NBA 2022/23: Le Outsiders

L'anno scorso sono stati i Grizzlies, chi saranno invece quest'anno le outsiders? Andiamolo a scoprire.

Scritto da Giovanni Marino  | 

L'anno scorso sono stati i Grizzlies, chi saranno invece quest'anno le outsiders? Andiamolo a scoprire.

Come ogni anno è ora di focus pre-stagione. Oggi andremo ad analizzare insieme le squadre che quest'anno potranno sorprendere e rivelarsi una squadra vincente e magari sognare il Larry O'Brien Trophy. Andiamo ora a scoprire le squadre.

EASTERN CONFERENCE

Atlanta Hawks

A volte la corsa verso la gloria e il rispetto colpisce una buca e un riallineamento è necessario. Questo il caso degli Hawks, che nel 2021 sono riusciti a centrare le finali di conference e perderle a gara 7 contro i Bucks che poi vinceranno il titolo. L'anno scorso invece una partenza misera e floscia ha segnato la stagione di questa squadra che è riuscita a centrare i playoffs solo all'ultimo. 
Almeno Trae Young continua ad essere quello che tutti speravano, quindi la faccia e il talento di questa squadra. Ma quest'anno qualcosa è cambiato, la prima sorpresona è stata innanzitutto la trade che ha coinvolto l'arrivo di Dejounte Murray ad Atlanta. Accoppiare Murray con Young può essere definita una mossa strategica come quella dei Wolves, solo al contrario, infatti non sono centri ma bensì playmakers. Hanno soltanto due caratteristiche differenti: Trae sa dribblare e tirare, Murray sa fare tutte e due, ma sa dare anche un bel apporto in difesa. Le abilità di questi due quindi andranno a rendere il backcourt di questa squadra uno dei più bilanciati nell'intera lega. 
Una cosa è certa la Eastern Conference è diventata sempre più difficile negli ultimi anni e un posto ai playoff è sempre più difficile da conquistare, ma gli Hawks se saranno capaci di rendere con il loro nuovo backcourt, se miglioreranno in difesa come avevano previsto con l'arrivo di Hunter e se Collins rimane in forma tutto l'anno, un posto ai playoffs gli Hawks lo centreranno di certo.

Toronto Raptors

I Toronto Raptors hanno rifatto nuovamente il loro roster viste le numerose mosse fatte in questa offseason. 
Tra le mosse ci sono state quella di ri-firmare Thaddeus Young, Chris Boucher  e poi, ovviamente, la scelta al draft Christian Koloko al 2°Round.
Un'altra cosa che rende i Raptors ancora più forti quest'anno è il tiro. L'anno scorso Toronto aveva la percentuale al tiro più bassa rispetto a tutte le squadre che erano riuscite ad arrivare ai playoff, solo i Pelicans tiravano peggio da 3. Quindi diventare più forti e più efficienti nel tiro era vitale per Toronto per affrontare al meglio questa stagione. Come hanno fatto? Hanno aggiunto al roster Otto Porter Jr, aka “Wilt Chamberlein”, che in carriera ha il 40% da 3 e che diventerà una delle mine vaganti di questa squadra. Di sicuro non sarà titolare, ma uscendo dalla panchina potrà essere di certo pericoloso. Scottie Barnes era già forte di suo, ma nell'offsesason è riuscito a migliorarlo di più, stesso discorso per Dalano Banton e Malachi Flynn che hanno avuto prestazioni perfette al tiro sia durante i Pro-AM e sia alla Summer League. 
Un altro fattore importante è l'esperienza di questa squadra. Infatti se l'anno scorso l'unico giocatore sopra i 30 anni era Goran Dragic, che in tutta la stagione ha giocato soltanto 5 partite, quest'anno di veterani e di giocatori che hanno giocato insieme per tanto ce ne sono. Primo veterano di tutti Thaddeus Young, che non invecchia mai e sa da dare sempre il suo contribuito che sia in difesa o in attacco. Poi ci sono i due che giocano insieme da ormai 5 anni e si conoscono ormai troppo, Pascal Siakam e Fred VanVleet che l'anno saranno a 29 candeline. Questi Raptors quindi ora sembrano meglio dell'anno scorso e punteranno ad essere una squadra tra le prime 4 della Eastern Conference e di fare una lunga corsa nei playoff, il sogno di tutti, ma da loro sembra più possibile che mai, visto i cambiamenti fatti nell'arco dell'estate. 

