Trade Kevin Durant a Houston: Pro e Contro

The Slim Reaper raggiungerà coach Udoka nei talentuosi Rocket, mentre ai Suns arriva un talento non del tutto espresso come Green: l'analisi.

Non è certo consuetudine che un futuro Hall of Famer venga scambiato poche ore prima di Gara 7 delle NBA Finals. Ma si sa: Kevin Durant non è mai stato un personaggio convenzionale, anzi. KD sarà all'ultima occasione di carriera per il titolo con gli Houston Rockets dopo un'esperienza negativa ai Phoenix Suns. Veniamo ora all'analisi.

👉 Kevin Durant a Houston: la trade

Houston Rockets

Pro

L'arma offensiva che mancava 

Gli Houston Rockets hanno dimostrato di avere uno degli organici più competitivi dell'intera NBA nella stagione da poco conclusa. Il secondo posto nella Western Conference dietro solo ai futuri campioni dei Thunder ha mandato un segnale chiaro e tondo alla Lega. Allo stesso tempo, la sconfitta al primo turno contro i Golden State Warriors ha fatto uscire alla luce del sole il problema dei Rockets: il talento offensivo. Beh, se c'è un giocatore dotato di pulizia e killer instinct, quello è Easy Money Sniper. Il problema è quindi risolto, almeno per questo aspetto.

Ultima spiaggia

Kevin Durant, all'alba dei 37 anni, sa di essere all'ultima spiaggia per conquistare un altro titolo NBA. La sua è l'ultima occasione, irripetibile per certi versi, di poter lavorare con un gruppo di giovani preparati e talentuosi, dotati di un grande talento offensivo. Inoltre, Durant potrà ritrovare un coach che stima come Ime Udoka, da poco rinnovato dai Rockets e che ha già lavorato con Durant sia ai Brooklyn Nets che in Team USA.

Contro

All-in

Per prendere un giocatore come Durant i Rockets non hanno dovuto lasciar andare nessuno dei migliori talenti a roster. Questa è una cosa ottima per il front office texano, ma sono ben cinque seconde scelte date ai Suns oltre alla imminente #10 nel prossimo draft. La prossima classe è una, secondo gli esperti, tra le più talentuose e profonde degli ultimi anni. In piena lottery, sicuramente un talento potrà accasarsi in Arizona.

Caratterino

Il talento di Durant non è mai stato in dubbio nelle ormai 17 stagioni passate in NBA. L'ex MVP, però, è anche ben noto per avere un carattere di certo non tra i più facili da gestire. Fortunatamente, Durant stima Udoka e questo potrebbe sicuramente aiutare in diverse situazioni ad alta tensione. D'altronde, per andare così tanto d'accordo con giocatori come Kyrie Irving e James Harden, qualcosa non deve andare. Pregi e difetti, come si dice.

Phoenix Suns

Pro

Si riparte

È ufficiale: i Phoenix Suns possono definitivamente chiudere l'era Kevin Durant aperta poco più di due anni fa. Un periodo terribile per la franchigia dell'Arizona, che sperava di tornare alle NBA Finals dopo l'esperienza del 2021. Cicli che si chiudono, altri che si aprono. Ora Phoenix può guardare al futuro con un sorriso sul viso, ma anche dei cambiamenti da fare.

Talento e difesa

Jalen Green è un talento indiscusso tra le nuove leve, anche se la sua serie contro Golden State non è stata all'altezza. I 13 punti di media non lo rispecchiano: Green è un misto di talento offensivo e atletico al servizio dei Suns. Anche in difesa i Suns sono coperti: Dillon Brooks, per quanto controverso, è sempre meglio averlo nella propria squadra rispetto che come avversario. La sua tenacia è certo apprezzata da franchigie e coaching staff. 

Contro

Via Beal: roster da rifare

L'unico pezzo confermato del roster e inamovibile è Devin Booker, talento più cristallino dei Suns. Con Jalen Green come suo “Robin”, è chiaro che non ci sia più spazio per Bradley Beal. L'ex Wizards, così come Durant, è uscito sconfitto dall'esperienza in Arizona. Un roster competitivo basato su Booker e Green ha senso, ma bisogna costruirci attorno: le cinque scelte al secondo giro possono sicuramente aiutare, ma ora starà al front office fare le mosse giuste.