LBA 2019/20: Recap 15ᵃ Giornata

Nella quindicesima giornata la Virtus annichilisce la Fortitudo e fa suo il derby, Venezia batte Roma al fotofinish, e Brescia batte in rimonta Cremona.

Scritto da Marco Tartini  | 

15^ GIORNATA LBA 2019/20

Virtus Bologna – Fortitudo Bologna 94-62

Alla Segafredo Arena va in scena un derby senza storia, conquistato meritatamente dai padroni di casa. La Virtus parte alla grande e si prende subito il vantaggio, giocando una pallacanestro ottima e stringendo le maglie in difesa. Il merito va in particolare a Stefan Markovic, capace di gestire alla perfezione i ritmi dell'attacco e di fornire assist pazzeschi ai suoi compagni. Dall'altra parte, al contrario, la Fortitudo paga caro le frequenti disattenzioni nella propria metà campo, oltre che una fase offensiva troppo dipendente dal tiro dalla lunga distanza (2/14 nel primo tempo). A nulla sono serviti i timeout e i diversi quintetti schierati dall'Aquila, costretta a rincorrere di ben 20 lunghezze (45-25) al termine del secondo quarto. Nella ripresa i biancoblù trovano continuità e arrivano a segnare 21 punti, ma le V-Nere, trascinate dal miglior Weems di stagione, replicano con 20 e mantengono il loro vantaggio pressoché invariato. Nell'ultimo periodo la Segafredo dilaga: firmando un parziale di 29-16, tocca addirittura il +32, scarto con il quale si chiuderà poi la gara. Ottima prestazione collettiva dunque per la formazione di coach Djordjevic, capace di trovare buoni apporti da parte di tutti. Gli unici positivi per la Pompea, invece, sono stati Sims (16+13, ma soffrendo molto in difesa Hunter e Gamble), Cinciarini e Robertson, quest'ultimo autore di 12 punti, seppur con percentuali al tiro pessime.
MVP: Kyle Weems (VBO)
Come detto in precedenza, è Kyle a trascinare i suoi, segnando il career high di 32 punti (9/11, 4/5, 2/2) in soli 21 minuti.

Pesaro – Cantù 72-87

Cantù sfrutta i diversi errori avversari e già al sesto minuto tocca la doppia cifra di vantaggio, grazie ad un ottimo Joe Ragland. Con la carica dei suoi tifosi, però, Pesaro rientra in partita, chiudendo il primo quarto sul 17-21. Nella seconda frazione i brianzoli tornano a segnare con continuità, e pur non schierando la migliore delle difese riescono a terminare il tempo avanti di 13 lunghezze. In rientro dagli spogliatoi la Carpegna non sembra dare segnali di ripresa, tanto che il primo canestro, firmato Barford, arriva soltanto dopo tre minuti abbondanti di gioco. Gli ospiti ne approfittano, e con un parziale di 11-0 si portano addirittura sul +23. Successivamente, i marchigiani accennano ad una rimonta, ma gli uomini di Pancotto la placano sul nascere e si presentano all'ultimo periodo con un margine comunque di sicurezza (48-65). Con sei punti consecutivi, un formidabile Leonardo Totè prova a dare una scossa ai suoi, costretti tuttavia ad arrendersi al troppo talento di Ragland, Hayes e Burnell. Quattordicesima sconfitta in altrettante partite dunque per la Vuelle, la cui (magra) consolazione è stata l'ottima prova proprio del suo numero 35 che ha messo a referto 17 punti, 9 rimbalzi, 4 stoppate e 4 falli subiti. L'unico neo della sua performance sono stati i tiri liberi, convertiti solo per il 20% (1/5). Per l'Acqua San Bernardo, invece, si è trattata di una pressoché perfetta prestazione collettiva, che ha portato alla quarta vittoria consecutiva.
MVP: Jason Burnell (CAN)
Continua il momento positivo di Burnell, autore per l'occasione di 21 punti (7/10, 1/2, 4/4), 5 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi, per un totale di 29 di valutazione.

