LBA 2019/20: Recap 12ᵃ Giornata
Nella dodicesima giornata cade per la prima volta la Virtus in un match molto combattuto. Nelle altre partite Sassari batte Brindisi e la supera in classifica, Cantù porta a casa il derby lombardo, e Treviso vince con una clamorosa rimonta.
Nella dodicesima giornata cade per la prima volta la Virtus in un match molto combattuto. Nelle altre partite Sassari batte Brindisi e la supera in classifica, Cantù porta a casa il derby lombardo, e Treviso vince con una clamorosa rimonta.
12^ GIORNATA LBA 2019/20
Fortitudo Bologna – Trento 93-68
Nel match fra le due Aquile è quella bolognese ad imporsi, grazie a dei primi dieci minuti fantascientifici.
Due triple di Robertson e una pazzesca schiacciata di Sims, infatti, aprono subito le danze, costringendo così coach Brienza a chiamare un timeout. In rientro da esso continua il dominio del canadese, che porta i suoi al massimo vantaggio di 18 lunghezze. L’ingresso in campo di Craft sembra sbloccare la Dolomiti Energia, ma un buzzer beater di Fantinelli chiude il primo quarto sul 30-13. All’inizio del secondo periodo Trento prova a rientrare in partita, firmando un sorprendente break di 7-0. Successivamente, due penetrazioni consecutive di King spediscono gli ospiti addirittura sul -7 (33-26), prima che un ispirato Leunen torni a suonare la carica e ripristini l’abbondante divario fra le due squadre. Sotto le plance Sims si conferma una garanzia, e con i suoi canestri (svariati col fallo supplementare) permette ai biancoblù di andare alla pausa lunga sul +18 (50-32). Una volta tornati sul parquet è subito Aradori a mettersi in mostra, segnando da otto metri abbondanti di distanza. Torna poi a farsi sentire Kassius Robertson, che frena l’ultimo tentativo di rimonta avversario e mette il punto esclamativo ad una partita ormai conclusa. La terza frazione termina dunque con un di parziale 24-19, per un complessivo 74-51. Nel garbage time che ne deriva si contraddistingue George King (19+5), magra consolazione per Trento all’interno di una serata dove tutto è andato storto (eclatanti i soli 20 punti segnati dai titolari, a fronte dei 48 della panchina). Dopo la brutta batosta rimediata, pesante soprattutto in ottica qualificazione alle Final Eight, per Forray e compagni è già ora di pensare alla gara di mercoledì contro Gdynia, nella quale si giocheranno il passaggio del turno di Eurocup.
Dall’altra parte, sono stati decisivi i 22 assist ed il tiro dall’arco (14/25) della Effe, che ha concluso con ben quattro giocatori oltre i 20 di valutazione.
MVP: Pietro Aradori (FBO)
È ancora Aradori a portare a casa il premio di MVP della gara, vincendo il ballottaggio con Henri Sims. L’ala della nazionale, infatti, indirizza l’incontro con i suoi 18 punti (5/8, 2/4, 2/3), 9 rimbalzi, 5 assist e 27 di valutazione.
Brescia – Pistoia 86-74
Brescia si ritaglia un ampio margine di vantaggio e doma Pistoia (priva di Angus Brandt), la cui prestazione è stata comunque molto positiva. Guidata da Cain, la Leonessa firma subito un pesante break di 10-2, che le permette di terminare il quarto sul +9. I toscani non si scoraggiano, e trascinati da Salumu ritornano anche a 2 lunghezze di distanza. A questo punto, però, sale in cattedra Luca Vitali, che con l’aiuto di Sacchetti manda le squadre negli spogliatoi sul risultato di 48-39. Nel terzo periodo l’OriOra tenta un ultimo assalto, ma viene prontamente fermata dall’esperienza e la classe dell’asse Lansdowne-Moss. Si chiude di fatto qui la partita, visto che nell’ultima frazione la formazione di Carrea si vede costretta ad arrendersi al troppo talento della Germani, autrice di un’ottima e convincente performance collettiva.
MVP: Luca Vitali (BRE)
Miglior prova stagionale di Luca, il cui tabellino recita 16 punti (5/6, 2/2), 4 rimbalzi, 8 assist e 27 di valutazione.
Pesaro – Milano 65-71
Cha faccia tosta questa “nuova” Pesaro, che si arrende all’Olimpia soltanto dopo quaranta combattutissimi minuti. Già dai primi istanti si intuisce la voglia di rivalsa dei marchigiani, che giocando una pallacanestro a basso ritmo terminano il periodo iniziale in scia degli avversari (16-17). Successivamente, Messina decide di schierare la zona, vedendoci molto lungo: questa tipo di difesa manda in confusione totale la Carpegna, che trova il primo canestro del quarto solo dopo 6’ (per mano di Barford). L’A|X non riesce comunque ad allungare, a causa del molto nervosismo e del poco gioco di squadra messo in campo dai suoi interpreti, e si dirige verso gli spogliatoi sul +1 (30-31). Nella ripresa le formazioni esaltano grazie ad un gioco molto veloce. Un gran Moraschini si rivela la spina nel fianco dei giallorossi, tenuti a galla dai soli Chapman e Totè (molto positivo in rientro dall’infortunio). Nell’ultima frazione la situazione si stravolge, con le scarpette rosse incapaci di andare a segno. Trascinati da Mussini, i padroni di casa ne approfittano, portandosi addirittura avanti nel punteggio (55-54). Sul finale è l’esperienza dei milanesi a farla da padrona, con il Chacho Rodriguez che si carica i suoi sulle spalle e li trascina alla terza vittoria consecutiva in campionato.
