NBA Summer League, come sono andati i rookie?

Andiamo a vedere come hanno giocato i debuttanti nelle prime uscite con le loro nuove franchigie a Las Vegas.

Scritto da Valentino Aggio  | 
Garrett Elwood / Getty Images

Andiamo a vedere come hanno giocato i debuttanti nelle prime uscite con le loro nuove franchigie a Las Vegas.

La NBA Summer League suscita sempre un discreto interesse negli appassionati del basket di oltreoceano. Infatti, il torneo dà la possibilità ad addetti ai lavori ed appassionati di vedere i migliori giovani talenti sfidarsi nel bel mezzo dell'estate. Lo scorso anno la Summer League non si è disputata, ma quest'anno è tornata in grande stile. I Sacramento Kings hanno trionfato in finale contro i Boston Celtics con un rotondo 1000-67.  Oggi parleremo dei rookie, ossia quei giocatori che sono stati scelti nel draft poco meno di un mese fa. Come hanno giocato?

Cade Cunningham (DET) 

Ovviamente partiamo dalla prima scelta assoluta: Cade Cunningham, dei Detroit Pistons. Il prospetto di Oklahoma State University ha ben figurato a Las Vegas nelle tre partite disputate. Ciò che ha sorpreso particolarmente è stato il tiro dalla lunga distanza: un fantastico 13/26 dall'arco fa ben sperare Motor City. L'adattamento alla nuova linea di tiro è andato più che bene per il #2, dato che a livello universitario si tira da più vicino rispetto alla NBA. Ovviamente quando la stagione comincerà potremo analizzare meglio il giocatore.

Jalen Green (HOU)

Jalen Green è entrato in Summer League per dimostrare che ha il potenziale da prima scelta assoluta. Non appena i suoi Houston Rockets hanno affrontato i Detroit Pistons di Cunningham, il giocatore ex G-League si è acceso, rubando la scena al giovane collega del quale abbiamo appena parlato. Come Cunningham, Green ha tirato molto bene da tre punti, ma una debolezza è stata rilevata: la visione di gioco. Green ha sofferto molto proprio contro Detroit la difesa molto serrata sul pick&roll, che lo ha costretto a decisioni affrettate e molto spesso sbagliate. 

Evan Mobley (CLE)

Nonostante delle statistiche non ottimali, Evan Mobley ha positivamente impressionato buona parte degli addetti ai lavori. La terza scelta assoluta fatta dai Cleveland Cavaliers è un prototipo: nonostante giochi come centro, le abilità di playmaking di Mobley sono ottime. Mobley è stato utilizzato in queste prime partite da professionista come “Point Center”: la visione è ottima ed il #4 dei Cavs potrebbe regalare sorprese durante l'anno, ma rimane un'incognita l'accoppiamento con Jarrett Allen.

Jonathan Kuminga (GSW)

Usciamo dalla top 5 dello scorso draft: Jonathan Kuminga, scelto con la #7 dai Golden State Warriors, ha impressionato a Las Vegas. Lo #00 della baia ha giocato molto bene, dimostrando di essere pronto per il grande salto in NBA. Ciò che ha stupito tutti è l'atletismo: Kuminga ha un'esplosività fuori dal comune, che di certo potrà aiutarlo in futuro. Chiaramente il suo tiro è ancora in fase di costruzione, ma per quello c'è ancora molto tempo. I dubbi sono riguardo lo spazio che il giovane potrà trovare all'interno delle rotazione degli Warriors.

LiAngelo Ball (CHA)

Fin da subito, la scelta degli Charlotte Hornets di schierare LiAngelo Ball in Summer League ha fatto discutere. In molti hanno parlato di una scelta per accaparrarsi la fiducia del fratello di LaMelo, attuale star degli Hornets e Rookie Of the Year in carica. Il terzo dei fratelli Ball ha giocato abbastanza bene, ma di certo non è la stella che certi media hanno descritto. Con meno di 10 punti di media ed il 34.5% da tre punti, LiAngelo ha una concreta chance di avere un posto nel roster di Charlotte, ma il suo ruolo al momento sarebbe quello di comprimario. 


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