Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #26

Campazzo non basta alla Stella Rossa, ok Efes e Baskonia mentre il Fener accoglie l’arrivo di Dorsey e il rientro di Bijelica

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 
Round 22

Campazzo non basta alla Stella Rossa, ok Efes e Baskonia mentre il Fener accoglie l’arrivo di Dorsey e il rientro di Bijelica

I 5 PUNTI DEL ROUND #26

🎥 Commento Olimpia-Olympiacos

📝 Round Virtus #26

Campazzo non basta la Stella Rossa perde ancora compromettendo la corsa playoff

Non basta l'esordio di Facundo Campazzo alla Stella Rossa per invertire il trend delle ultime settimane e tornare a vincere. Il debutto dell'argentino (16 punti e 7 assist per lui) offre freschezza e maggiori idee all'attacco dei serbi, ma non risolve la tendenza di affidarsi fin troppo alle conclusioni da 3 nonostante il tiro perimetrale non sia la specialità della casa. I biancorossi raggiungono più volte il +8 ma una volta costruito il vantaggio ogni volta si fanno recuperare in poche azioni. Ciò avviene anche nel finale di partita dell'Audi Dome nel quale Vildoza e compagni si affidano troppo a tiri sul perimetro da isolamento favorendo la rimonta finale lanciata da Gillespie e Lucic.
Durante questi parziali per recuperare il risultato fatti dai tedeschi crolla anche la prestazione difensiva che era il punto di forza della squadra di Ivanovic. L'esempio più lampante è l'ultimo quarto nel quale i serbi subiscono 35 punti dopo averne concessi solo 11 nel terzo. La zona playoff per la squadra di Belgrado diventa più lontana che mai visto il record di 11-15 e nonostante una buona prestazione individuale, il ritorno di Campazzo in Eurolega non ha offerto i risultati sperati. Se la Zvezda vorrà rientrare in lotta dovrà già trovare la quadra nel match in casa contro l'Efes che visto il momento positivo non è il più semplice degli avversari.

Okobo salva il Monaco da un'altra serata no di James

Nonostante le nuove problematiche emerse riguardanti l'atteggiamento di Mike James il Monaco trova la quadratura grazie alla regia di Elie Okobo e all'energia del duo di lunghi Hall e Moneke. Il francese ex Suns sembra essere il piano B perfetto per i monegaschi nei momenti in cui #55 esce psicologicamente dai binari della partita come accaduto a fine terzo quarto quando l'ex Brooklyn Nets ha avuto un piccolo scontro con Moneke colpevole di aver tentato di calmare gli animi dell'americano dopo che gli è stato fischiato un fallo tecnico. Mandando in panchina Mike e dando le chiavi della squadra a Elie che ha indirizzato la sfida nel finale, Sasha Obradovic ha la possibilità di mantenere alta la qualità dei suoi attacchi limitando i danni derivanti dalle lune della stella americana. Il francese è in grado di giocare off ball senza lamentarsi e garantendo spesso la doppia cifra, ma è anche capace di trascinare l'attacco quando è necessario e grazie a questa sua abilità la Roca è riuscita a girare una partita resa difficile dalle pessime percentuali tra il secondo e il terzo quarto.
Fino alla fine della regular potrebbe anche bastare questo stratagemma per mantenere una quarta/quinta piazza che significherebbe affrontare presumibilmente il Fener ai playoff ma cosa succederà quando arriveranno le partite che contano? Per avere delle concrete chance di raggiungere le Final 4 Mike deve essere in sintonia con lo squadra restando concentrato sull' obiettivo collettivo e deve riuscire a collaborare con il suo compagno #0. Se così non sarà allora il piano chiavi del gioco a Okobo da scelta tattica per la singola partita potrà diventare piano progettuale a lungo termine andando ad escludere il talento ex Brooklyn Nets

