Passiamo ora in rassegna le quattro Division della NFC. Caratterizzata da un livello competitivo sicuramente più elevato rispetto a quello della AFC, la NFC presenta ai nastri di partenza diverse franchigie in grado di poter far la voce grossa in ottica playoff. Ma andiamo con ordine...
NFC
West Division
Come lo scorso anno la NFC West è caratterizzata da una netta divisione fra due franchigie che si giocheranno il titolo (Seahawks e Cardinals) e due in fase di ricostruzione (Rams e 49ers). Partiamo proprio da queste ultime due. A San Francisco una nuova dirigenza, un nuovo coaching staff e un draft improntato a rinforzare la difesa (con gli arrivi di Solomon e Foster) hanno dato un senso ben preciso a questa offseason: il creare un nuovo ambiente partendo dalle fondamenta di un solido reparto difensivo aspettando, per l'attacco, che si palesi via draft (Darnold, Allen o Rosen) o via free-agency (Garoppolo o Cousins) la possibilità di ingaggiare un quarterback di livello. Per il momento ci sarà Brian Hoyer a guidare l'azione offensiva dei red&gold. Rimanendo in California qualche centinaio di km più a sud, i Rams si preparano ad affrontare la seconda stagione nella città degli Angeli con l'incognita legata a
Jared Goff.
La prima scelta assoluta del draft del 2016 è chiamato ad alzare il livello delle proprie prestazioni per soddisfare le pressanti aspettative del team e in questo senso va letto l'arrivo di coach McVay sulla panchina dei Rams: l'ex assistant coach dei Redskins ha fatto un ottimo lavoro con
Kirk Cousins e il management di Los Angeles pensa che possa essere lui l'uomo giusto per sviluppare le qualità di Goff. Passando alle due favorite della Division, Seahawks e Cardinals, va sottolineato come Arizona sia rimasta sostanzialmente la stessa dello scorso anno quando, un deludente record 7-8-1 stupì in negativo tutti gli appassionati NFL (compreso chi vi scrive) e condannò il team di coach Bruce Arians a "gustarsi" la post season dal divano di casa. Il roster della franchigia dell'Arizona è completo in ogni reparto e un secondo fallimento consecutivo sarebbe poco comprensibile. A Seattle si guarda con ottimismo alla stagione in arrivo: la safety
Earl Thomas ha recuperato dal brutto infortunio dello scorso anno e con
Kam Chancellor e
Richard Sherman andrà a formare di nuovo il temibilissimo reparto di secondarie di Seattle. A dare una mano al quarterback Russell Wilson sono arrivati invece il RB Eddie Lacy da Green Bay e l'offensive lineman Luke Joeckel con quest'ultimo che dovrebbe andare a rinforzare una linea offensiva che, nelle ultime due stagioni, è stata uno dei punti deboli dei Seahawks.
South Division
L'apertura del nuovo Mercedes Benz Stadium potrebbe aiutare gli Atlanta Falcons a dimenticare, almeno in minima parte, lo sciagurato Superbowl perso con i Patriots lo scorso anno: avanti 28-3 in pieno terzo quarto, il team di Matt Ryan è riuscito a farsi rimontare e beffare da New England (non senza pesanti responsabilità proprie). Al di là delle vicende passate e potendo ancora contare su un attacco di assoluto livelli, i Falcons si ripresentano ai nastri di partenza come una delle favorite per la vittoria finale e solo un eventuale "hangover" da Superbowl perso (vedasi alla voce Panthers 2016) potrebbe far deragliare il treno di Atlanta.
