Warriors, Iguodala punge la dirigenza: "Mancano di rispetto a Steph, Klay e Dray"

Il veterano ha pubblicamente scoccato una frecciata all'organizzazione di Golden State sulla costruzione del roster.

Momento complicato per i Golden State Warriors in questo finale di stagione, l'infortuni di Draymond Green prima e Steph Curry adesso rischiano di compromettere la classifica finale ad Ovest della squadra oggi al 3° posto (48-28) a -5.0 gare dei Grizzlies secondi e con 0.5 di vantaggio su Dallas quarta. Il tutto con 7 sconfitte nelle ultime 8 uscite.

A mettere sale sulla ferita Warriors ci ha pensato Andre Iguodala, il veterano non ha gradito la costruzione della squadra e lo ha detto pubblicamente ad Anthony Slater di Athtletics: “È come se avessero mancato di rispetto alla vecchia era (Curry, Thompson, Green) mettendo tutti questi giocatori giovani a fianco - aggiunge - Ma non penso nemmeno che stiano dando alla nuova era l'opportunità di crescere ed essere ragazzi gettandogli tutto addosso e non se lo meritano. È solo la mia prospettiva. Potrebbe essere sbagliato”.

Il focus di Iguodala riguarda il fatto che in una squadra che punta al titolo sarebbe servito qualche veterano in più rispetto a qualche giovane di talento ma acerbo che rischia di “bruciarsi” troppo presto per le aspettative e pressione della franchigia. Il dito è puntato sul nucleo dei giovani presenti nel roster composto da James Wiseman, Jonathan Kuminga, Moses Moody e Jordan Poole, giovani che in questa stagione hanno mostrato ottime qualità (Poole su tutti) ma non sempre costanti. Inoltre Wiseman, seconda scelta assoluta al Draft 2020, questa stagione non l'ha proprio vista per un infortunio al ginocchio.

Iguodala ha fatto stanotte a Memphis il suo ritorno in azione dopo uno stop dovuto ad un problema all'anca, in questa stagione ha giocato appena 26 partite concentrandosi come mentore delle giovani leve scherzandosi sopra: “Mi sono offerto volontariamente per aiutarli e non mi pagano per fare anche l'assistente allenatore”.