Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #21

Llull e Musa conquistano il Clasico, KO imprevisti per Fenerbahce e Zalgiris. Il Derby di Belgrado e la partita dell'anno

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 

Llull e Musa conquistano il Clasico, KO imprevisti per Fenerbahce e Zalgiris. Il Derby di Belgrado e la partita dell'anno

I 5 PUNTI DEL ROUND #20

📝 Round Olimpia (#21)

📝 Round Virtus (#21)

Il Baskonia ritrova la vittoria in un finale thriller contro un Efes che non riesce a ritrovarsi

L' Efes arriva a 5 minuti e mezzo dalla sirena finale sopra di 11 in casa del Baskonia. In una situazione del genere solitamente si riesce a portare a casa il risultato, ma nel finale l'attacco dei turchi inspiegabilmente si blocca e in 4 minuti Clyburn è l'unico a riuscire a segnare su azione di layup mentre dall'altro lato Darius Thompson, Costello e Howard non sbagliano un singolo tiro. A completare il pasticcio è un mancato rimbalzo in difesa che offre a Marinkovic la possibilità di pareggiare con una tripla senza avversari attorno la partita e il serbo non si fa pregare due volte. L'abbiamo detto più volte questo Efes ha un’attitudine di credersi superiore agli altri e di rilassarsi troppo presto nei finali che sta letteralmente affossando il loro smisurato talento. Il fatto che Larkin e Beaubois sbaglino entrambi il canestro per evitare i supplementari è la dimostrazione che questa Efes si scioglie nei finali mentre solo un anno fa il crunch time era il punto di forza della banda di Ataman.
Per quanto riguarda la squadra di casa, invece, arriva una reazione alla serie di 4 sconfitte consecutive contro un avversario comunque difficile da battere. Lo spettacolo che le due squadre ci offrono è comunque al livello dei migliori film thriller con Clyburn e Larkin da un lato e Howard e Costello dall'altro a concludere le azioni offensive. È proprio il lungo americano della squadra di casa (autore di 33 punti) a decidere l'incontro firmando un parziale personale di 6-0 nel finale concluso con un rimbalzo difensivo fondamentale sul 112-111 che testimonia la voglia di restare nella zona playoff dei padroni di casa mentre gli ospiti come nel finale del periodo regolamentare si sciolgono quando la palla pesa maggiormente mancando nuovamente per due volte l'appuntamento col canestro dando a coach Ataman una grossa gatta da pelare riducendo al minimo il margine di errore nel finale di stagione. La stoppata di Darius Thompson è l'immagine perfetta di un finale in cui la squadra di Vitoria ha semplicemente voluto maggiormente il successo.

I tre moschettieri Deck, Llull e Musa resuscitano il Real che gira una partita persa

Se per tre quarti il Real resta in partita l'unica persona che bisogna ringraziare è Gabriel Deck. L'argentino chiude con 23 punti e con un 7/8 dal campo e 8/8 ai liberi uno scontro in cui per tre quarti è il solo a credere alla vittoria dei padroni di casa. Il Real visto nei primi 3 quarti è una squadra brutta, senza soluzioni in attacco esclusi i momenti dell'argentino e qualche fiammata di Tavares sparsa qua e là nel primo tempo. A dare una svolta nel quarto quarto è però il Re storico del clutch time europeo. Sergio Llull prende per mano i compagni e fa a pezzettini sia psicologicamente che tecnicamente la difesa degli acerrimi rivali nel quarto quarto. La tripla senza ritmo del 55-61 (suo primo canestro della partita) è solo il preludio ad uno spettacolo in cui il talento spagnolo mette in mostra tutto il suo smisurato pazzo talento segnando 15 punti in un solo quarto e ribalta una partita fino al suo exploit in mano agli ospiti.
È uno spettacolo per gli occhi che incanta tutta Europa vedere questo ragazzo di 35 anni spaccare la partita più sentita della regular season madrilena in due. Poi per dovere di cronaca vanno anche fatti i complimenti a un Musa che nell'overtime dà il colpo del KO con 9 dei suoi 18 punti ad un Barcellona in completo sbandamento psicologico per il recupero subito, ma la firma finale sul +5 che garantisce anche il vantaggio nello scontro diretto con i catalani è di nuovo dell'eterno #23 che con 4 tiri liberi chiude il sipario sul secondo Clasico stagionale. L’ unica cosa che ci sentiamo di dire è Gracias Sergio!

