NBA Free-Agency 2023, i 10 nomi più in voga del mercato

Come ogni anno, andiamo a vedere i nomi che animeranno l'estate americana nella Free-Agency del 2023.

Scritto da Valentino Aggio  | 

Come ogni anno, andiamo a vedere i nomi che animeranno l'estate americana nella Free-Agency del 2023.

L'estate NBA entra finalmente nel vivo con la Free-Agency. Le squadre, ormai a stagione finita e con il draft alle spalle, possono programmare la stagione 2023/24 intervenendo sul mercato degli svincolati. Quest'anno c'è qualche situazione spinosa, ma per la maggior parte non ci sono troppi nomi di spicco. Come sempre, Basketball-Evolution vi guiderà in questa estate a stelle e strisce. 

TOP 10 FREE-AGENT 2023

Kyrie Irving (DAL) 

In un modo o nell'altro, Kyrie Irving fa sempre parlare di sé. Dopo mezza (fallimentare) stagione con la casacca dei Dallas Mavericks, KAI potrebbe ancora avere le valigie in mano. Come ben sappiamo, almeno nell'ultima parte della stagione, il duo formato dall'ex Brooklyn Nets e Luka Doncic non sembra aver funzionato. I Mavs hanno concluso al 11° posto nella Western Conference, non giocando così nemmeno il Play-In. Per il valore che Dallas ha lasciato andare nella trade per portare Irving in Texas, i Mavericks dovrebbero insistere per trovare un accordo col giocatore. Dall'altra parte, Irving ha rivelato che parlerà anche con i Phoenix Suns, fresca casa dell'amico Kevin Durant. Sappiamo quanto Irving non sia un giocatore affidabile al di fuori del campo, ma proprio lui stesso ha dichiarato di cercare una squadra con la quale chiudere la carriera. Al momento sembra probabile il rinnovo coi Mavericks.

James Harden (PHI)

James Harden non è più ufficialmente Free-Agent dopo aver esercitato l'opzione da $35 milioni per la prossima stagione MA sarà l'uomo del mercato. Infatti il “Barba” ed i Philadelphia 76ers lavoreranno ad una trade con già delle potenziali candidate quali New York Knicks e L.A Clippers. In entrambi i casi potrebbe risultare utile, ma lo scenario più intrigante è senza dubbio quello che vedrebbe il ex MVP in California. Infatti, ai Clippers Harden sembra proprio il pezzo mancante per puntare seriamente al titolo: SE Paul George e Kawhi Leonard riescono a rimanere sani per buona parte dell'anno, con Harden devono almeno arrivare alle finali di conference. Inoltre, Leonard e George potrebbero focalizzarsi maggiormente in difesa, lasciando al “Barba” le chiavi dell'attacco. 

Draymond Green (GSW)

Sembrerebbe più scontata la situazione di Draymond Green. Il #23 dei Golden State Warriors ha recentemente rifiutato l'opzione da oltre 27 milioni di dollari, diventando così Free-Agent. Se per gli altri giocatori hanno più possibilità, al momento Green sembra quello che ne abbia meno. Il #23 degli Warriors è un giocatore indubbiamente impattante nel sistema di Steve Kerr, ma sicuramente non lo sarebbe allo stesso modo in qualsiasi altra franchigia NBA. Green è un giocatore nato e cresciuto nel/per il sistema Warriors, quindi è ancora più che utile alla causa. Inoltre, se Green andasse via, vorrebbe dire che le possibilità di titolo per Stephen Curry calerebbero vertiginosamente. Il lungo ha vinto la sfida interna con Jordan Poole (spedito a Washington), ma rimarrebbe da sciogliere il nodo Chris Paul: sia Green che Paul hanno bisogno di avere a lungo la palla in mano. Difficilmente Draymond lascerà i Dubs, ma nel caso i Sacramento Kings ed i Los Angeles Lakers sono in pole position. 

Fred VanVleet (TOR)

Per la prima volta nella sua carriera, Fred VanVleet potrebbe lasciare il Canada ed i Toronto Raptors. Il playmaker ha ricevuto, negli anni, parecchio interesse da parte di più franchigie ed è sembrato più volte sul ciglio della porta. Questa volta la chance sembra maggiore di altre: Toronto al momento si trova in una situazione di stallo: non può fare i playoff ma non è nemmeno in rebuilding. Quella tremenda “terra di mezzo” nella quale i Raptors si sono trovati dall'addio di Kawhi Leonard dopo il titolo vinto nel 2019. VanVleet, tra le altre, piace molto agli Houston Rockets: in Texas il #23 potrebbe ricoprire il ruolo di prima opzione oltre a quello di veterano per una squadra molto giovane e talentuosa. La decisione di VanVleet deve attendere quella dei vari Irving e Harden, ma il giocatore dei Raptors potrebbe tenere in scacco il mercato.

