Eurolega 2019/20: il nostro pagellone

Dopo aver assegnato i riconoscimenti individuali oggi andiamo a dare i voti alle 18 squadre che hanno partecipato a questa sciagurata edizione.

Scritto da Stefano Maffei  | 

Dopo aver assegnato i riconoscimenti individuali oggi andiamo a dare i voti alle 18 squadre che hanno partecipato a questa sciagurata edizione.

Come abbiamo fatto per la Serie A (CLICCA QUI per leggere) anche per l'Eurolega non potevamo esimerci dal nostro super pagellone, abbiamo deciso di partire dai bassifondi della classifica fino ad arrivare alla capolista EFES. Siete pronti? Partiamo.

PAGELLONE EUROLEGA 2019/20

18) ZENIT: 4

€26.7 milioni di budget (il settimo tra tutte le squadre), una solida dirigenza (Gazprom), un coach con esperienza e di calibro internazionale (Joan Plaza) ed un mercato che ha visto smobilitare il vecchio spogliatoio russo per far spazio a rinforzi di primo piano (Ayon, Thomas ed Albicy). I presupposti per una stagione almeno discreta c’erano tutti, i risultati invece parlano chiaro: ultimo posto, appena 8 vittorie e ben 20 sconfitte (molte delle quali sopra i 10 punti).

17) BAYERN MONACO: 4

Il mercato scintillante con gli acquisti di Greg Monroe, Huestis e Zipser ed una buona prima stagione europea chiusa a ridosso dei playoff sembravano poter assicurare alla squadra bavarese una stagione almeno sufficiente, non in lotta per i playoff, ma in una posizione tra la decima e la tredicesima. Le 8 vittorie in stagione sono troppo poco per la squadra che, invece di fare un passo avanti, ne  ha fatti molti indietro.

16) ALBA BERLINO: 6

Appena €11 milioni, secondo “peggior” budget in Eurolega. La stessa squadra di gregari dell’anno passato, con le sole aggiunte di tre tiratori (Cavanaugh, Erikkson e Mason) ai comandi di coach Reneses. Le belle vittorie contro Panatinhaikos, Olympiacos e Olimpia Milano tra le 9 totali aumentano di mezzo punto il voto della stagione dei tedeschi, partiti senza aspettative importanti e tutto sommato autori di una stagione sufficiente.

15) ASVEL VILLERBAUNE: 6,5

Jordan Taylor, Edwin Jackson e David Lightly erano i tre giocatori cui coach Mitrovic aveva affidato la crescita della squadra, al primo anno in Eurolega e ricca di giovani promesse. L’unico obiettivo sembrava poter giocare in giro per l’Europa, si sono tolti lo sfizio di battere le greche, le due corazzate russe Khimki e CSKA, oltre che Milano. Le 10 vittorie totali raccontano tutto ciò che di buono ha fatto la compagine francese.

14) STELLA ROSSA: 6,5

Dopo l’anno in Eurocup i serbi erano pronti a rientrare nell’Europa che conta. L’ultima posizione a livello di budget (appena €8.3 milioni) e il brutto rendimento della stagione 17/18 non facevano ben sperare. Ad inizio stagione l’obiettivo era scongiurare l’ultimo posto, affidandosi agli americani Lorenzo Brown (stagione sopra le righe), Jenkins e Derrick Brown. Guidati dall’ex Olympiacos Milan Tomic, i serbi sono riusciti a portarsi a casa 11 vittorie (le più prestigiose contro Khimki, Maccabi, Milano e le greche). VOTO 6.5

13) BASKONIA: 5

I baschi (sempre nei playoff nelle ultime due stagioni europee) malgrado le eccellenti cessioni (Voigtmann, Poirier, Hilliard e Huertas) colmate con gli arrivi di Stauskas, Apollonara, Eric ed Henry, partiva con i favori del pronostico in ottica top 8 (in virtù della crescita di un giocatore su tutti, Luca Vildoza, nostro 6th man dell’anno). Purtroppo per coach Perasovic non è andata così. I risultati non sono stati sempre all’altezza delle passate stagioni, concludendo la stagione con 12 vittorie. VOTO 5

