Nico Mannion torna ai Warriors, come è andata in G-League.

Dopo 12 partite con Santa Cruz in G-League e ottime prestazioni l'azzurro torna ai Warriors, vediamo come è andata nella bolla di Orlando.

Scritto da Giacomo Albazzi  | 

Chris Marion / Getty Images

Dopo 12 partite con Santa Cruz in G-League l'azzurro torna ai Warriors, vediamo come è andata nella bolla di Orlando.

 

Nico Mannion, scelto alla numero 48 dai Golden State Warriors all'ultimo Draft, si riunirà con Steph Curry & Co. dalla prossima partita in quanto, notizia di oggi, è stato richiamato dai Golden State Warriors dopo il periodo in G-League con Santa Cruz.

Dopo esser sceso in campo in appena 6 partite in NBA  (1.5 punti, 1.3 rimbalzi, 2.0 assist in 7' di utilizzo) Mannion è stato spedito nella squadra affiliata ai gialloblu in G-League, i Santa Cruz Warriors, per farsi le ossa e poter giocare. Questo perché Mannion alla firma con i Warrioirs ha firmato un contratto Two-Way*

Come è andata

Con spazio e responsabilità, è riuscito a ritrovare una confidenza con il campo che aveva piano piano perso e i risultati sono davvero buoni, nonostante non facciano molto scalpore.
Fino ad ora il classe 2001 sta viaggiando a 19.3 punti (40% dal campo), 6.9 assist, 3.3 rimbalzi e 1.8 rubate a partita in 33' di utilizzo.

Nell'ultima partita giocata e vinta contro gli Austin Spurs l'ex prodotto di Arizona ha chiuso con 27 punti tirando 10/21 dal campo, la sua miglior prestazione da quando è nella bolla dopo che ne aveva firmati 25 nella partita precedente contro i Long Island Nets. I Warriors sono in striscia positiva da 8 partite consecutive, attualmente occupano il 2° posto nella classifica generale con i Raptors 905 (9-3) dietro solo agli Erie Bayhawks (10-2), contro cui giocheranno la prossima partita ma lo faranno senza il prodotto di Arizona.

Queste le parole di Mannion durante la sua avventura nella bolla di Orlando:

“Durante la quarantena ho lavorato su ogni aspetto del mio gioco, ma posso crescere ancora. Devo migliorare le mie scelte in attacco, capire quando non devo tirare per migliorare le percentuali. Il lavoro durante il lockdown mi ha aiutato ad abituarmi alla distanza NBA (del tiro da tre), mi sono allenato sul mio range di tiro”.

Steve Kerr ha sempre speso ottime parole verso l'azzurro: "Non vedo l'ora di dargli più spazio, con lui in campo la palla gira meglio, con Dray fuori avevo bisogno il miglior passatore in panchina" disse il 24 gennaio dopo il KO contro i Jazz. Sarà da capire se al suo rientro potrà trovare qualche minuto in più nelle rotazioni di una squadra in piena corsa Playoffs.

*Il contratto Two-Way consente ad un giocatore di stare in roster NBA massimo 45 giorni a stagione. Questi giocheranno il resto del tempo in G League ma i loro diritti saranno sempre della squadra NBA di appartenenza.


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