Venezia – Roma 79-77

È l’Umana ad aggiudicarsi la sfida chiave in ottica qualificazione alle Finale Eight, al termine di quaranta minuti combattutissimi.
La partita si mette subito in salita per la Reyer, che sotto i colpi di Kyzlink (ex di turno) subisce un break di 11-0 e chiude i primi 10’ sotto per 10-17. Nel secondo parziale l’asse Buford-Jefferson si innesca e aumenta ulteriormente il deficit, prima che Daye e Bramos segnino 8 punti a testa e riportino gli orogranata a contatto. Dopo una terza frazione abbastanza equilibrata, il duello entra nel vivo nell’ultimo periodo: affidandosi ad un incredibile Austin Daye (14+5 nel quarto), la Reyer segna 12 punti senza concederne agli avversari, il cui primo canestro arriva solo quarto minuto. Nonostante abbia perso il controllo e l’inerzia del match, la Virtus non si scoraggia, e torna in vantaggio di cinque lunghezze 75’’ dalla fine. Approfittando dell’inesperienza e ‘imprecisione avversaria, è ancora l’ala ex Detroit Pistons a togliere le castagne dal fuoco per Venezia, segnando prima la tripla del -2, e trovando poi il tap-in vincente allo scadere.
MVP: Austin Daye (VEN)
Non solo il canestro vincente a fil di sirena per Austin, che nel corso della gara mette a referto 28 punti (7/9, 3/7, 5/5), 9 rimbalzi, 5 falli subiti e 36 di valutazione.

Brescia – Cremona 91-76

È il miglior match della giornata quello andato in scena al PalaLeonessa, dove i padroni di casa hanno battuto Cremona grazie ad un incredibile rimonta. A cavallo fra primo e secondo quarto la Vanoli alza il numero dei giri e si ritaglia un ampio margine di sicurezza: trascinata da Akele e Richardson vola anche sul +15 (25-40), dando l’idea di essere veramente ingiocabile. Nella ripresa, però, Brescia reagisce d’orgoglio, firma un break di 12-4  e si riporta in partita. Successivamente, sale in cattedra DeAndre Lansdowne, che punisce una Cremona troppo Happ-dipendente e regala il primo vantaggio in doppia cifra ai suoi. Nell’ultima frazione Abass e compagni continuano a dominare la scena, fanno definitivamente loro l’inerzia e siglano il risultato finale di 91-76, in quella che rappresenta la terza vittoria in fila in campionato.
MVP: Awudu Abass (BRE)
Altra prova sublime dell’ala della nazionale, i cui 18 punti (3/5, 2/3, 6/6), 8 rimbalzi, 3 recuperi, 5 falli subiti e 31 di valutazione gli valgono il titolo di MVP di serata.

Brindisi – Reggio Emilia 87-72

Brindisi domina per tutta la durata dell’incontro e si libera agevolmente della Reggiana. Stone indirizza fin da subito il match, chiudendo un primo quarto da 7+5 e regalando alla sua squadra un margine in doppia cifra (24-13). Successivamente sale in cattedra Dererk Pardon, che converte in canestri tutto ciò che gli passa per le mani, e conclude il periodo con un 11 punti. Dall’altra parte, però, replica Campogrande, che ne segna altrettanti e mantiene il vantaggio dall’Happy Casa pressoché invariato. Un terzo parziale da 7/20 al tiro penalizza ulteriormente la Grissin Bon, che alzando quanto meno il livello della difesa riesce ad impedire la fuga ai pugliesi, alimentando le speranze verso una possibile rimonta. Negli ultimi minuti di partita, però, Sutton lascia intravvedere qualche sprazzo del suo talento, chiudendo definitivamente i conti.
MVP: Tyler Stone (BRI)
Il centro statunitense vince il ballottaggio con Luca Campogrande grazie alla solidità e alla grinta messa in campo. Per lui una doppia-doppia da 14 punti e 12 rimbalzi, condita da 3 assist ed una palla recuperata.

