Oklahoma City Thunder o Mr.Robot?

TUTTE le sconfitte dei Thunder hanno lo stesso minimo comune denominatore; Russell Westbrook!
NO, Carmelo Anthony in questo post non verrà bersagliato primo perché ne ha parlato ieri il nostro Simone nella sua rubrica (CLICCA QUI per leggere) e secondo perché non è lui il vero problema: fateci caso, in tutte le sconfitte dei Thunder il copione è sempre lo stesso, vanno sotto pesante nel 4° periodo e Russ si mette DA SOLO a rimontare e questo perché?
Perché non sta trovando la sua dimensione con questa squadra perché NON ci sono paletti!
Russell Westbrook gioca e deve giocar alla sua velocità, in questo inizio stagione troppe volte si è tirato indietro per dare il "contentino" ai suoi due nuovi partner rinunciando lui a magari iniziative personali, se segnano bene ma se spaccano il ferro il discorso cambia come d'altronde lui, da "Volemose bene" a "Levatevi dalla palle". Bisogna sedersi ad un tavolo e chiarire le gerarchie: Questa è la squadra di Russell Westbrook e tutti vanno dietro a Russell Westbrook Paul George è il primo alfiere Carmelo Anthony può essere preziosissimo come closer, essere la punta di diamante nel finali quando le difese si sfiancano sui primi due che si mettono a sua disposizione Roberson e Adams i falegnami dal lavoro sporco.
Devono trovare la loro identità, NON possono giocare ai Pokémon della serie "Oggi scelgo te!" perché così non ne escono specialmente nei match che non si indirizzano subito, tempo fa gli paragonai ai Denver Nuggets del periodo Iverson-Anthony, squadra con meno talento di questi OKC chiaramente ma a grandi linee la pasta era lo stessa: notte singola in grado di battere/dominare chiunque ma di base una squadra che non aveva un'identità e malgrado un quintetto di livello (Iverson-J.R-Melo-Martin-Camby) rimase sempre la mina vagante mai esplosa dell'Ovest di quegli anni, due volte ai Playoffs e sempre eliminata al primo turno con una sola vittoria.
OKC oggi gioca con due personalità che poi dipendono sempre da Russ: quella passiva, timida che aspetta e cerca di trattenersi, quella aggressiva che esplode dalla prima palla a due trascinandosi dietro la squadra, il tempo è dalla loro, la Conference è dura ma hanno le carte per poter stare tra le prime 4, resta ai giocatori decidere chi voler essere.
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