NBA Playoffs 2024: pregi e difetti delle candidate al titolo

Manca sempre meno al via degli NBA Playoff 2024: sono in molte le squadre che partono con l'obiettivo della vittoria, scopriamo i loro segreti.

Scritto da Valentino Aggio  | 

Manca sempre meno al via degli NBA Playoff 2024: sono in molte le squadre che partono con l'obiettivo della vittoria, scopriamo i loro segreti.

Mentre aspettiamo che si delinei il tabellone ufficiale dei playoff NBA 2024 tramite le ultime sfide dei Play-In, diamo importanza alle squadre che sono sicure di partecipare alla post-season. Metteremo a confronto quelli che sono i punti critici delle varie candidate per il Larry O'Brien Trophy. 

Eastern Conference

Boston Celtics

Stando alle classifiche della stagione regolare, si evince piuttosto facilmente che i Boston Celtics si siano dimostrati la miglior squadra nell'arco delle 82 partite. La squadra allenata da Joe Mazzulla ha chiuso con un record di 64-18, ampiamente il migliore tra le trenta franchigie d'oltreoceano. Con questi numeri appare quasi difficile trovare dei punti deboli: i bianco-verdi sono tra le migliori compagini sia per Offensive che Defensive Rating, il che potrebbe apparentemente renderli invulnerabili. Se la stagione regolare è andata piuttosto liscia, i problemi sorgono ai playoff: nelle ultime stagioni i Celtics non sono mai riusciti a compattarsi davvero nei finali punto a punto. Per ovviare a questo problema, Brad Stevens ed il suo staff hanno acquisito sia Kristaps Porzingis che Jrue Holiday nella scorsa estate, nella speranza di togliere qualche pallone pesante dalle mani dei “Jay” Tatum e Brown.

New York Knicks

Visto il 2° posto nella Eastern Conference, è doveroso spendere qualche parola per i New York Knicks. Nella Grande Mela la sensazione è che si sia fatto di tutto per andare il meglio possibile durante le canoniche 82 partite, arrivando così più stanchi rispetto alle altre squadre. Se a questo si aggiunge l'infortunio che ha messo fine alla stagione di Julius Randle, sembra che il castello di coach Tom Thibodeau crolli piuttosto facilmente. Jalen Brunson, colui che ha tenuto a galla New York dal punto di vista offensivo, si vedrà la vita complicata di un bel po', dato che ai playoff il piano partita difensivo sarà basato su di lui. 

Milwaukee Bucks

Non deve essere facile affrontare un cambio di allenatore a metà stagione, specie per una squadra con delle ottime ambizioni come i Milwaukee Bucks. Ultimamente, la squadra si è abituata all'idea di gioco del neo-arrivato Doc Rivers, tramutando la filosofia dell'esperto allenatore in vittorie sul campo che sono valse il 3° posto nella Eastern Conference. L'attacco, anche solo guardando il roster, non è mai stato un problema per la franchigia del Wisconsin. Al contrario, è la difesa che vacilla e non poco: strano, potrebbe pensare qualcuno, viste le infinite doti difensive di Giannis Antetokounmpo. Purtroppo il greco da solo, ma anche se accompagnato da Brook Lopez, non basta per portare a casa il titolo NBA. Questo va anche a peggiorare se il greco non è in perfetta forma fisica. La difesa di squadra dei Bucks fa acqua da tutte le parti, specie con gli esterni Damian Lillard e Malik Beasley, i quali saranno martellati da qualsiasi attacco.

