Eurolega: il Panathinaikos si tira fuori, ecco la situazione!

Lo storico club greco 6 volte campione è già passato ai fatti, inoltrata la richiesta di trasferimento della licenza Eurolega e adesso si aprono diversi scenari

Scritto da Stefano Maffei  | 

Lo storico club greco 6 volte campione è già passato ai fatti, inoltrata la richiesta di trasferimento della licenza Eurolega e adesso si aprono diversi scenari.

La guerra tra i greci e i massimi esponenti della competizione europea (primo fra tutti il CEO Jordi Bartomeu) sembra sia arrivata al punto di non ritorno,la conferenza stampa del presidente Dimitris Giannakoupolos di martedì è stato il primo colpo e con la lettera pubblicata dal Panathinaikos sul proprio sito ufficiale oggi siamo arrivati alla resa dei conti.

Andiamo però con calma e ripercorriamo passo dopo passo gli sviluppi della vicenda degli ultimi giorni.

LA LETTERA

Arriva meno di 48 ore dopo la conferenza stampa di Giannakopoulos (che non aveva parlato direttamente di rinuncia alla partecipazione da Euroleague) la lettera del presidente del Panathinaikos, Manos Papadopoulos, al CEO di Euroleague, Jordi Bartomeu, pubblicata anche sul sito dei verdi di Atene. La volontà dei greci espressa nella lettera è chiara: iniziare le pratiche di chiusura del contratto e vendere la licenza per la partecipazione alla massima competizione europea. Ve ne riportiamo un breve estratto:

Chiediamo formalmente agli organi competenti di Euroleague di prendere tutte le misure necessarie a riguardo. La nostra presenza in Euroleague non ha portato vantaggi al club. Esprimiamo quindi per iscritto e ufficialmente la nostra intenzione di ritirare la licenza per partecipare all’evento. Negli ultimi due mesi abbiamo espresso la nostra volontà di risolvere il contratto garantito con Euroleague. Voi avete chiesto tempo perché una decisione simile avrebbe danneggiato le vostre negoziazioni con gli sponsor. È passato molto tempo ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta alla nostra richiesta. Di conseguenza vogliamo lasciare la competizione

Il Panathinaikos chiede quindi all’assemblea generale di Euroleague di convocare una riunione straordinaria per formalizzare la vendita della licenza.

Il prezzo di vendita, come detto nella conferenza stampa di due giorni prima, è di €25 milioni. Vi spieghiamo però perché la cifra non sarà quella e perché c’è bisogno dell’assemblea generale per il trasferimento della licenza.

IL REGOLAMENTO EUROLEAGUE

Il capitolo IV, più precisamente negli articoli 15 e 17, del regolamento di Euroleague sarà impugnato per gestire al meglio l’operazione richiesta dal presidente del Panathinaikos, Manos Papadopoulos. L’uscita di scena della squadra greca non sarà infatti facile. Vi riportiamo i due articoli interamente, per poi chiarirli:

Articolo 15Trasferimento di licenza

“Solo i club con licenza possono concedere la licenza a un club di terze parti, con la previa approvazione dell’Assemblea Generale, che sarà confermata da EV e purché soddisfino gli specifici requisiti per il trasferimento delle licenze che saranno approvati dall’Assemblea Generale.
In nessun caso un club con licenza che non ha partecipato per almeno tre stagioni consecutive con una licenza “Licensed Club” sarà autorizzato a trasferire la sua licenza. Nessun atto, impegno o risoluzione o ciò che viene intrapreso violando questa limitazione sarà giuridicamente efficace. Né le Società né i Club saranno responsabili per questa non conformità.”

Articolo 17Trasferimento di azioni

“Qualsiasi sostituzione di un club, qualunque sia il motivo di tale sostituzione, comporterà l’obbligo per il vecchio socio di vendere le sue azioni ECA secondo le procedure, considerazione e criteri di prezzo istituito dall’Assemblea Generale.”

Per quanto riguarda l’articolo 15, il Pana soddisfa tutte le misure necessarie. Dovrebbe quindi aspettare solamente la formazione dell’Assemblea Generale per formalizzare la propria vendita della licenza Euroleague. Lo scoglio è rappresentato dall’articolo 17.
La decisione del prezzo della licenza, malgrado Giannakopoulos l’abbia fissato a €25 milioni, è stabilita dall’Assemblea Generale, secondo i propri criteri e senza alcuna possibilità di replica da parte dei diretti interessati.

Ci sarebbe anche da considerare la volontà dei tifosi, più intenzionati che mai ad uscire da Euroleague (vedi i fischi durante l’inno prima di ogni partita durante la stagione).

Solo al compimento di tali fattori il Panathinaikos eviterebbe di pagare la penale di €10 milioni dovuta al mancato adempimento del contratto decennale firmato nel 2015.

SQUADRE ALLA FINESTRA

Molte squadre guardano da vicino gli sviluppi della vicenda. Il prezzo della licenza non dovrebbe allontanarsi dai €20/30 milioni, escludendo dalla corsa due squadre con ambizioni Euroleague come Partizan e Virtus Bologna, quest’ultima esclusa anche per la voce capienza impianto (per ottenere la licenza il palazzetto ospitante deve avere una capienza minima di 10000 spettatori). La palla passerebbe quindi a due squadre che comprando la licenza non dovrebbero più lottare per una wild card.
Stiamo parlando del Khimki Mosca e dello Zenit San Pietroburgo, entrambe cariche di denaro da investire. Da questa corsa dobbiamo escludere un’altra possibile interessata, il Valencia, non per motivi economici ma perché il sopracitato regolamento vieta la licenza a più di due squadre di una singola nazione (per la Spagna già ci sono Real Madrid e Barcellona).

Qualora quindi la licenza andasse ad una delle due squadre russe (ci sentiamo di mettere davanti il Khimki, malgrado la capienza della Mytišči Arena sia di 8000 unità, ma con possibili deroghe, vedi ASVEL) si libererebbe una wild card. In quel caso a contendersela sarebbero il Partizan e la Virtus Bologna. In questo caso con i serbi in vantaggio, visto l’ottimo rapporto tra i vertici di Euroleague e quelli dell’ABA Liga.

Rimaniamo comunque in attesa di nuovi sviluppi per vedere come si conclude il rapporto tra Panathinaikos ed Euroleague.


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