbe arrivare finalmente il tanto atteso Larry O'Brien Trophy.
Miami non segna abbastanza
Gli Heat per mantenere viva la serie avevano solamente un compito: segnare punti. I Nuggets hanno un attacco che è nella top-five della lega, guidata da un due volte MVP.
In queste prime quattro partite della serie, i Miami Heat hanno avuto un rating offensivo di 109.5. Questo è 3.8 punti dietro il loro rating offensivo durante la regular season, che era solo il 25esimo in tutta la lega, e 9.2 sotto quello che hanno fatto contro Boston. O, guardata in un altro modo: Gli Heat hanno avuto un rating di 129.1 nella loro vittoria di gara 2, ma 102.2 nelle altre tre partite, cioè nelle sconiftte.
La lunghezza dei Nuggets è chiaramente disturbante per i tiratori di dentro e fuori dall'arco.
Al di fuori del quarto quarto di Gara 2, niente ha funzionato come volevano per gli Heat in attacco. In gara 4, l'enfasi era sul giocare in transizione, provare a tirare e, forse, mettere Jokić in difficoltà.
Miami ha fatto come il suo allenatore aveva chiesto e ha tirato 27/53 da dentro l'area, ma da fuori la mira è stata bruttissima, il tabellino ha segnato infatti 8/25 da 3.
Jimmy Butler e Adebayo hanno provato a lasciare il segno durante queste partite, ma non sono stati efficienti. Gara 4 è stato l'esempio perfetto, il duo degli Heat ha segnato in totale 45 punti, ma hanno tirato sotto il 50%, 17 su 36, per arrivarci. Non stanno avendo l'effetto che c'è stato nelle altre serie. Butler non incolperà mai la sua caviglia dolorante, nuovamente aggravata in gara 7 contro i Celtics, ma non mostra la stessa esplosione che ha avuto nelle altre serie.
Gabe Vincent e Max Strus, discreti tiratori da 3, non hanno segnato nessuna tripla su 7 tentativi.
Spoelstra deve provare qualcosa in Gara 5, magari far partire Duncan Robinson (5 su 7 da 3 in Gara 4) su Strus.
Una cosa è certa: se Miami tirerà ancora così in Gara 5, Denver può già essere sicura di vincere le sue prime Finals.
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