Garbajosa a ruota libera: la Spagna, i naturalizzati e FIBA-Eurolega

L'ex presidente della federazione spagnola ha rilasciato una lunga intervista alle pagine di Tuttosport affrontando i temi caldi del basket di oggi.

Scritto da FMB  | 
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L'ex presidente della federazione spagnola ha rilasciato una lunga intervista alle pagine di Tuttosport affrontando i temi caldi del basket di oggi.

Jorge Gabrajosa, oggi presidente di FIBA Europe dopo aver lasciato il 20 maggio la presidenza della Federazione Spagnola (FEB), ha rilasciato una lunga intervista a Piero Guerrini di TuttoSport parlando a 360° di tutta la situazione della pallacanestro mondiale.  

Garbajosa ed il sistema spagnolo

"È diverso lavorare in una federazione nazionale o internazionale. In Spagna avevamo un grosso problema, non c’era un programma sportivo per i settori giovanili. Con tantissimo aiuto da Sergio Scariolo e altri tecnici, abbiamo fatto un programma. All’inizio faticavamo però abbiamo avuto pazienza, fiducia nel lavoro dei professionisti con i ragazzini. Quello che ci ha portato al successo ed è mutuabile è stato lavorare insieme con gli allenatori, non solo delle squadre top, ma con i piccoli club. A prescindere dai risultati bisogna continuare a credere, senza cambiare, avere fiducia nel progetto e nelle persone. L’anno sorso abbiamo giocato tute le finali giovanili maschili e femminili salvo una. Dopo tanti anni di disaccordi e battaglie tra lega e federazione lavoriamo assieme, non solo con il management, ma con i club. I nostri tecnici, preparatori, fisioterapisti girano e si spiegano. Importante è mettere il giocatore e lo sviluppo al centro. In Europa ci sono 50 federazioni, ognuna deve trovare un progetto, qualunque esso sia. Il mio ora è: spingere tanto il basket femminile, il 3x3, i paesi piccoli. Cominciamo a supportarli per 4 anni con milioni di euro perché i piccoli Paesi non hanno risorse tali per svilupparsi. I criteri devono essere molto chiari, come e dove spendere. Poi dobbiamo avere più donne manager, sviluppare qualità in ogni settore. Viaggerò un anno in tutta Europa, per spiegare, convincere, meglio: coinvolgere. Poi dovremo essere sufficientemente flessibili per cambiare se sarà opportuno"

Garbajosa ed il rapporto con Scariolo

"Dovrei dire tante cose, le nostre vite si sono incrociate tante volte. La prima nel 1997 a Vitoria: due anni assieme in cui lui mi ha fatto capire cosa si deve fare per diventare un professionista vero. Mi ha dato l’indirizzo e questo mi ha aiutato tantissimo per il prosieguo della carriera, poi ci siamo ritrovati a Malaga, nel Khimki, anche in Nazionale. Infine, da presidente è diventato il mio allenatore. Sergio spinge tanto e mette pressione, ma sempre par far crescere l’organizzazione in cui lavora. Questo è molto importante. Il nostro rapporto è molto profondo, professionale e personale. Parliamo tanto e ci capiamo facilmente, anche con uno sguardo. Poi pensa basket 24 ore al giorno. Mi chiamava all’una di notte dal Canada per dirmi di aver trovato un ragazzo futuribile di 16 anni"

Garbajosa e la questione dei giocatori naturalizzati

Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del presidente FIP Gianni Petrucci ecco quelle di Garbajosa sul tema giocatori naturalizzati: “È molto difficile con 50 Paesi e 50 norme diverse sulla cittadinanza. La regola che solo un naturalizzato possa giocare in Nazionale è l’unico modo per tenere sotto controllo. Ormai tutti si muovono così, abbiamo fatto in Spagna con Lorenzo Brown. Ma solo uno sarà in Nazionale. Per il resto, il mondo è cambiato. E se il mondo cambia, bisogna riflettere, studiare, capire se la norma che abbiamo è corretta o se possiamo essere ancora più giusti. Venticinque anni fa era raro vedere famiglie trasferirsi in Europa. Ora abbiamo ragazzi nati qui, la Spagna ha i Garuba, ha Baba Miller. Hanno tutti i diritti di giocare in Spagna. E questo vale per tutti i Paesi