Clyburn e Larkin garantiscono il rientro in zona playoff dell’ Efes

Will Clyburn (24 punti) sta facendo gli straordinari in questa stagione regolare per mantenere sul pezzo i suoi compagni, ma nella partita di Oaka l'apporto dei suoi compagni si è fatto notare. La doppia doppia di Larkin ha dato ritmo all'attacco, i 12 punti e 7 rimbalzi di Zizic garantiscono quell'apporto dal reparto lunghi che era mancato finora e la prestazione di Elijah Bryant ha garantito ai turchi quei punti che mancano con l'assenza di Micic. L'insieme di questi fattori, unito a qualche errore di troppo dei padroni di casa, ha fatto sì che la squadra turca uscisse da Atene col foglio rosa e senza grossi patemi. Conoscendo l'inclinazione dell'Efes di farsi rimontare nei finali di partita il fatto che la squadra di Ataman abbia gestito il distacco dopo che il coach turco ha chiamato time out a 3 minuti dalla fine con il Pana che aveva fatto un mini-parziale di 5-0 è un piccolo segnale di incoraggiamento in un'altra stagione regolare strana per i turchi.
I greci non erano un avversario irresistibile ma si sa che l'arrivo di un nuovo coach porta sempre entusiasmo e ai biancoblù va dato atto nell'essere riusciti a smorzare sul nascere qualunque possibilità di rimonta con un ottimo gioco negli ultimi 20 minuti. L'Efes con questa vittoria torna nelle top 8 della classifica in attesa di recuperare lo scontro col Real. L'ulteriore buona notizia riguarda la possibilità di poter veder recuperare Micic in breve tempo visto che dalla settimana prossima dovrebbe tornare ad allenarsi in gruppo. L'Efes resta comunque la favorita nel gruppo di metà classifica per quanto riguarda l’obiettivo playoff ma la vera incognita sarà vedere la squadra turca affrontare nei playoff in uno scontro al meglio delle 5 una di quelle 3 avversarie nelle Final 4 di Belgrado. Paradossalmente credo che l'Efes faticherà meno in quelle partite rispetto a quanto stia facendo ora per un fattore di motivazioni che le partite di quel genere comportano, ma è anche vero che avere il fattore campo a sfavore contro Barcellona, Olympiakos o Real non è per nulla ideale, ma se c'è una squadra capace di sovvertire i pronostici sia quando sono a favore sia quando sono contro quella è l'Anadolu Efes.

Dorsey e Bijelica rinforzano un Fener che può lavorare senza pressioni

Il Fenerbahce con la firma di Tyler Dorsey e il ritorno di Bijelica rilancia in maniera decisa le sue ambizioni. L'infortunio di Motley prima e le prestazioni meno convincenti di Wilbekin dopo avevano rallentato la squadra di Itoudis che aveva iniziato la stagione staccando nettamente la concorrenza. Nelle ultime settimane i gialloblù si sono stabilizzati tra la quarta e la quinta posizione in una lotta per il fattore campo con il Monaco, ma l'arrivo della guardia greco-americana offre al coach ex CSKA diverse opzioni tattiche interessanti che si tramutano in maggiore profondità. Con Wilbekin, Calathes e Dorsey il coach greco può ruotare i 3 tenendo sempre in campo un regista e un finalizzatore (grazie alla bivalenza di Wilbekin) mentre il rientro dall'infortunio di Bijelica garantisce ulteriore profondità ad un reparto lunghi che già vantava diverse soluzioni tra Booker, Motley e Jekiri. Sicuramente servirà tempo per amalgamare il gruppo ma il Fener ha abbastanza margine rispetto al gruppo che si è formato dalla sesta posizione in poi per far incastrare i pezzi con calma. Infine il fatto di non avere l'urgenza di vincere quest'anno (Dorsey ha firmato un triennale) garantisce quel clima un attimo più sereno rispetto alle rivali che può fare la differenza in termini di pressione psicologica.

 

No Game alla Buesa 

Il Baskonia demolisce il Valencia in una partita che si preannunciava equilibrata, ma che invece è stata il contrario. La sfida tra le dirette rivali finisce con 39 punti di distacco maturati in gran parte nel secondo tempo. L'ultimo quarto vinto 33-11 dai padroni di casa dopo aver iniziato tale periodo sopra di 17 dimostra sia la volontà di evitare qualunque tipo d distrazione in una situazione di gestione del vantaggio sia la capacità di mantenere un livello di difesa molto elevato nonostante il 60% dal campo e il 50% da 3 dell’attacco ci suggerisca che non sia proprio la difesa l'arma migliore della squadra basca. Vincere uno scontro diretto in questo modo manda il chiaro messaggio che il Baskonia non vuole mancare l'appuntamento con i playoff dopo aver fatto un’ottima prima parte di stagione che le ha permesso di giocarsi le sue carte ora.
Ciò che convince maggiormente è il modo in cui i rossoblù hanno trasformato la loro intensità difensiva in punti in transizione. Le ottime prestazioni individuali di Hommes (15/15 ai liberi) e di Marinkovic (4/7 da 3) incorniciano quella che a tutti gli effetti è la partita perfetta a dispetto della serata anonima di Markus Howard che in 7 minuti non si iscrive al referto. In una lotta che vede 7 squadre racchiuse in 2 gare di distanza con 8 turni al termine e solo 3 posti liberi tutto è ancora da decidere ed il motto “Every game matters” lanciato dalla stessa Eurolega dimostra sempre più la sua validità


 

 


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