Evolution Awards Race (6/12/2019)

Ritorna l’Evolution Awards Race, con le nostre classifiche della lunga Regular Season, che avranno cadenza mensile.

Ritorna l’Evolution Awards Race, con le nostre classifiche della lunga Regular Season, che avranno cadenza mensile.

Negli anni scorsi i nostri Awards sono stati molti simili a quelli consegnati dalla lega alla fine della stagione regolare, vediamo cosa succederà quest’anno. E adesso via con le prime classifiche della stagione.

MVP

1) Giannis Antetokounmpo (MIL) 42.6: Il greco ha ripreso la Regular Season da dove l’aveva lasciata, anzi se possibile sembra ancora più determinato a dominarla. Per ora rebus irrisolvibile.

2) Luka Doncic (DAL) 38.1: Consacratosi superstar nell’arco di pochi mesi, gioca facendo sembrare tutto facile e divertendosi pure. A Dallas hanno iniziato a chiamarlo LukaMagic, ed un motivo, guardando partite e statistiche sembrerebbe esserci.

3) Anthony Davis (LAL) 37.2: E’ arrivato dove voleva, giocando con chi voleva, ed ha iniziato già a marce altissime, sui due lati del campo oltretutto. E non sembra avvertire nessun tipo di pressione dell’aver cambiato orrizzonti e obbiettivi.

4) LeBron James (LAL) 36.5: Sta giocando da point guard, viaggiando di assist a sera che non si vedevano dai tempi di un magrolino bianco in maglia Jazz. In forma fisica come poche altre volte nella sua carriera, con la voglia di far dimenticare a tutti la scorsa, terrificante, stagione.

5) James Harden (HOU) 36.2: Offensivamente spaventoso, può segnare quanto e quando vuole. Sta segnando come non si faceva più da tantissimi anni, paradossalmente forzando meno. Certo non gli si può chiedere anche di essere determinante in difesa.

R.O.Y

1) Ja Morant (MEM) 20.1: E’ entrato nella lega aggredendola ferocemente, senza nessuna paura del piano superiore. A davanti un futuro molto più che roseo.

2) Brandon Clarke (MEM) 19.1: Piacevole sorpresa di questo Grizzlies in fase di rebuilding. Altro ragazzo che dimostra faccia tosta incredibile, facendo sorridere il management di Memphis.

3) Kendirck Nunn (MIA) 17.1: Giocatore undrafted, che ha iniziato la stagione lasciando tutti senza parole, compresi Riley e Spoelstra che non si immaginavano di aver pescato un giocatore così determinante. Malgrado l’ovvio rallentamento, resta sempre determinante in questi ottimi Heat.

4) Eric Paschall (GSW) 16.3: Piacevole sorpresa di questi acciaccati, eufemismo, Warriors. Sta giocando questo inzio di stagione quasi da go to guy, cosa che era abituato a fare a Villanova. Attenzione a cosa potrebbe portare in casa Golden State questa gavetta forzata.

5) Tyler Herro (MIA) 16.2: Ha mantenuto fino ad ora le promesse viste in summer league. Tiratore ed attaccante già pronto per questa lega, che può e deve ancora crescere.

6TH MAN

1) Montrezl Harrell (LAC) 28.6: Sta continuando sulla falsa riga della scorsa stagione, trovando ancora più spazio, grazie alla presenza di un trio che attira parecchie attenzioni. Ma lui è bravo a produrre tanto quando entra.

2) Lou Williams (LAC) 23.8: Passano gli anni ma questo eterno ragazzo è sempre unico nel suo genere. Anche in presenza di due dei giocatori più forti di questa lega. Troppo determinante in uscita dalla panchina.

3) Rajon Rondo (LAL) 20.8: Nella sua miglior versione tecnica e fisica dopo anni di alti e bassi. Quando viene chiamato in causa l’intensità del gioco non cala mai, anzi. E quest’anno sta anche diventando affidabile dall’arco.

4) Rondae Hollis-Jefferson (TOR) 20.7: Si sta ritagliando minuti importanti nel roster dei campioni in carica. Diventato velocemente un pretoriano del suo coach, per l’impegno che mette sempre quando è in campo.