Trento – Trieste 80-53

Due delle compagini più in difficoltà del momento si sono sfidate nel posticipo del giorno di Santo Stefano, che ha visto la Dolomiti Energia avere la meglio su Trieste.
Polveri bagnatissime per i giuliani, che nei sette minuti iniziali sbagliano tutto il possibile e rimangono a secco di punti. Trento, di conseguenza, ne approfitta e si porta sul 12-0, dando subito un'importante impronta alla partita. A 2.30' dalla fine Justice trova il primo canestro della sua squadra, che in difesa continua però a faticare. Il primo periodo si chiude dunque sul 19-3, con una disastrosa Allianz che conclude con 1/14 al tiro e 8 palle perse. Nel secondo quarto l'Allianz prova a riscattarsi sfruttando il tiro dalla lunga distanza, e con un break di 9-0 tenta di rimettersi nei giusti binari. Dall'altra parte, però, Dada Pascolo si mette in proprio, e con due triple ed una stoppata regala una boccata d'ossigeno all'Aquila. I tiri liberi di Craft valgono poi il 40-25, punteggio con il quale le formazioni si dirigono verso gli spogliatoi. Al rientro dalla pausa lunga i padroni di casa riprendono da dove avevano lasciato, giocando alla grande e raggiungendo il +24 (51-27). Nei successivi minuti il livello degli attacchi si abbassa, complici anche delle buone (soprattutto per quanto riguarda quella trentina) difese. All'inizio dell'ultima frazione Trieste tenta un ultimo assalto e realizza sette punti in fila, sfruttando le imprecisioni avversarie. Ad interrompere il momento di relativa difficoltà dolomitica ci pensa capitan Toto Forray, che in pochi secondi punisce per due volte dai sei metri e settantacinque. Appena subentrato nel parquet, King trova a sua volta 8 punti in fila, mettendo il punto esclamativo ad una gara già chiusa da tempo. A un minuto e mezzo dal termine Picarelli tenta di fare il suo esordio in Serie A, posticipato di 50 secondi a causa di un disguido tecnico con le maglie: il classe 2002, infatti, indossava la maglia numero 13, numero già appartenente a Justin Knox. Dopo essersi cambiato, l'italo-svizzero ha potuto fare il suo ingresso, ricevendo una standing ovation da parte di tutto il palazzetto!
MVP: Rashard Kelly (TRE)
Difficile scegliere chi premiare in seguito ad una serata dove chiunque ha dato un importante e tangibile contributo. Rashard, tuttavia, si è contraddistinto grazie ai suoi 10 punti (2/4, 1/2, 3/4) e 8 rimbalzi, oltre che la consueta solidità dimostrata nella propria metà campo.

LE "NOSTRE" PARTITE

Varese – Pistoia 91-60 (F.M.B)

La Pallacanestro Varese torna a Masnago e batte senza difficoltà la OriOra Pistoia in un match deciso sin dalle prime battute con un ottimo Ingus Jakovics. Nel primo periodo Pistoia è in partita sul 12-12 a 2’30” dalla fine, e in quel momento i padroni di casa girano la gara in loro favore: break di 14-2 per andare avanti 26-14 dopo i primi 10’, lasciando gli ospiti al 29% dal campo. Varese non si girerà più, toccherà il +17 per poi andare al riposo lungo sul +11 (44-33) con Jakovics a quota 13 punti e un onesto 52% dal campo con 6/12 da 3, mentre per Pistoia sempre un demotivante 29% (10/34). Nella ripresa Mayo s’innescherà con 2 triple consecutive per uccidere definitivamente la contesa sul +20 (66-46).
MVP: Ingus Jakovics (VAR)
Come detto più volte, è il lettone l’MVP della gara, chiusa con 24 punti (2/3, 4/5, 8/9), 3 rimbalzi, 6 falli subiti e 25 di valutazione.