Western Conference

Oklahoma City Thunder

“Il nuovo che avanza” direbbe qualcuno: gli Oklahoma City Thunder, alla fine della stagione regolare, si trovano sorprendentemente a guardare tutti dall'alto verso il basso nella Western Conference. Come ben si sa, i Thunder sono una squadra molto giovane, formata per la maggior parte da giocatori con un'esperienza davvero limitata nella postseason. È risaputo come, una volta iniziati i playoff, si apra un nuovo mondo: chissà se i giovanissimi di OKC saranno in grado di reggere l'impatto. Sul campo, almeno per ora, non c'è nulla da dire: i Thunder, come i Celtics, sono una delle pochissime squadre ad avere un equilibrio ad alto livello tra attacco e difesa. Unica incognita reale è quella della presenza a rimbalzo, spesso deficitaria fino ad ora: in una pallacanestro più “rilassata” come quella che si gioca da Ottobre ad Aprile questo non è di certo un problema, anche per il maggior numero di possessi. Al contrario, nei playoff trovare qualche pallone in più per un eventuale extra-possesso potrebbe risultare vitale.

Denver Nuggets

Come non parlare dei campioni in carica: a differenza del 2023, però, i Denver Nuggets si presentano con un organico leggermente più debole rispetto a dodici mesi fa. Jeff Green e Bruce Brown se ne sono andati quest'estate, lasciando così un vuoto difficile da colmare per coach Michael Malone: il front-office della franchigia del Colorado non è corsa ai ripari come sperato, creando più di qualche grattacapo al coaching staff. È proprio la panchina a dare problemi a Denver dato che, statisticamente, si è rivelata essere una delle meno affidabili dell'intera Lega: un dato non di certo incoraggiante, specie se si vuole puntare a ripetere il titolo. Allo stesso tempo, il quintetto di Denver difficilmente ha eguali, nella speranza che sia Jamal Murray che Michael Porter Jr. rimangano sani, vista la loro nota fragilità fisica.

Minnesota Timberwolves

Un'altra sorpresa, anche se relativa, della Western Conference è rappresentata dai Minnesota Timberwolves. La franchigia di Minneapolis è 3ª ad Ovest, collezionando così il secondo miglior record della sua storia e portandosi a casa il premio virtuale di miglior difesa della Lega. I numeri parlano chiaro nella propria metà campo, ma lo fanno anche in attacco: Minnesota perde davvero troppi palloni. Come scritto anche qualche paragrafo fa per i Thunder, questo dato non rappresenta un problema invalicabile quando si giocano una quantità ingente di possessi. Al contrario, ai playoff ogni possesso ha un valore doppio rispetto ai mesi precedenti. Oltre a questo problema, Minnesota non ha un attacco del tutto esplosivo, peggiorato dall'operazione di Karl-Anthony Towns nei mesi precedenti. 

Los Angeles Clippers

Con sorpresa di molti, i Los Angeles Clippers hanno terminato una stagione sana dal punto di vista fisico: Kawhi Leonard e Paul George non hanno subito infortuni gravi. Quindi, le aspettative per la squadra di coach Lue sono più alte rispetto al passato, anche se rimane il problema dell'affidabilità delle due stelle. Un problema più urgente per il coaching staff di LA è la difesa: fa strano, dato che sia Leonard che George sono due grandi difensori. Nonostante ciò la difesa dei Clippers è mediocre e potrebbe concedere più di qualche spazio agli attacchi avversari. 

Phoenix Suns

Hanno cambiato molto nelle ultime stagioni, ma bisogna sempre fare attenzione ai Phoenix Suns. La franchigia dell'Arizona ha terminato con il 6° posto nella Western Conference la stagione regolare, acquisendo così di diritto il ruolo di underdog. Anche se, in realtà, Phoenix ha un roster più che valido per competere: Kevin Durant, Devin Booker e Bradley Beal costituiscono lo zoccolo duro di un attacco a dir poco formidabile. Il problema di coach Frank Vogel è quello della lunghezza della panchina: i Suns hanno il peggior apporto dalla panchina di tutta la NBA. Questo, specie se le serie andranno per le lunghe, potrà infliggere parecchio danno a Phoenix. Un'altra per Vogel ed il suo staff sono le molteplici partite saltate dalle proprie stelle, che quindi hanno avuto tempo limitato sul parquet insieme.


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