Round Olimpia (#17), le considerazioni dopo la sconfitta al Pireo

Dopo 3 successi consecutivi Milano cade a casa dell'Olympiakos in un match crollato nel secondo tempo.

Scritto da FMB  | 
Marco Brondi

Dopo 3 successi consecutivi Milano cade a casa dell'Olympiakos in un match crollato nel secondo tempo.

L'Olimpia Milano esce sconfitta dal campo dell'Olympiakos in una gara buona a metà sotto tanti punti di vista che andiamo ad analizzare in punti

  • Bicchiere mezzo pieno. La frustata subita a cavallo tra il 1° e 2° poteva mettere in ginocchio la compagine di Messina che invece non una ma ben due volte ha rimontato dal -15 e -12 stando in scia agli avversari. Testimonianza che la squadra si testa non sprofonda alla prima difficoltà e che fino a metà 3° quarto era ad un possesso di distacco su un campo difficile contro un avversario che arrivava con il vento in poppa dopo aver demolito il Panathinaikos. Milano per 25' ha mostrato i progressi delle ultime uscite, Baron 12 punti, qualche fiammate di Davies e alcune belle azioni corali proprio nel momento di massimo difficoltà. Poi però il 3° quarto.
     
  • Bicchiere mezzo vuoto. (…) però poi è arrivato il solito fatale e sanguinoso 3° quarto. Il parziale ha recitato 15-6 dove 5 dei 6 punti realizzati sono stati di Pippo Ricci. Il momento chiave è stata la tripla in ritmo sbagliata da Voigtmann (incoraggianti segnali di ripesa) a che avrebbe sancito il pareggio, da quel momento i greci hanno scavato il fosso e non si sono più girati. La solita reazione a catena: l'attacco si inceppa, la difesa non riesce più a limitare gli avversari che prendono il largo e fiducia. L'arbitraggio è stato abbastanza osceno (il doppio fallo apice delle chiamate) ma Milano non ha mai dato l'impressione di spaventare l'Olympiacos.
     
  • Doppia sconfitta. Ci sta perdere al Pireo però questa sconfitta è arrivata proprio nel Round più complicato per Milano: i successi di Partizan, Virtus, Efes e Zalgiris sono più dolorosi dei 16 punti subiti contro l'Olympiacos. Il record recita 6-11 e la distanza dall'8° posto occupato dall'Efes (9-8) è di 3.0 gare.
     
  • Mitrou-Long, è un caso? Il timore era diventato conferma e la conferma è diventata deleteria, Naz Mitrou-Long sta faticando dannatamente a trova la sua dimensione in Eurolega. Anche partendo dalla panchina, lasciando la regia titolare alternata a Halll-Baron, l'ex Brescia è un pesce fuor d'acqua. O gli entrano i primi tiri e quindi si mette in ritmo o sennò è il proverbiale “corpo per il campo".
    Messina in questo non può permetterselo in Europa specie nella seconda parte. Naz rende il suo meglio se gioca dinamico e ha al fianco compagni che vanno alla stessa velocità oltre al poter gestire molto il pallone, in questa Milano a "basso ritmo" Mitrou-Long gioca compresso e di conseguenza senza certezze.
     
  • DeShaun resta. Telenovela ma iniziata ma Milano ci ha tenuto a spegnere qualunque dubbio confermano la linea portata avanti nella scorsa stagione: non si taglia nessuno, si lavora per integrarli. DeShaun Thomas NON lascerà l'Olimpia Milano e le ultime dimostrano come Messina creda ancora nell'ex Bayern Monaco come disse a noi nella conferenza stampa post Valencia. 
    Thomas sarà, insieme chiaramente a Pangos e Shields, l'UOMO chiave della seconda parte di stagione biancorossa: ricopre un ruolo troppo importante tatticamente per il gioco europeo e le sue abilità balistiche devono aiutare l'attacco di Milano.

Olimpia, il girone di andata

Tanta sfortuna (infortuni) e 3 suicidi che oggi pesano come macigni. La sconfitta all'overtime in casa contro l'Alba Berlino, la sconfitta all'overtime ad OAKA e quella ancora oggi inspiegabile in casa contro il Maccabi sono oggi deleterie per i biancorossi. Come scritto prima, la classifica è corta, bastano 2 successi consecutivi per ritornare in carreggiata e le prossime 2 partite sono già vitali (a Berlino ed in casa contro lo Zalgiris) per un'Olimpia che non ha più margini di errore.
Deve vincere le gare da vincere e cercare dei colpi a sorpresa come ha fatto la Virtus sbancando Madrid e Barcellona oltre a battere in casa il Fenerbahce. Ancora un mese e Messina riabbraccerà Pangos & Shields oltre a Gigi Datome, la campagna europea passa dal recupero e di questa coppia che non ha praticamente mai giocato insieme. 


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