Khris Middleton (MIL)

Dopo il titolo del 2021, la carriera di Khris Middleton ha subito una brutta battuta di arresto. La seconda opzione dei Milwaukee Bucks ha giocato poco più di 30 partite a causa di un brutto infortunio al crociato, oltre ad un intervento al polso. Gli anni cominciano a farsi sentire per il #22, che potrebbe non tornare più il grande realizzatore dei tempi migliori. Bisogna vedere che cosa decide di fare Milwaukee dopo la cocente sconfitta per mano dei Miami Heat al primo turno. La squadra gira ancora bene, ma potrebbe volerci qualcosa di più per puntare nuovamente al titolo. 

Brook Lopez (MIL)

Un altro fattore da tenere in considerazione per i Milwaukee Bucks, oltre a Middleton, è Brook Lopez. A differenza del compagno, Lopez ha avuto una delle sue migliori stagioni in carriera nel 2022/23 dopo un 2021/22 da dimenticare a causa di un infortunio. Lopez ha la sua età e sicuramente ci sono altri centri interessanti più giovani e con meno pretese economiche, ma un giocatore con quell'abilità difensiva e quella capacità di allargare il campo non si trovano praticamente da nessuna parte. Sarà un fattore nella decisione come deciderà di giocare il nuovo coach dei Bucks Adrian Griffin. Se si utilizzasse un quintetto più piccolo, Lopez non troverebbe più spazio e sarebbe quasi costretto a lasciare il Wisconsin. 

Austin Reaves (LAL)

Il nuovo fenomeno sia in campo che mediatico dei Los Angeles Lakers è Austin Reaves. Il ragazzo del Arkansas si è rivelato fondamentale nei playoff per i Lakers, che probabilmente sono andati oltre le nostre e le loro stesse aspettative. Il rinnovo di Reaves è una priorità sia per lui che per i giallo-viola, che hanno fatto intendere di voler puntare su di lui anche per il futuro, a patto che siano disposti a pagarlo una somma ragionevole. Infatti, i Lakers non navigano in acque troppo tranquille e non possono offrire troppi soldi al proprio nuovo beniamino, però possono pareggiare le cifre altrui. Al momento Reaves è fondamentale per LA, anche più degli altri Free-Agent D'Angelo Russell e Rui Hachimura. 

Jerami Grant (POR)

Di certo non deve essere uno spasso far parte del front office dei Portland Trail Blazers. Dopo aver pescato bene con Scoot Henderson al recente NBA Draft, la franchigia dell'Oregon si trova in una situazione difficile. Che fare con Damian Lillard? Lo #0 di Portland ha fatto pressione alla franchigia affinché scambiasse la scelta per prendere un giocatore di livello, ma le sue speranze si sono rivelate vane. Quindi, rebuilding o si prova a tornare ai playoff con questo organico? In base a questa scelta dipende la permanenza di Jerami Grant. L'ala ex Pistons, fratello del ben più noto JERIAN, si è dimostrato un realizzatore da 20 punti di media in stagione, ma non ha aiutato troppo dal punto di vista difensivo. Se Portland decidesse di continuare con questo organico, allora Grant potrebbe essere utile, nel caso contrario ci sono altre squadre disposte a prenderlo. 

Kyle Kuzma (WAS)

I Washington Wizards sembrerebbero definitivamente essere entrati nel rebuilding. La squadra capitolina ha svenduto Bradley Beal ai Phoenix Suns, per poi ottenere Jordan Poole dai Golden State Warriors. Qui arriva la decisione difficile da parte di Kyle Kuzma: essere la prima opzione in una squadra perdente oppure avere un ruolo più marginale in una squadra che può puntare in alto? Kuzma ha già un anello al dito (nel 2020 con i Los Angeles Lakers), quindi ora potrebbe anche permettersi di pensare a sé stesso ed essere protagonista.

Dillon Brooks (MEM)

Uno dei giocatori più odiati dal pubblico nel corso degli ultimi mesi. Si sa ormai da tempo che i Memphis Grizzlies non avrebbero rinnovato il contratto di Dillon Brooks al termine di un'ottima stagione, ma sempre al centro delle polemiche. I Grizzlies hanno peccato di arroganza, in particolar modo con Brooks e Ja Morant: la dirigenza doveva far saltare una testa ed ha ovviamente preferito quella di Brooks, decisamente meno talentuoso dell'ex compagno di spogliatoio. Testa calda, limitato in attacco, ma Dillon Brooks potrebbe far comodo a molti: grandissimo difensore e uomo di grande energia, oltre che dedito alla causa. Se disposto a calare le proprie pretese economiche, Brooks potrebbe cominciare a ricostruire la sua reputazione già dalla prossima stagione. 


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