Final Four 2022, analisi della finale: Kansas-North Carolina

Dopo aver chiuso la carriera di Coach K UNC cerca il 7° titolo ma Kansas è una squadra in missione. Qui analizziamo l'ultimo atto della Madness

Scritto da FMB  | 

Dopo aver chiuso la carriera di Coach K UNC cerca il 7° titolo ma Kansas è una squadra in missione. Qui analizziamo l'ultimo atto della Madness.

Stanotte alle 3:20 (diretta ESPN Player ed Helbiz Live) andrà in scena la finalissima del torneo NCAA tra i Kansas Jayhawks (#1) e i North Carolina Tar Heels (#8), 60 minuti per decretare la regina del College Football con UNC che mira al 7° titolo ma coach Self ed i suoi ragazzi vogliono ricordare perché sono l'unica testa di serie #1 ad essere arrivata in fondo.

Kansas e North Carolina non si incontravano in finale dal 1957 quando i Tar Heels vinsero dopo 3 overtime 54-53 contro i Jayhawks di Wilt Chamberlain.

FINAL FOUR 2022

Kansas Jayhawks (#1) - North Carolina Tar Heels (#8) 

KANSAS: Hanno giocato divinamente da inizio stagione, sono entrati alla Madness come #1 e sono arrivati fino alla fine rispetto a Gonzaga o Baylor. La squadra di Bill Self è eccezionale su entrambe le estremità del campo, incluso un attacco di primo livello tanto da essere al 6° posto nel paese per efficienza. Il match contro Villanova è stato un trionfo delle qualità dei Jayhawks e della loro perfetta esecuzione “dentro-fuori” che ha mandato in tilt i Wildcats. Agbaji è la stella, McCormack l'alfiere e poi ci sono tanti role player in grado di fare quel passo avanti quando la partita lo richiede: Christian Braum, Jalen Wilson, Remy Martin e Dajuan Harris.
Self ci è già passato 14 anni fa e freme dalla voglia di alzare il 2° titolo, Kansas ha tutto per chiudere, parte come favorita e quindi doppio della pressione: di fatto è lei la sua prima rivale.

NORTH CAROLINA: Stagione sottotono, sembravano fuori dai giochi che contano poi sono gradualmente saliti di tono con la vittoria al Cameron Indoor che li ha sbloccati e l'upset contro Baylor fatti passare da “mina vagante” a “pericolo”. Love & Bacot sono diventati un asse terrificante con il veterano tutto fare Brady Manek che va doppia cifra da 18 partite consecutive.
Non c'è Roy Williams in panchina ma non si può dire nulla al grande lavoro svolto ad oggi da Hubert Davis. La vittoria contro Duke è un All-Time Classic dove i Tar Heels hanno speso molto a livello emotivo e mentale, da capire se la battaglia di sabato avrà dato un “push” o un “down” ad UNC

IL DUELLO

Riflettori chiaramente puntati sulle guardie vere protagoniste di questo torneo. Ochai Agbaji e Caleb Love. Agbaji ha giocato una sublime semifinale tirando 6/7 da 3 con tanti canestri pesanti come d'altronde il suo rivale di UNC reo di 22 punti (su 28 finali) compresa la tripla che ha messo la fine alla stagione di Duke.
Entrambi i giocatori stanno vedendo una vasca da bagno al posto di un canestro, è una finale, tutto il paese guarderà con 70k spettatori sulle tribune del Superdome: vediamo come i due reagiranno al contesto e come si adatteranno contro le difese.

X-FACTOR

A differenza di Duke i Jayhawks possono vantare un corpo da mettere contro la “piovra” di questa Madness ossia quell'Armando Bacot da 21 rimbalzi in semifinale, e quel corpo porta il nome di David McCormack vero incubo di Villanova. Entrambe le squadre, specie Kansas, cavalcano molto il tiro perimetrale ed il controllo dei tabelloni sarà la chiave (Kansas si assicura il 33,2% dei propri tiri sbagliati), Bacot non ha avuto un singolo avversario in gradi di contrastarlo, arriva al ballo finale reduce da un infortunio alla caviglia rimediato contro Duke. La chiave del match è qui.

CONSIDERAZIONI

Gara secca, 40 minuti, tutto può succedere ma i 29 anni di esperienza di coach Self e l'essere una squadra in missione da parte di Kansas mettono i Jayhawks qualche punticino di percentuale davanti ai Tar Heels che, da canto loro, entrando alla finalissima come #8, da “underdog”, dopo aver messo la parola fine alla carriera d Coach K e con la storia che hanno alle spalle…possono tutto.


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