Il Fenerbahce non scende con la testa in campo e perde in Francia

La partita del Fener subisce lo strappo decisivo a inizio partita con un 16-2 innescato dalle triple dell'ex Galatasaray Bost e dal solito De Colo, i gialloblù sbagliano troppi tiri facili anche da sotto canestro a inizio partita e vanno sotto anche dal punto di vista dell'energia messa in campo. La manovra del Fener è legnosa e prevedibile in attacco e i primi punti di Wilbekin arrivano solo nella seconda metà del secondo quarto. L' unico che riesce ad incidere tra gli ospiti è Carsen Edwards. La difesa sul perimetro nel primo tempo è inadeguata e Bost e De Colo (26 per l'ex di giornata) dominano l'incontro. Se a questo aggiungiamo i troppi rimbalzi offensivi concessi e la difesa di Fall su un Motley svogliato si spiega il -15 all'intervallo.
Lui e Wilbekin non entrano mai realmente in ritmo collezionando 19 punti in due e la difesa non riesce mai a rallentare significativamente la manovra degli avversari che dominano il match sia per percentuali che per voglia di vincere. La squadra di Itoudis resta sicuramente tra le favorite, ma la lotta al vertice della regular è molto più equilibrata ora rispetto a quanto l'inizio di stagione dei turchi faceva credere. Ognuna delle grandi 4 ha dei motivi per cui può vincere, ma ha anche i suoi punti deboli. Quello del Fener è che se uno i 2 giocatori più decisivi Wilbekin e Motley hanno una serata no, difficilmente il supporting cast riesce a sopperire a tale mancanza. Attenzione a non finire quarti o quinti perché ciò significherebbe un turno playoff sanguinoso con il Monaco che è un avversario molto scomodo.

Panathinaikos convincente per la prima volta quest’anno

Ad Oaka per un tempo si vede il solito Pana confuso e disconnesso che questa stagione eravamo abituati a vedere. Dopo l'intervallo però entra in campo una squadra completamente diversa. Circolazione di palla, tagli in back door, triple, intensità difensiva sono gli aspetti che alimentano la rimonta della squadra di Atene. In soli 7 minuti i greci recuperano il -13 dell'intervallo per poi ammazzare la partita con un impressionante parziale che recita 62-23 nel secondo tempo. La rosa dei Greens in 20 minuti mostra tutto quel potenziale che non aveva mostrato nelle prime 20 giornate. Paris Lee è stato il terminale sia offensivo con i suoi 24 punti (suo Career High in Eurolega) che difensivo grazie a 3 delle 10 palle rubate di squadra che hanno alimentato la reazione dei biancoverdi.
È tutto l'ingranaggio dei biancoverdi ad aver funzionato alla perfezione contro uno Zalgiris che si era presentato ad Atene come una delle squadre più in forma della competizione. Con Bacon che accetta anche di condividere il palcoscenico con i compagni limitandosi a 13 punti ma servendo 3 assist, con Ponitka che mostra per una volta il motivo per cui la dirigenza lo ha strappato al Reggio Emilia e un Williams relegato alla panchina per tutto il secondo tempo Radonjic ha trovato qualcosa per vincere in maniera convincente una partita già persa. Una rondine non fa primavera e il record è proibitivo (8-13), ma se da questa prestazione il Panatinaikos riesce a trovare l'impulso positivo per iniziare una serie di 4/5 vittorie i playoff potrebbero ancora essere raggiungibili perché l'organico per qualcosa del genere ci sarebbe. Certamente questo è l'ultimo treno per qualcosa del genere quindi il margine di errore è pressoché inesistente, quindi già la settimana prossima col doppio turno sapremo se questa possibilità è solo un’illusione momentanea o qualcosa di concreto.

l Partizan si vendica e vince in casa della Stella Rossa

Nell'atmosfera rovente della Nikolic Hall di Belgrado si svolge il secondo derby serbo dell'Eurolega. Gli ospiti sfruttano la fisicità di Lessort che domina sotto canestro e la miglior serata di un Dante Exum da 20 punti particolarmente ispirato per imprimere la loro impronta sul match. Leday,partito dalla panchina, offre un ottimo contributo anche lui con 20 punti e dalla tripla che porta i bianconeri sul +8 all'intervallo.

Vildoza e Nedovic tengono in vita per quanto possono la Stella Rossa in un primo tempo in cui la difesa della squadra di Ivanovic non è efficace come al solito difatti concede 45 punti nel primo tempo mentre il Partizan continua a mostrare continui miglioramenti nella propria metà campo. Nel terzo quarto i biancorossi rispondono all’intensità difensiva degli avversari limitandoli a 6 punti in 9 minuti. Lessort commette il suo terzo fallo ma i padroni di casa sbagliano più volte il canestro del sorpasso dando così la possibilità ad Avramovic e Leday di riallontanarsi a fine periodo. Il finale di partita non può che essere infuocato e si arriva col Partizan sopra di 3 punti, Nedovic perde un pallone sanguinoso che fa iniziare il walzer dei liberi nel quale Exum è abbastanza preciso per portare il Partizan su un sicuro +4. Nedovic segna la tripla del -1 che mantiene il favore dello scontro diretto per i padroni di casa, ma è solo una magra consolazione in quanto a festeggiare sono gli ospiti che raggiungono i rivali sul record 10-11 con entrambe le compagini di Belgrado che restano in piena lotta per un posto ai playoff. Nessun scontro tra le tifoserie anche in questa occasione cosa che rende ancora più positiva l'immagine che questi due derby hanno offerto del basket serbo al pubblico europeo. 


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