5) Goran Dragic (MIA) 20.5: Ha praticamente perso il posto da titolare causa inizio incredibile di Nunn in sua assenza. Ma ha dimostrato di essere un giocatore intelligente, ritagliandosi questo nuovo ruolo da sesto uomo importante.

D.P.O.Y

1) Jayson Tatum (BOS) 0.212: In questi Celtics serviva un leader, soprattutto difensivo. Tatum si candida subito a questo ruolo, grazie alla sue capacità sulla palla ed in aiuto.

2) Giannis Antetokounmpo (MIL) 0.206: Come lo scorso anno, ha tanta voglia di fare anche nella sua metà campo. Rimbalzi, intimidazione, braccia interminabili, solito menù del greco in Wisconsin.

3) Anthony Davis (LAL) 0.202: Uno dei segreti di questi Lakers è anche la difesa, di squadra ed individuale. E AD ha iniziato da subito ad alzare la voce sotto il proprio tabellone.

4) Joel Embiid (PHI) 0.201: Molto più attento ad evitare sciocchezze nella sua zona di competenza. Più decisivo in difesa del suo nuovo compagno di reparto. Questa versione nuova di Joelone sembra essere prodroma per quando farà più caldo.

5) Kawhi Leonard (LAC) 0.198: Ha iniziato a marce basse, creando già infinite polemiche per la vicenda load management, ma quando gioca è difensivamente difficile da superare. A casa sua sembra aver ritrovato il piacere di essere determinante nella sua metà campo.

M.I.P

1) Clint Capela (HOU) 28.4: Stagione difficile da interpretare per i Rockets, ma lo svizzero si sta dimostrando rimbalzista terrificante, miglirato molto nel taglia fuori, cerca meno la stoppata fine a se styessa , ma più di rendersi utile in ogni momento del gioco. Gran bel salto di qualità.

2) Domantas Sabonis (IND) 26.7: Migliorato ancora, dopo un anno da grande protagonista. Ha aggiunto ancora qualcosa al suo gioco, diventando uno dei leader di questi Pacers.

3) Malcolm Brogdon (IND) 25.3: Che fosse un giocatore destinato ad una carriera prolifica si era capito da subito. Si è preso Indiana in mano, senza paura di dover fare anche la prima punta. Giocatore di grande intelligenza cestistica.

4) Brandon Ingram (NOP) 23.9: Uno dei reietti di Los Angeles sponda Lakers, sacrificato sull’altare Davis, ha risposto molto bene alla chiamata della nuovo squadra, diventando il leader offensivo. Senza le pressioni californiane il suo talento cristallino sta finalmente emergendo.

5) Fred VanVleet (TOR) 23.6: Sembra incredible ma uno dei grandi protagonisti delle scorse Finals ha trovato grande fiducia nei suoi mezzi e sta riuscendo a crescere ulteriormente.

C.O.Y

1) Frank Vogel (LAK): Aveva, ha ed avrà gli occhi di tutti addosso, ma lui non sta deludendo anzi. Ha iniziato dalla difesa, convincendo tutti che li si vincono le partite. Ed anche in attacco si vede la sua mano.

2) Mike Budenholzer (MIL): Continua a far giocare i suoi Bucks come una allegra macchina da guerra cestistica. Tutti sanno cosa fare e come farlo, riuscendo a dare minuti importanti a chiunque si sappia far trovare pronto.

3) Rick Carlisle (DAL): Bravissimo nel mettere la squadra nelle mani di un ventenne, senza che il resto del roster si senta meno importante. Il suo lavoro lo si vede sui Jackson, i Seth Curry e i Delon Wright.

4) Nick Nurse (TOR): Sembrava già che senza Leonard, e Green, la sorte dei Raptors fosse segnata. Ma coach Nurse ha saputo valorizzare quelli rimasti ed i nuovi arrivati, mantenendo le regole della scorsa stagione, che stanno funzionando.

5)Eric Spoelstra (MIA): Sembrava doversi trovare per le mani una patata bollente a nome Butler davvero complicata. Ma lui per ora ha saputo gestire bene il tutto, valorizzando i nuovi giovani, senza perdere i veterani presenti.


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