Hard Drive Team 2019/20: Orlando Magic

Andiamo a Disneyworld, per parlare di una delle squadre sorpresa della passata stagione, che cerca la definitiva consacrazione per competere ad alti livelli. Ci occupiamo oggi degli Orlando Magic. Gli Orlando Magic si possono tutto sommato definire una delle piacevoli sorprese della scorsa regular season della NBA. Partiti come sempre con dei grossi punti interrogativi sulle loro possibilità, durante la stagione hanno saputo effettuare quello sforzo d’insieme per poter diventare una squadra con record sopra al fatidico .500, 42-40, arrivando anche ai playoffs, che mancavano dal 2012. Ed anche nella post season hanno fatto vedere cose positive, venendo eliminati dai futuri campioni Raptors, ma lasciando ottime impressioni per cattiveria e determinazione. Come scritto una stagione probabilmente al di sopra delle aspettative, ma se ci fermiamo a considerare il roster verrebbe da dire finalmente consapevoli del proprio potenziale. Aaron Gordon - Orlando MagicSicuramente il cambio a livello di coaching staff ha avuto la sua importanza, ma come sempre succede per le squadre che si possono definire tecnicamente in bilico, la differenza è stata fatta dalla mentalità del gruppo, che ha iniziato a credere di poter fare delle cose positive, riuscendo a farle. Il difficile, come spesso succede, sta nel ripetersi, nel riuscire a ritrovare gli stimoli e le condizioni per sentirsi vincenti. E questa stagione dovrà servire proprio a questo, a migliorarsi, a pensare che la qualificazione ai playoffs con questo roster deve essere non il punto di arrivo di una stagione, ma la partenza per credere che qualcosa di buono può e deve essere fatto. E se tutti dovessero riuscire a dare quello che possono, allora questa squadra può diventare indigesta per tante, in questa Eastern Conference. COACH: Steve Clifford ha portato l’entusiasmo che la gestione Vogel non era riuscita a portare. Ed un gruppo del genere aveva esattamente bisogno di questo. E di credere di poter giocare per le posizioni che contano. Clifford ha dato un giro di vite sulla disciplina da tenere in campo, sulle scelte offensive e l’applicazione nella propria metà campo. Ha fatto sentire tutti importanti, rivitalizzando anche ragazzi che sembravano in un limbo pericolosamente vicino alla mediocrità. Adesso dovrà continuare sulla strada intrapresa, e con un gruppo così giovane e talentuoso nulla è precluso. CONFERMATI: Iniziamo da Nikola Vucevic arrivato alla sua nona stagione in maglia Magic. Ha chiuso la regular season 2018/19 facendo segnare alla voce punti, rimbalzi e assist i suoi career high per media. Ma ha anche fatto vedere una continuità di gioco ed una maturazione tali che è diventato il vero e assoluto leader offensivo, e non solo, della squadra. Centro che alterna giocate old style al gioco fronte canestro, con tiro perimetrale incluso. Ormai una certezza. E anche D.J. Augustin ha fatto un’annata di evidente miglioramento nella voce gestione del pallone. Titolare inamovibile, è maturato nelle scelte, ed anche nella capacità difensive. Evan Fournier ha mantenuto il suo livello offensivo. Lui potrebbe fare qualcosa in più alla voce continuità, e, a volte, scelte offensive. Aaron Gordon si è dovuto adattare a giocare a tratti in un ruolo non suo. Ma responsabilizzato, ha dimostrato di essere un ragazzo intelligente, riuscendo a mantenere un rendimento elevato. Questo giocatore ha ancora doti da far vedere e coach Clifford sembra essergli di grande aiuto in questo. Altro giovane che è salito di rendimento facendo vedere il talento che in tanti credevano avesse è Jonathan Isaac. Ha finalmente avuto spazio e minuti, anche lui adattandosi a quello che gli veniva richiesto. Se dovesse continuare il suo processo di crescita, allora si vedranno solo cose positive. E che dire di Mohamed “Mo” Bamba. Ha avuto le classiche difficoltà di ambientamento al piano superiore, ma qualcosa lo ha fatto vedere. In questa stagione avrà maggiore spazio, e visto l’atletismo dimostrato e la voglia di crearsi anche un gioco offensivo fronte canestro, i problemi potrebbero diventare tanti per gli avversari. Wes Iwundu è ugualmente atteso ad una stagione di chiari miglioramenti, specie offensivi alla voce prendiamoci un tiro se c’è. Fisicamente non si discute, e questo rende i Magic una squadra atleticamente incredibile. E ad aumentare il tasso atletico resta anche Khem Birch, centrone canadese che grazie alla sua voglia di stare sempre in movimento si è guadagnato spazio. Anche Terrence Ross ha giocato la sua miglior stagione di sempre, continuo, se lontano dall’infermeria, dalla panchina un apporto notevole. Michael Carter-Williams si è perso tra infortuni e annate sciagurate. Qui lo spazio dovrà guadagnarselo. Talento ne ha, parecchio, deve ritrovare la voglia di giocare. Amile Jefferson e Melvin Frazier Jr. completano un roster giovane e talentuoso, appunto. Spazio e minuti pochi, causa alto livello di competizione nel loro ruolo in questa squadra. NUOVI ARRIVI: Reduce da ottime stagioni a Portland è arrivato da free agent Al-Farouq Aminu. Veterano sempre utile in un roster giovane, difensore, buon tiro dal perimetro, uno che sa sporcarsi le ginocchia sul parquet. Dal draft con la #16 è stato scelto Chuma Okeke. Altro corpo fresco che va ad aggiungersi ai giocatori atletici di questa squadra. Okeke era indicato come scelta tra le prime dieci, ma un brutto infortunio al legamento crociato gli ha fatto perdere qualche posizione. Vediamo quando e come rientrerà. DUE PAROLE SU: Le spendiamo su Markelle Fultz. Arrivato a Febbraio via trade non ha mai giocato una partita con i Magic. E, se ci mettiamo il periodo ai Sixers, si può dire che non ha praticamente mai giocato nella lega, per i problemi alla spalla mai risolti. Si può dire che quest’anno va all in. Non può più permettersi di fallire, anche fisicamente. Oltretutto, se ritrovasse il campo con continuità, in questo roster sarebbe un’addizione notevole. PCT. PLAYOFFS: 60%- Questo gruppo, confermato per la maggior parte, si conosce e sa cosa bisogna fare per emergere. Ai nuovi verrà chiesto di integrarsi velocemente ed alzare il livello, cosa fattibile. Una squadra che non fallirà l’appuntamento playoffs.

Arrivederci a domani con i Brooklyn Nets.


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