New Orleans Pelicans: il punto di partenza

La sorpresa di questi playoff ha appena iniziato un percorso per arrivare al top della NBA: vediamo le prospettive.

Scritto da Valentino Aggio  | 
Getty Images

La sorpresa di questi playoff ha appena iniziato un percorso per arrivare al top della NBA: vediamo le prospettive.

I New Orleans Pelicans, arrivati alla fine della stagione regolare con il record di 36-46, hanno dato del filo da torcere al #1 seed della Western Conference Phoenix Suns nel primo turno dei playoff. Infatti, la squadra del Louisiana si è arresa a una delle favorite al titolo dopo ben 6 gare, con addirittura il rischio di giocarsi “la bella” a Gara7. Un traguardo che non deve essere sottovalutato, dato che la maggior parte dei tifosi e degli addetti ai lavori si sarebbe aspettato un facile 4-0 da parte di Phoenix. Se per alcuni questa prestazione può essere solo un exploit, altri pensano che questo sia solo il primo mattone messo dai Pelicans per un futuro di successo: il punto di partenza per la competitività, che potrebbe già concretizzarsi il prossimo anno. 

Un roster blindato

La prima cosa che salta all'occhio quando si guarda il payroll dei Pelicans per la stagione 2022-23 è l'ottima situazione contrattuale. I due giocatori chiave di questi playoff CJ McCollum e Brandon Ingram sono sotto contratto rispettivamente fino al 2024 e 2025 e costeranno alle tasche dei Pelicans circa 65 milioni di dollari la prossima stagione. Blindato fino al 2024 con i Pelicans è anche il centro Jonas Valanciunas, che tanto bene ha giocato nella serie contro i Suns. Il lituano prenderà 14 milioni nella prossima annata: una cifra più che ragionevole visto il rendimento dell'ex Grizzlies durante questa stagione. Stessa cosa vale per Devonte Graham, il quale è fresco di un sign and trade firmato quest'estate con gli Charlotte Hornets prima di sbarcare in Lousiana. Nessun problema anche per Jose Alvarado, giocatore simbolo per la difesa asfissiante su Chris Paul durante il primo turno dei playoff. A conti fatti, l'unico vero e proprio free agent quest'estate è Tony Snell: l'ex Bulls non è mai stato un giocatore fondamentale per questa squadra e visti i 2.4 milioni di stipendio non è nemmeno una grande perdita dal punto di vista salariale. 

In più i Pelicans hanno la scelta che appartiene ai Los Angeles Lakers per il draft di Giugno: nel caso fosse una scelta nella top 10, i Pelicans potrebbero scegliere il giocatore e tenerselo. Al momento la probabilità (secondo Tankathon) che la scelta dei Lakers sia nelle prime 10 è del 99.6%, con la possibilità di andare nella top 4 grazie alla lottery del 22.6%. Visto il 19° posto in NBA per quanto riguarda la percentuale nel tiro da tre punti, New Orleans potrebbe trovare qualche ottimo tiratore in questa classe: gli ultimi mock draft danno i Pelicans con la scelta 8.

Il roster attuale, con la probabile se non sicura aggiunta di Zion Williamson, è un perfetto mix tra esperienza e gioventù. A conti fatti, gli unici due giocatori con esperienza in postseason prima di quest'anno erano McCollum e Valanciunas. Tutti i giocatori alla prima esperienza playoff, in particolare Ingram, hanno superato di molto ogni più rosea aspettativa. Al momento, visto il livello non eccelso della Western Conference (Suns e Warriors esclusi) questo roster con l'aggiunta del proprio #1 può impensierire molte squadre.

Zion Williamson

Passiamo ora ad una nota dolente della stagione 2021-22: Zion Williamson. Il #1 dei Pelicans la scorsa stagione ha incantato con la media di 27 punti a partita e la convocazione al primo All-Star Game. Poi ci sono state delle scelte non eccelse e degli errori di comunicazione tra giocatore e società da non sottovalutare. Williamson ha deciso di operarsi al piede nell'estate 2021 e a quanto pare nemmeno la franchigia ne era al corrente. Non si sono più avute notizie riguardo al giocatore fino all'inizio della stagione, quando tutti abbiamo visto la sua condizione fisica pietosa ed i chili di troppo. Williamson è sembrato completamente fuori dal progetto Pelicans, tanto da non degnarsi nemmeno di scrivere un messaggio di benvenuto all'arrivo di McCollum da Portland. Recentemente l'ex Duke si è scusato via social per il proprio comportamento non del tutto professionale. 

Attualmente Williamson sarebbe eleggibile per un'estensione del proprio contratto da rookie che ammonterebbe a 181 milioni di dollari nei prossimi cinque anni. Se per tutta la stagione regolare è sembrato che volesse andare via, non appena gli è stato chiesto riguardo l'estensione Williamson ha dichiarato: “Non potrei firmare il contratto più velocemente". Sembra che l'ex prima scelta voglia rimanere, ma ora ci sono delle domande che il front office dei Pelicans deve porsi. Vale la pena puntare su un giocatore potenzialmente dominante ma con una lista di infortuni già lunga per la sua giovane età? La risposta più probabile è affermativa, in quanto NOLA rischierebbe comunque di perdere il proprio miglior giocatore nell'estate 2023, quando sarà un Restricted Free Agent. Anche in caso di trade New Orleans non potrebbe ricevere più valore del potenziale di Williamson e attualmente potrebbe ricevere in cambio molte scelte al primo giro per i prossimi anni, ritardando così il salto di qualità. 

Willie Green

Dopo alcuni anni fallimentari per gli allenatori dei New Orleans Pelicans, Willie Green ha finalmente regalato quella stabilità e quelle prestazioni che servono alla franchigia. Il coach, arrivato quest'anno dopo il dovuto esonero di Stan Van Gundy, ha fin da subito instaurato un ottimo rapporto con i giocatori. Proprio secondo i giocatori, è stato proprio Green a tenere il morale alto dopo la difficile partenza di 1-12: il coach ha quindi il merito di aver tenuto insieme lo spogliatoio ed ora ha la fiducia sia della franchigia che dei suoi giocatori. Non potrebbe esserci situazione migliore per Green e i Pelicans. 

Una città rinata

Più volte negli ultimi anni, specie dall'addio di Anthony Davis, si è parlato di un possibile ricollocamento dei Pelicans in un'altra città. New Orleans non è mai stata una città che vive per il basket, anzi: la maggior parte dei tifosi sportivi della città sul Mississippi segue maggiormente la NFL e i Saints. Nonostante ciò, in questa stagione l'interesse per la NBA è cresciuto non poco in città e tutte le partite allo Smoothie King Center contro i Suns sono andate sold-out. Con un rinnovato interesse della città per la pallacanestro il mercato dei Pelicans diventa potenzialmente più interessante: la squadra è mediamente giovane ed ha talento da vendere, il che potrebbe attirare qualche altra stella in futuro. 

 


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