Se i Carolina Panthers sembrano ancora un passo indietro rispetto all'esaltante versione 2015 (e non giova sicuramente il siluramento del GM Gettleman) e i New Orleans Saints non sembrano avere quella solidità per una corsa alla post-season (nonostante l'arrivo del RB Adrian Peterson da Minnesota), i veri antagonisti dei Falcons potrebbero essere i Tampa Bay Buccaneers. La franchigia della Florida è rimasta agganciata al treno playoff per tutta la scorsa stagione e il QB Jameis Winston ha mostrato sostanziali progressi nel corso della scorsa annata; gli arrivi di un ricevitore come
DeSean Jackson e la presa al draft del TE
OJ Howard riempono la faretra dell'ex quarterback di Florida State di quelle frecce che potrebbero trasformare quello di Tampa Bay in uno degli attacchi più letali dell'intera Conference
East Division
Chi si aspettava un deciso equilibrio nel 2016 era rimasto spiazzato dalla grandissima stagione di Dallas: spinto dai due rookie fenomeno,
Prescott ed Elliott, i Cowboys avevano sbaragliato la concorrenza issandosi ad un record straordinario (13-3) e venendo giubilati nei playoff solo da una strepitosa prova di
Aaron Rodgers. La squalifica di Elliott che porterà il running back a saltare le prime sei partite, non sembra poter alterare gli equilibri di una Division dove, Dallas a parte, solo i Giants sembrano avere le carte in regola per ambire ad un posto in post-season. L'unica incognita rimane la tenuta della linea offensiva di Big Blue che nel 2016 ha lasciato spesso autostrade per chi volesse colpire il QB Eli Manning e che non ha certo favorito il running game dei newyorkesi.
Prendendo la Interstate 95 verso sud arriviamo a Philadelphia e Washington.
A Philly, l'arrivo di due ricevitori di livello come
Alshon Jeffrey e
Torrey Smith consegnano al QB
Carson Wentz due armi importanti per il proprio gioco aereo mentre dal lato difesa l'arrivo del rookie Jonathan Allen da Alabama dovrebbe ancorare la linea difensiva rendendo più temibile il front-7 bianco verde. Nella Capitale invece tiene banco anche quest'anno il "caso" legato al quarterback Kirk Cousins: non trovando un accordo per un prolungamento del contratto (l'ex Michigan State ha sparato molto alto in fase di trattativa), i Redskins hanno posto il "franchise-tag" sul proprio quarterback anche per quest'anno, garantendogli un salario annuo fra i più alti della NFL. I recenti rinnovi di Carr e Stafford spingeranno Cousins ad alzare le proprie richieste ed un'eventuale stagione positiva potrebbe essere una leva decisiva in fase di ulteriori trattative. Il resto della squadra è valido (specie a livello offensivo) e se le cose dovessero girare bene non è detto che i Redskins non possano insidiare i Giants per un posto nei playoff
North Division
Il rinnovo contrattuale di
Matthew Stafford fa tirare un sospiro di sollievo ai tifosi dei Detroit Lions che potranno ancora contare sul braccio dell'ex Georgia per cinque stagioni e conferma la strategia del GM Quinn intento a costruire intorno al suo quarterback e alla linea che lo protegge (due gli acquisti a riguardo) il cuore della squadra. Il lato negativo di questa estate in Michigan è stato il mancato rinforzo della linea difensiva che, dopo aver stentato nel 2016, avrebbe avuto bisogno di ben altre risorse. Se in casa Chicago Bears ci si aspetta un anno di transizione (buono per far fare un po' di esperienza a
Mitch Trubisky, il rookie QB in uscita da North Carolina), diverso è il discorso per i Minnesota Vikings.
Teddy Bridgewater (che dovrebbe rientrare a breve dal terribile infortunio dello scorso anno) e Sam Bradford sono entrambi all'ultimo anno dei loro contratti e questo pone il management/coaching staff dei "viola" nella scomoda posizione di dover scegliere su chi puntare per la stagione in corso. Al di là di sorprese dell'ultima ora sarà proprio Bradford ad orchestrare l'attacco dei Vikings ad inizio stagione. Fatto presente quanto sopra, i favoriti divisionali rimangono i Green Bay Packers: finchè a guidare l'attacco delle "teste di formaggio" ci sarà Aaron Rodgers ci saranno ben poche speranze per gli avversari. Al di là del prevedibile titolo divisionale, Rodgers&Co dovranno però farsi sentire nei playoff dove, da diversi anni, non riescono più a rendere al massimo.
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