Denver, c'è già un caso Russell Wilson?

L'ex Seattle è stato uno dei colpi di mercato più importanti ma sta rendendo molto al di sotto delle aspettative.

Scritto da Fabio Gabrielli  | 
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L'ex Seattle è stato uno dei colpi di mercato più importanti ma sta rendendo molto al di sotto delle aspettative.

Con Mahomes ad insegnare football con i Chiefs, Herbert giovane nuova stella con i Chargers e con i Raiders già di buon livello prima dell’arrivo di Davante Adams, i Denver Broncos si sono trovati, a fine stagione scorsa, con il dilemma di cosa fare a livello di QB.
Denver aveva appena terminato una stagione in chiaro scuro in cui era emersa la qualità generale di squadra (sia in difesa e che in attacco) definita però da una mancanza di leadership e qualità in cabina di regia. Con il fallimento di Drew Lock, ennesima scelta sbagliata fatta dai Broncos dall’addio di Peyton Manning sette anni fa, i Broncos han subito cercato di puntare ad uno dei grossi nomi disponibili (o meno).

E quindi si è vociferato di un arrivo di Aaron Rodgers in Colorado (anche favorito dall’ingaggio, come HC, del suo ex QB coach) ma, con il rinnovo dello stesso con i Packers, Denver ha dovuto guardare altrove e ha puntato l’occhio su Russell Wilson. In rottura con Seahakws e con coach Pete Carroll, Wilson cercava un nuovo inizio altrove: le ragioni dell’addio a Seattle sono complesse e meriterebbero un approfondimento ad hoc. La storia fra il #3 e i Seahawks era arrivata, probabilmente, in una fase di stanca in cui la stessa Seattle partiva in una fase di rebuilding mentre Wilson puntava a contendere per il titolo.

Messe d’accordo le necessità di entrambi, lo scorso Marzo, Wilson è sbarcato in Colorado con contratto monstre da 5 anni per $242 milioni  andando a rinforzare i Broncos in una AFC West di livello assoluto.

Inizio problematico

Le cose però non sono partite come previsto a partire sin dall’inizio di stagione, nel match della memoria proprio a Seattle: una brutta sconfitta (17-16) con l’attacco completamente inceppato e incapace di mettere punti sul tabellone. Si è pensato ad un normale fattore di ambientamento ma le cose non sono proseguite meglio nelle settimane seguenti e ad oggi, i Broncos hanno il penultimo attacco della NFL per punti segnati (peggio han fatto solo i Colts), hanno un record negativo 2-3 e sembrano attorcigliati in una spirale pericolosa.

Lo stesso Wilson sta faticando parecchio: 4 TD a fronte di 3 INT è una “linea statistica” da QB in difficolta; il 59% di completi dimostra una scarsa sintonia con i ricevitori e il coaching staff e in generale l’aria che tira in Colorado è quella di una realtà attuale ben lontana dalle attese.

La stagione è ancora lunga e lo spazio per recuperare in AFC c’è: il calendario delle prossime partite è complesso ma non impossibile e starà a Wilson trovare quelle soluzioni offensive che possano riportare a galla i Broncos.


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