Kyler Murray ha deciso: no MLB, vuole l'NFL!

Scritto da Fabio Gabrielli  | 
Baseball o Football? NFL o MLB? Questo è il problema! Non credo che Kyler Murray, QB in uscita da Oklahoma, si sia posto la domanda con in mano il classico teschio di amletica tradizione anche se, sicuramente, il dubbio gli è ronzato in testa per tanto tempo. Fino a ieri, esattamente. Facciamo però un passo indietro per capire chi è Kyler Murray e come è arrivato ad essere il campione di due sport. Figlio del profondo Texas, Murray è una superstar multidimensionale sin dagli anni del liceo eccellendo sia nel football (dove, da quarterback, è considerato una prestigiosa 5-star recruit) sia nel baseball (c'è chi vuole "draftarlo" già nel 2015 per le sue doti da shortstop/seconda base) e gli anni di college a Texas A&M e ad Oklahoma confermano quanto già si sapeva. Il 2018 è l'anno della definitiva consacrazione del fenomeno Murray. Il 4 giugno al draft MLB, gli Oakland Athletics spendono una pesantissima ottava scelta assoluta per fare proprio il talento texano ma, lo stesso Murray, sceglie comunque di giocarsi la stagione da quarterback alla guida di Oklahoma. Sotto l'attenta guida di Coach Lincoln Riley, Kyler prosegue sulle orme di un certo Baker Mayfield, incendiando le difese della Big12 con oltre 4000 yards e 40 touchdown lanciati e mostrando, al contempo, una velocità di esecuzione e un talento da stropicciarsi gli occhi. L'Heisman Trophy (il premio consegnato al miglior giocatore di College Football e considerato fra i più prestigiosi riconoscimenti per uno sportivo a stelle e strisce) arriva come naturale conseguenza di un'annata magica. Con la fine dell'anno di College Football, comincia la stagione del dubbio. Lasciare in gloria il football per "tornare" al baseball con gli Oakland Athletics o tentare la fortuna in NFL?

Mettiamoci nella testa di Kyler e valutiamo entrambe le situazioni

Partiamo dal discorso sul passatempo preferito degli americani. In un complicato gioco di vantaggi e svantaggi possiamo dire che, se da un lato la carriera in MLB può essere molto lunga e lontana da eventuali gravi infortuni, dall'altro l'arrivo sulla Baia non è automatico e Murray dovrebbe "spendere" almeno uno o due anni nel complesso sistema delle Minors (le "giovanili" del Baseball) senza alcuna certezza di arrivare, un giorno, a giocare in MLB. La lista di ex fenomeni che si sono persi nelle categorie inferiori di questo sport è lunghissima e in tanti, dopo aver incassato il bonus alla firma (Murray ha già intascato un sostanzioso bonus di $1,5 milioni che dovrebbe eventualmente restituire), non han saputo risalire la china fra A, AA e AAA (le categorie Minors). Facendo un salto in NFL troviamo tutt'altra situazione. Con la relativa certezza di poter essere un first round pick, Murray si troverebbe immediatamente fra i Pro con un contratto già pesante e con diversi milioni già garantiti alla firma. Il rovescio della medaglia sarebbe legato ad uno sport molto più violento del baseball, in cui una giocata o un tackle ben assestato possono chiudere una carriera. Altri dubbi sono legati alla struttura fisica dell'ex Oklahoma, considerato troppo basso per poter giocare in una lega in cui gli uomini di linea (offensiva e difensiva) sono spesso oltre il metro e novanta di altezza; la velocità spaziale di Murray potrebbe in parte compensare la cosa e l'esempio di quarterback vincenti come Flutie, Brees e Wilson dà fiducia al giovane texano. Altro vantaggio del giocare in NFL sarebbe quello di apparire nello sport più popolare negli Usa dove i contratti, per i quarterback di successo (e non) hanno cifre che, nel baseball, raggiungono solo le vere superstar. Dopo una lunga attesa arriva finalmente la decisione. Murray opta per la NFL, impegnandosi a restituire quanto già speso dagli Oakland Athletics in termini di bonus e cominciando a prepararsi per la combine e gli altri appuntamenti pre-draft. La scelta scatena subito i vari esperti che si interrogano su chi potrebbe accapararsi il talento texano. I Giants del dynamic duo Beckham/Barkley per un attacco di Big Blue potenzialmente stellare? I Jaguars con la loro grandissima difesa? I Broncos del GM John Elway, esso stesso scelto nei due draft (MLB e NFL) e vincitore di due Superbowl? O addirittura Arizona che, con il pick #1, potrebbe spedire altrove Josh Rosen (scelto al primo giro dello scorso anno e considerato il quarterback del futuro dei Cardinals) per puntare su Murray, vero pupillo del neo coach Kliff Kingsbury? Sia quel che sia Murray diventerà probabilmente il primo atleta di sempre ad essere scelto al primo round di due sport diversi. Qualcosa che è già storia.

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