NBA Free-Agency 2022, i peggiori 5 contratti

Commentiamo insieme i peggiori contratti firmati nella Free-Agency 2022: c'è anche un All-Star nella lista.

Scritto da Valentino Aggio  | 

Commentiamo insieme i peggiori contratti firmati nella Free-Agency 2022: c'è anche un All-Star nella lista.

Torniamo finalmente a parlare a parlare di mercato su Basketball-Evolution. La NBA Free-Agency 2022 non ha coinvolto troppi nomi altisonanti, ma comunque ci sono state delle mosse interessanti. Ora, a bocce ferme, analizziamo quali sono state le peggiori mosse dell'estate fatte dalle trenta franchigie.  g

TOP 5 PEGGIORI CONTRATTI FA 2022

Bradley Beal (WAS)

Uno dei rinnovi più attesi dell'estate era senza dubbio quello tra i Washington Wizards e Bradley Beal. Ormai è chiaro: Beal non vuole stare nella capitale e ora come ora lì è impossibile puntare al titolo. Nonostante ciò, esplorare una trade o peggio ancora un sign-and-trade sarebbe stato troppo complicato o rischioso, così il #3 dei Wizards ha deciso di continuare la sua avventura a Washington. Il rinnovo è a dir poco faraonico: $251 milioni in cinque anni, ma la cosa che più fa storcere il naso è la no-trade clause.
In breve, Beal avrà il veto su ogni trade che gli verrà proposta nel corso del suo nuovo contratto. Questo fa tutto parte del piano di Beal, il quale potrà finalmente decidere dove andare nonostante il contratto oneroso. Per Washington, come già detto, purtroppo non c'era altra scelta: il rischio di perdere la propria stella, reduce da una stagione complicata, a zero era troppo elevato. 

P.J. Tucker (PHI)

Il veterano P.J. Tucker era sicuramente un nome intrigante per le varie contender in cerca di un giocatore “usato-garantito”. Nonostante i 37 anni, la difesa e la leadership dell'ex Miami Heat avrebbe fatto comodo a molti. Il campione NBA con Milwaukee nel 2021 ha deciso di accasarsi ai Philadelphia 76ers dopo aver rifiutato l'opzione per rimanere un altro anno a South Beach. Il contratto per il giocatore è molto buono, forse anche più di quanto Tucker stesso si aspettasse. Phila ha dato a l'ex Rockets (non a caso il GM è Morey, che ha precedentemente lavorato proprio a Houston) un contratto triennale da $37 milioni, con tanto di opzione giocatore sull'ultimo anno. Già dare un triennale ad un giocatore di quell'età è fin troppo, ma addirittura un'opzione a quelle cifre non ne vale la pena. 

DeAndre Jordan (DEN)

Dopo aver rinnovato il due volte MVP Nikola Jokic con il contratto più caro della storia, i Denver Nuggets sono andati a risparmio per quanto riguarda il centro che uscirà dalla panchina nella prossima stagione. La scelta è ricaduta alla fine su DeAndre Jordan, il quale ha decisamente faticato negli ultimi anni tra Los Angeles e Philadelphia. Il gioco “vecchio stile" di Jordan ormai non paga più in questa Lega, che oggigiorno predilige sempre più dei lunghi dinamici ed in grado di spaziare bene il campo. Jordan non ha più l'atletismo di una volta e sia in attacco che in difesa ormai è troppo lento per competere con i pari ruolo.
Il giocatore che ha trovato i momenti migliori della sua carriera ai Clippers ha firmato un contratto annuale da meno di tre milioni di dollari, quindi al minimo salariale. Nonostante la cifra irrisoria, il mercato dei lunghi è pieno di giocatori che avrebbero potuto portare un contributo maggiore ad una squadra che, se al completo, partirà per giocarsi il titolo nella prossima stagione.  

Marvin Bagley III (DET)

I Detroit Pistons, dopo aver pescato bene al NBA Draft, ci deliziano con un'altra scelta discutibile in Free-Agency. Quest'anno la franchigia del Michigan ha offerto un contratto triennale per 37.5 milioni di dollari a Marvin Bagley III, seconda scelta del draft 2018. Bagley si è accasato ai Pistons a metà della scorsa stagione dopo le prime due stagioni a Sacramento deludenti. Bagley, entrato nella Lega con tante speranze, non ha mai raggiunto un buon livello in California. Nella seconda metà della stagione 2021-22 l'ex Duke si è finalmente ritrovato a Detroit, giocando bene e guadagnandosi così un rinnovo.
I 14.6 punti e 6.8 rimbalzi fanno senza dubbio ben sperare, ma 37.5 milioni sono davvero tanti per un giocatore che non ha avuto offerte da nessun'altra squadra. Inoltre, Detroit è già piena di lunghi: ci sarà quindi un riciclo di giocatori e Bagley, ancora 24enne, potrebbe non giocare all'altezza dei soldi che percepisce. 

Mitchell Robinson (NYK)

Un'altra franchigia che è solita combinare dei disastri in Free-Angecy è la Big Apple: i New York Knicks. Dopo aver firmato Jalen Brunson, i Knicks hanno rinnovato il contratto a Mitchell Robinson, scelta numero 36 del draft 2018. Fin dal suo arrivo nella Lega, Robinson si è distinto principalmente per la sua difesa e per il suo atletismo nei pressi del ferro da entrambi i lati del campo. Tutto ciò gli è valso un rinnovo quadriennale da $60 milioni, che ha lasciato con gli occhi sgranati in molti. Infatti, ci sono molti giocatori che hanno giocato meglio di Robinson che hanno ottenuto contratti meno importanti rispetto al #23 dei Knicks.
Un esempio lampante è Robert Williams III: il pilastro della difesa dei Boston Celtics finalisti NBA ha ottenuto un rinnovo da quattro anni a $48 milioni. Williams è meglio di Robinson in ogni voce statistica nell'ultima stagione, senza contare il fatto che è molto più completo. Robinson è un altro centro vecchio stile, incapace di allontanarsi dal ferro in attacco. Quindi, il rinnovo è senza dubbio meritato in quanto Robinson è un buon giocatore, ma le cifre sono decisamente esagerate. 


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