12) OLIMPIA MILANO: 5

Stesso inizio promettente dell'anno scorso con vittorie di lustro al Foum contro Barcellona e Fenerbahce poi, come l'anno scorso, la squadra prende l'imbarcata ed inizia a non vincere più in trasferta e a perdere partite sanguinose in casa come contro la Stella Rossa e l'Alba Berlino. Tante partite giocate alla pari ma perse nei finali con ingenuità non da squadra di Eurolega sia in attacco che in difesa, soprattutto ingenuità figlie della tenuta mentale che è stato il tallone d'Achille della compagine meneghina, vedi la sconfitta dal +20 in casa contro uno svogliato Real Madrid.
Gli errori di Mack e White non sono stati colmati dalle toppe Skykes e Crawford, la squadra viveva sull'asse Rodriguez-Micov-Scola con gli altri che non riuscivano ad ingranare (fatta qualche eccezione come Amedeo Della Valle, ndr), malgradotutto alla fine grazie al Buzzer-Beater del "Professore" a Valencia l'Olimpia era ancora in lotta Playoffs...proprio come l'anno scorso quando si giocò il tutto per tutto ad Instanbul. Magari ce l'avrebbe fatta però nel complesso ci si aspettava molto di più da Milano.

11) OLYMPIACOS: 5,5

La barzelletta della stagione Eurolega in lotta per un posto Payoffs è l'apoteosi, un mercato difficile da decifrare con giocatori che vanno e vengono peggio di un centro commerciale il Week-End, coach Blatt che saluta ad inizio stagione per problemi di salute, gli subentra coach Giōrgos Mpartzōkas che in qualche modo, soprattutto grazie all'asse Papanikolau-Milutinov, conquista referti rosa anche improbabili (2-0 sul CSKA!) tenendo la squadra incredibilmente in zona Playoffs! Comunque vada stagione salva per i bianco-rossi, il derby di ritorno al Pireo è stato conquistato...che è l'unica cosa che contava in un'annata da serie TV Netflix.

10) VALENCIA: 7

La squadra spagnola non partiva certamente con i favori del pronostico, dopo la bocciatura di un paio di stagioni fa; ma grazie soprattutto ad una solida dirigenza, una squadra di tutto rispetto (che ad inizio stagione si poggiava su Van Rossom, San Emeterio, Doornekamp e Dubljevic, oltre a Lloyd e Motum) e il buon lavoro di coach Ponsarnau, quasi riusciva a fare il colpaccio playoff (ad appena una gara dal Fener, nella marea di squadre con record 12-16).

9) ZALGIRIS: 7

Dopo le ultime due annate culminate con i playoff, questa stagione sembrava quella della grande disfatta dei lituani. Il budget modesto (€11.9 milioni) e soprattutto le cessioni di giocatori centrali nel progetto tecnico (White, Wolters e Westermann) potevano far pensare ad un anno con pochi successi...invece, tanto per cambiare, Sarunas Jasikevicus ed il suo sietma hanno avuto la meglio, da ultimi nel girone di andata a 1.0 gare dall'8° posto. 

8) FENERBAHCE: 6

Le cessioni importantissime (ed inaspettate) degli NBA Melli e Guduric non possono giustificare il rendimento della squadra di Obradovic, arrivata alle Final Four nell’ultima rassegna continentale. Gli arrivi forzati di due super stelle come Williams e De Colo, oltre alla conferma del blocco storico della squadra facevano pensare ad una stagione comunque nele zone nobili. Non è stato così, il Fener ha tratti è stato imbarazzante poi comunque il talento c'è, Obradovic il suo tocco lo sa ancora lasciare, e grazie alla grande ressa hanno risalito la china fino all'ultimo posto disponibile.