WESTERN CONFERENCE

Minnesota Timberwolves

Che il grande progetto della squadra del Minnesota abbia inizio. E intendiamo veramente grande. Mettere in coppia i due centri che nella scorsa stagione sono finiti terzo uno (Karl Anthony Towns) e quarto l'altro (Rudy Gobert) è stata una mossa al dir quanto astuta.
È intrigante la cosa dato che questi tipi di esperimenti sono già stati provati in passato, e se facciamo un flashback, coppie di centri cosi dominanti e forti ne abbiamo già viste, come: Hakeem Olajuwon-Ralph Sampson, Kevin McHale-Robert Parish, Tim Duncan-David Robinson. Insomma, se questa nuova coppia farà bene e se nessuno dei due si infortunerà, il front office dei Timberwolves si può di certo aspettare una stagione molto vincente, i playoffs e chissà, magari anche l'approdo alle Finals.
Towns è felice per l'opportunità di affrontare il canestro più spesso ed esprimere il suo talento nella fase offensiva, ma la sua abilità e mobilità verrà testata oltre che in attacco anche in difesa, per far sì che anche Gobert possa attaccare viste le sue statistiche nel tiro sotto canestro. Coach Chris Finch comunque ha già le spalle coperte, dato che in difesa sa di avere il tre volte vincitore del D.P.O.Y.
I Wolves stanno quindi tirando i dadi non una volta, ma per ben due volte. Prima cosa, che Gobert e Towns possano apparire insieme, il primo, facendo quello che faceva a Utah e il secondo facendo qualche giocata in più vista la sua nuova libertà. Seconda cosa, che i due possano stare nel parquet insieme nella post-season, e sfruttare, come facevano i Jazz, il francese nello spazio.
Previsione: Playoffs.

New Orleans Pelicans

Una disastrosa partenza l'anno scorso, 3-16, è sbocciata nel posto No.8 nella classifica della Western Conference dopo aver battuto prima i San Antonio Spurs e poi i Los Angeles Clippers nel play-in Tournament, cosi ottenendo un posto ai playoffs per la prima volta dal 2018, sotto la guida di Coach Willie Green. Una volta ai playoffs, la squadra della Louisiana non si è arresa e ha portato la squadra dei Phoenix Suns, primi l'anno scorso, a un totale di 6 gare, sorprendendo tutti quanti. Tutto questo è successo senza la prima scelta al draft 2019, Zion Williamson, che ha saltato tutta la stagione a causa di un infortunio al piede destro. 
Come hanno fatto? La stagione è stata rivoluzionata quando nelle trade di metà stagione è arrivata in Louisiana la guardia McCollum, l'ala Brandon Ingram ha iniziato a giocare ancora meglio e anche da quando c'è stata l'improvvisa, ma prevedibile crescita dei rookie Josè Alvarado, Herbert Jones e Trey Murphy III. Vedendo la squadra migliorare, l'ala Zion Williamson ha iniziato a lavorare duramente per il suo ritorno in campo e ora è pronto a ritornare più che mai, vista la squadra che si è creata. 
Ora New Orleans può dire di avere un big-three: McCollum, Ingram e Williamson, attorniati da giovani star che sapranno fare il loro per questa stagione a venire. La franchigia ha inoltre draftato Dyson Daniels alla 8, E.J. Lidell alla 41 e infine Karlo Matkovic. Lidell purtroppo ha subito un infortunio al ginocchio a luglio che ha avuto bisogno di necessaria operazione. Ma Daniels saprà farsi trovare pronto per entrare nella rotazione e aiutare nei momenti di difficoltà.
La domanda che si fanno tutti ora è se Zion possa rimanere in campo tutta la stagione, anche se fosse comunque l'anno scorso abbiamo visto le capacità di New Orleans senza di lui, ma se Williamson dovesse rimanere in campo tutta la stagione e se tutti i giovani non stanno al di sotto delle aspettative, i Pelicans potranno essere finalmente la conteder playoff che abbiamo anticipato per anni. 
Quindi, la costante influenza di Coach Green e McCollum aiuterà di certo, così come la crescita come leader di Ingram. 
Le mie aspettative sono che questi Pelicans potranno rivelarsi come i Grizzlies dell'anno scorso.

 


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