MVP: Riccardo Moraschini (MIL)
Torna a farsi sentire l’ex Brindisi, che dopo una serie di prestazioni non brillanti si aggiudica la nomina di “man of the match”. Per lui 13 punti, 6 rimbalzi, 2 recuperi e 4 falli subiti.
Brindisi – Sassari 77-83
Nel derby mediterraneo, nonché big match di giornata, è Sassari ad imporsi, al termine di un incontro molto emozionante. È subito un super Bilan a rendersi protagonista nel primo periodo, che termina sul 17-21. Successivamente Brindisi risponde con un break di 10-0, trascinata dagli ottimi Iannuzzi e Ikangi. Il Banco, tuttavia, non ci sta, e con Pierre e Gentile trova i canestri del pareggio. Nel terzo quarto uno strepitoso Evans (12 punti) risponde colpo su colpo a Darius Thompson, l’unico a tenere a galla l’Happy Casa. Nell’ultima azione si iscrive alla partita Jerrels, che gela il PalaPentassuglia con una delle sue clamorose triple a fil di sirena. È proprio “The Shot” a firmare il massimo vantaggio dei sardi, che al trentaduesimo minuto toccano il +11 (55-66). Come di consueto, la New Basket non dà segnali di resa, e trascinata da Adrian Banks, autore di 15 punti nella frazione, rientra in gareggiata. Un altro parziale di dieci a zero porta avanti i padroni di casa, che nel finale vengono però beffati da Spissu e Vitali.
MVP: Dyshawn Pierre (SAS)
Altra eccellente serata per il canadese, che mette a referto una doppia-doppia da 18 punti e 10 rimbalzi.
Cantù – Varese 74-67
MVP: Andrea Pecchia (CAN)
Ottimo rendimento in quella che potrebbe essere stata l’ultima partita di Pecchia con la maglia canturina. Per il ventiduenne 14 punti, 8 rimbalzi e 6 falli subiti.
Cremona – Virtus Bologna 78-66
Al PalaRadi arriva la prima sconfitta stagionale della Virtus, costretta ad arrendersi ad una Vanoli priva di Diener e Mathews. Cremona parte in quarta, e chiude il primo quarto 26-14. Molto positivo Stojanovic, sempre più responsabilizzato da coach Sacchetti. Anche nel secondo periodo i lombardi riescono ad imporre il proprio ritmo e a frenare i tentativi di rimonta avversari, andando alla pausa lunga ancora con un consistente vantaggio (46-34). In rientro da essa Pippo Ricci, ex di giornata, prova a caricarsi sulle spalle le V-Nere, penalizzate da pessime percentuali al tiro da tre. La partita, tuttavia, si svolta nel momento in cui Teodosic viene sanzionato con un fallo antisportivo, che sommato al tecnico rimediato in precedenza comportano la sua espulsione. Nonostante l’inerzia completamente a sfavore, nel finale di periodo Bologna reagisce da grande squadra e si porta sul -8, guidata da Frank Gaines. L’ex Cantù tenta (invano) di riportare in partita i suoi, nulla possono fare di fronte al talento dell’asse Saunders-Happ. Vittoria più che meritata per la formazione biancoceleste, attualmente quella con la miglior forma.
MVP: Wesley Saunders (CRE)
Viste le numerose assenze ci si attendeva una prova da leader da parte di Saunders, e così è stato. Il prodotto di Harvard chiude con uno score personale di 25 punti (9/15, 0/1, 7/7), 9 rimbalzi, 1 palla recuperata, 4 falli subiti e 30 di valutazione.
Treviso – Reggio Emilia 91-83
Partita per cuori forti quella andata in scena al PalaVerde, dove la De’ Longhi supera Reggio Emilia rimontando 20 punti di svantaggio. Trascinata da Johnson-Odom e Peppe Poeta, la Reggiana fa la voce grossa per l’intero primo tempo, toccando ripetutamente il +20. Nel secondo, però, Treviso gioca una pallacanestro incontenibile, per un parziale complessivo di 54-31! I trascinatori sono stati senz’altro Parks (15 punti negli ultimi 9’), Fotu e Nikolic (5 triple), oltre che il solito pazzesco pubblico.
MVP: Jordan Parks (TRV)
Torna finalmente a brilla lo statunitense, reduce da un periodo non semplice. Per Jordan 25 punti (5/9, 5/8), 9 rimbalzi e 24 di valutazione.
Roma – Trieste 82-72
In una gara chiave in ottica salvezza è Roma a spuntarla, conducendo dall’inizio alla fine. Il primo quarto vede Trieste partire meglio, ma la Virtus, guidata da Dyson (autore anche della tripla sulla sirena da metà campo), riesce a chiuderlo in vantaggio. Successivamente è Alibegovic a salire in cattedra, punendo la difesa avversaria con qualsiasi tipo di soluzione. Nel terzo periodo, dopo aver rincorso di 17 lunghezze, l’Allianz prova a reagire firmando un break, subito neutralizzato dalla compagine capitolina. Il resto del match è un continuo verificarsi di strappi, ma la formazione di casa riesce a mantenere il comando e conquistare i due punti.
MVP: Jerome Dyson (ROM)
Come al solito si gioca il titolo con Davon Jefferson, la cui performance è stata altrettanto notevole. Jerome, però, è stato colui che ha fatto girare bene l’attacco a suon di passaggi vincenti. Per lui una doppia-doppia da 19 punti e 10 assist, conditi con 5 rimbalzi e 7 falli subiti.
A RIPOSO: Reyer Venezia
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