Garbajosa ed il rapporto FIBA-Eurolega

Le due organizzazioni si stanno venendo incontro con la FIBA che ha tolto una finestra nella prossima stagione, ecco il commento di Gabrajosa: “È importante il primo passo. Come in una maratona bisogna cominciare. Per Fiba Europe è fondamentale non avere più sovrapposizione di partite. L’ultima volta c’era l’Italia che giocava e in contemporanea o quasi Milano-Bologna di Eurolega. Ma resta tantissimo da fare. Dobbiamo avere la voglia di riordinare il basket in Europa: non soltanto le finestre, ma anche i campionati nazionali, chi possa giocare, quante competizioni di club vogliamo in Europa: se 4 come oggi o meno. Abbiamo un anno o due per cercare di arrivare a un accordo, non sarà facile, ma essere seduti allo stesso tavolo e poter parlare spesso è fondamentale. Non so se arriveremo a un accordo però la comunicazione è molto intensa, stretta. Dobbiamo rimettere i giocatori al centro. Per esempio non possiamo permetterci che Rudy Fernandez che vuole giocare perché ama il basket giochi quasi 95 partite tra campionato, coppe, supercoppe e quant’altro. Dobbiamo salvaguardare la salute e non pensare che un protagonista possa esserci sempre o che sia al massimo. Significa anche salvaguardare lo show".

Garbajosa ed il rapporto FIBA-NBA

Guerrini sottolinea a Garbajosa come i contratti Two-Way dell'NBA e quelli della G-League siano meglio retribuiti ed affascinanti per i giocatori europei andando così ad impoverire il mercato: “Innanzitutto se un’organizzazione di basket cresce è sempre una buona notizia. I fans Nba possono guardare anche il Real Madrid o Milano. Dobbiamo trovare una giusta collaborazione con la Nba, dobbiamo spingerci a migliorare, essere più attrattivi per i giocatori. Altrimenti le regole non servono. Quest’anno i fratelli Hernangomez tornano. A me preoccupa piuttosto chi va via troppo presto, magari non gioca e frena lo sviluppo. Ma il modo in cui lavora la Nba per fare crescere il mercato e brand è un esempio. Poi c’è chi dice che la Nba è solo show. Io dico che bisogna trovare un equilibrio. E la parola che mi piace è “sportainment”, sport-intrattenimento. La partita è bella, però vogliamo fans nuovi, giovani, che adesso hanno mille altri interessi, canali, offerte di intrattenimento”.

Garbajosa e l'ascesa dell'Arabia Saudita nel mondo dello sport

L'Arabia Saudita è entrata prepotentemente nel mondo del calcio in questa sessione di mercato offrendo contratti faraonici, questa la sensazione di Garbajosa qualore l'impero saudita decidesse di investire anche nel basket: "Io ho un bellissimo rapporto con lega e federazione del calcio iberico. I problemi sono molto simili. È importante cosa sta facendo l’Uefa. Difendere la piramide del football come quella del basket. Per me i campionati nazionali sono come il pranzo, l’Europa come quando si va a cena in un posto speciale. Allora ti prepari. Sulla questione politico-sociale, io non faccio politica, ma politica sportiva. Ci sono però compagnie in tutto il mondo che lavorano con quei Paesi. Ai Mondiali di calcio mi hanno detto che c’è stata un’organizzazione di altissimo livello. Noi facciamo sport. Il mondiale 2027 sarà in Qatar, Sono stato al meeting e abbiamo parlato di organizzazione, arene, promozione, hotel di altissimo livello"


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