Round Olimpia (#5), le considerazioni dopo la sconfitta a Barcellona

Milano viene travolta dagli azulgrana che mettono in evidenza gli attuali problemi biancorossi.

Scritto da FMB  | 
Marco Brondi

Milano viene travolta dagli azulgrana che mettono in evidenza gli attuali problemi biancorossi.

Prima brutta sconfitta europea per l'Olimpia Milano che sul campo del Barcellona ha tenuto botta i primi 10 minuti grazie all'ex Davies prima di sopperire. Gli azulgrana di Jasikevicius hanno messo in evidenza quelli che ADESSO sono i punti nevralgici  che analizziamo in punti: 

  • Fisicità=Rimbalzi. Tobey, Vesely, Kalinic, Sanly hanno fatto quello che volevano dando alla squadra in attacco la sicurezza di poter sempre avere una seconda opportunità e di battere sistematicamente l'uomo (subendo fallo) e in difesa di forzare Milano a trovare soluzioni da fuori. Milano si è confrontata per la prima volta contro una squadra che vanta una batteria di lunghi mobili/fisici e, a parte Davies, non è riuscita a tenere il passo.
     
  • Manca la scintilla. No Shields, no Mitrou-Long, Thomas oggetto misterioso, Hall condizionato dal playmaking, Datome ancora lontano da una forma ideale, l'attacco dell'Olimpia è molto statico e se non riesce ad aprire la difesa con il tiro pesante poi si fa difficile specie se è obbligata a quel gioco: 4/20 da 3 al Palau.
     
  • Sbloccate Thomas. Così non ci siamo. La Serie A non fa testo, in Eurolega l'ex Bayern oggi è in un metaverso tutto suo e non aiuta la causa: isolamenti e tiri forzati con il più delle volte da fermo senza attaccare l'uomo. NON è questo tipo di giocatore, NON è un catch-and-shoot e con Shields fuori coach Messina deve cercargli una dimensione nel momento in cui non può sfruttarlo in post-basso.
     
  • Playmakin. Pangos è solo e questo è forse il vero problema che condiziona le rotazioni perché Hall può giocare playmaker ma non fisso perché poi non ha ritmo in attacco e perde quel suo “essere realizzatore”, Baldasso è KO e domenica forse inizierà finalmente il rodaggio di Mitrou-Long che dovrà essere aspettato ma, che, avrà molti riflettori (e responsabilità).
     
  • Davies c'è. C'erano dei mugugni sulla prime uscite dell'ex Varese, oggi è un punto stabile ed amalgamato al sistema biancorosso. 
     
  • Ma Pippo Ricci? Non è Pippo Ricci l'uomo che ti avrebbe girato la partita ieri, no, però l'anno scorso più volte coach Messina buttava in campo l'ex Cremona che con il suo agonismo cavava qualcosa di buono specie in difesa, in questo inizio di Eurolega solo 2'21" tutti alla prima a Villeurbane. Mah…
     
  • CALMA. Perso di 18 a Barcellona al 28 di ottobre, non è un dramma e non vuol dire niente. Ci sta. In un'Eurolega così brutta perché a parte il Fenerbahce, stanno tutte lavorando su lungo termine, una brutta sconfitta ci sta specie su un campo difficile contro una (sulla carta) delle principali contender in una situazione anche di emergenza. Non è una partita da “Burn The Tape” però si gira pagina perché il tour di trasferte consecutive è finito e non si affronta ogni settimana il Barcellona anzi, arriva il Real Madrid al Forum settimana prossima per ripartire.

 


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