Treviso – Sassari 79-101 (Marco)

In un match senza storia è il Banco di Sardegna ad avere la meglio, espugnando un PalaVerde accesissimo e sold out per l’occasione.

Un ispirato Spissu segna i primi cinque punti dell’incontro, ai quali replicano subito Imbrò e Parks. Successivamente, si scaldano gli animi in campo, a causa di alcune contestate chiamate arbitrali. Il duello fra le due squadre si sposta poi oltre l’arco, dove Logan, ex di giornata, e Pierre colpiscono ripetutamente. Nonostante i numerosi contatti subiti, Evans trova fortune nel pitturato, trascinando i suoi in doppia cifra di vantaggio (14-27). Il pressing a tutto campo dei trevigiani mette in seria difficoltò gli avversari, che faticano a costruire delle buone azioni. Sul finire del quarto Jerrels manca il buzzer beater, ma convinto di aver subito un fallo protesta accesamente con la terna, aumentando il clima di nervosismo nel parquet.
Ad esse seguono quelle di Pozzecco, visibilmente arrabbiato per un altro contatto, questa volta ai danni di Gentile. Sale poi in cattedra “The Shot”, che realizza una tripla, ruba un pallone e assiste Vitali nel giro di pochi secondi. Sul punteggio di 20-37, coach Menetti si vede dunque costretto a chiamare un timeout. In rientro da esso la De’ Longhi non riesce a sbloccarsi, e sotto i colpi di Bilan viene spedita ulteriormente indietro. Al quindicesimo minuto si accende una minirissa nel parquet, che la Dinamo decide di frenare chiamando a sua volta i sessanta secondi di sospensione. Dopo esser staro sanzionato con un tecnico è ancora il numero 55 in maglia blu a far la differenza, siglando il +20 sassarese (24-44). Tornando a realizzare dalla distanza Treviso cerca di rimettersi nei giusti binari, ma trovando il canestro con continuità Pierre la rispedisce indietro. Dopo aver realizzato un bell’appoggio in contropiede, Uglietti commette una ingenuità colpendo Bilan, mentre il croato tentava di eseguire la rimessa dal fondo. Ne deriva, ovviamente, un fallo antisportivo, che chiude il tempo sul 34-51.
Il rientro dagli spogliatoi è carichissimo di emozioni: tecnico a Bilan per proteste, richiamo a Pozzecco e antisportivo fischiato contro Jordan Parks. A giovarne è il Banco, che firma un break di 6-0 e supera nuovamente la soglia dei venti punti di vantaggio (35-57). Dopo diversi errori, i padroni di casa riprendono a segnare dai sei e settantacinque grazie al “professore” e lo stesso Parks. Dall’altra parte, però, uno scatenato Spissu risponde prima ripagando con la stessa moneta, e poi assistendo la schiacciata di Miro. Appena entrato in campo, Tessitori fa esplodere il PalaVerde, segnando cinque importantissimi punti. Alzando l’intensità in difesa, tuttavia, McLean e compagni riprendono il controllo del match, neutralizzando i tentativi di rimonta avversari e provocando il quinto fallo proprio di Tex. Mancando la tripla allo scadere, Evans spedisce l’incontro all’ultimo periodo sul 59-79.
La De’ Longhi trova la sua versione migliore nel gioco esterno, e accenna ad un ultimo, disperato, assalto. Uno stoico Michele Vitali continua però a mietere vittime dalla lunga distanza, e segnando ripetutamente torna a dare una boccata d’ossigeno ai suoi. Da lì in poi la partita non avrà più nulla da dire, e terminerà con il risultato di 79-101.
MVP: Miro Bilan (SAS)
Approfittando dei diversi acciacchi fisici di Fotu e dei problemi di falli di Tessitori, Bilan domina sotto le plance, e chiude con uno score personale di 15 punti (4/6, 1/1, 4/6), 7 rimbalzi e 2 recuperi.

 

A RIPOSO: A|X Armani Exchange Milano


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