7) KHIMKI MOSCA: 5/6

La campagna acquisti faraonica (tra gli altri Booker, Jerebko, Mozgov, Bertans e Jovic, oltre ad un roster infinitamente lungo) e il pieno recupero della stella Alexey Shved facevano pensare ad un Khimki protagonista assoluto in Eurolega, allo stop il 7° posto è anche accettabile se si pensa all'andamento della stagione troppo condida di alti/bassi sempre scanditi dalla luna di Shved.

6) PANATHINAIKOS: 6,5

Malgrado le ultime 4 sconfitte prima del game over definitivo, il Panathinaikos stava giocando la solita stagione. Lontana dai grandi fasti del passato ma sempre avversario ostico da affrontare. Citazione d’obbligo per la meravigliosa stagione di Calathes, leader per assist e da primo quintetto Euroleague. Chissà invece cosa li attenderà in questa estate che si prevede lunghissima per i greci.

5) MACCABI TEAL AVIV: 8

Qui non possiamo iniziare senza mettere al centro del successo degli israeliani coach Sfairopoulos, capace di portare tra le migliori 5 d’Europa una squadra che fino all’anno precedente faticava e non poco in campo europeo. Squadra più fisica della manifestazione soprattutto sotto i ferri (Acy, Black, Reynolds, Hunter), Scottie Wilbekin ha giocato una stagione sensazionale, malgrado i tanti infortuni gli israeliani hanno tenuto botta portando a casa vittorie di lustro come la rimonta casaliga contro il CSKA e quella stupenda contro l'Efes. Sarebbe stato molto bello vedere la serie contro i russi, unica certezza che avremmo avuto.

4) CSKA MOSCA: 7

Dopo la vittoria in Final Four della scorsa stagione ci si aspettava comunque un buon rendimento dei russi, al netto delle cessioni eccellenti (Higgins, Rodriguez, De Colo, Hunter e Peters). I colpi messi a segno per colmare i vuoti lasciati si sono rivelati molto preziosi, soprattutto Mike James, completamente esploso dopo l’esperienza italiana. Coach Itoudis ha basato sulla difesa e l'estro dell'ex Milano una stagione che aveva visto subito il KO del miglior giocatore della manifestazione, Will Clyburn, alla fine come ci disse Daniel Hackett nella nostra intervista esclusiva il CSKA ha una struttura che qualunque cosa accada sa come reagire e lavorare per restare ai vertici.

3) BARCELLONA: 7

Il budget più alto tra le squadre europee (€41 milioni), poter contare su giocatori come Delaney, Pangos, Higgins, Kuric, Pau Ribas, Hanga, Abrines e dulcis in fundo Nikola Mirotic, l’acquisto più clamoroso della scorsa stagione. Giocare tutto l'anno senza playmaker (Huertell e Pangos infortunati) costringendo Delaney e Hanga a metterci una toppa non è stato il massimo anzi, non ci ha permesso di vedere il vero e pieno potenziale della compagine catalana che comunque è dove dovrebbe stare....malgrado una guida tecnica discutibile. Negli ultimi mesi i singoli avevano salvato i blaugrana diverse volte a conferma che qualcosa comunque non girava.

2) REAL MADRID: 7,5

L’altra spagnola partiva anch’essa con i favori del pronostico, complici un roster rodato che ha visto le aggiunte di due elementi fantastici come Laprovittola e Mickey e il ritrovato entusiasmo di due senatori come Fernandez e Llull. Si mettono dietro solo ai turchi dell’EFES, quest’anno nettamente sopra ogni logica.

1) EFES: 9

Una squadra guidata dal miglior giocatore di Eurolega (Larkin), Micic e soprattutto coach Ataman, capace di costruire la squadra dei suoi sogni. Risultati? Stagione praticamente perfetta, tolte le sole 4 L stagionali. Dopo la sconfitta in finale l’anno scorso sarebbe potuto essere questo l’anno della rivincita? Non lo sapremo mai. Intanto si prendono il voto più alto dell’intero pagellone.


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