Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #10

Clyburn e Vezenkov si sfidano per l'MVP, il Real resiste alla bordate del Partizan ed altro nel giornata numero 10.

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 
Round 22

Clyburn e Vezenkov si sfidano per l'MVP, il Real resiste alla bordate del Partizan ed altro nel giornata numero 10.. ibrium

I 5 PUNTI DEL ROUND #10

🎥 Video commento Olimpia-Fenerbahce

🎥 Video commento Virtus-Efes

Clyburn: l’elemento equilibratore della stagione Efes

Dopo 10 turni se si cerca una ragione per cui i campioni d’Europa sono riusciti a rientrare nella zona di galleggiamento playoff è la stagione di Will Clyburn. Il giocatore ex Cska sta trascinando una squadra non priva di problemi con una costanza e una capacità di scelta dei momenti in cui alzare i giri del suo motore invidiabile. Che l’americano sarebbe stato un tassello fondamentale nella corsa al terzo titolo europeo consecutivo lo si poteva immaginare non appena è stato annunciato il suo acquisto, ma che si sarebbe dovuto inventare nel ruolo di colui che toglie le castagne dal fuoco in una rosa in palese difficoltà questo non ce lo aspettavamo. Il numero 12 non solo è il top scorer della sua squadra (in cui ricordiamo milita anche il 2 volte MVP uscente Vasilije Micic), ma è anche il miglior realizzatore dell’intera competizione con 20,4 punti di media. In 10 turni è sempre andato in doppia cifra ad esclusione del derby col Fener ed, inoltre, sta tirando anche in maniera molto efficace mancando il parametro 50/40/90 solo per qualche tiro libero sbagliato di troppo (viaggia con il 52 % da 2, il 40% da 3 e l’ 85% dalla lunetta).
A dar manforte alle statistiche è l’impressione che offre al pubblico nel vederlo giocare sembra, infatti, sempre in controllo, capisce quando è il momento migliore per aggredire la partita, ma soprattutto il suo rendimento non cambia che lui entri dal primo minuto o esca dalla panchina. Lui è l’unica ragione per cui l’Efes non ha perso clamorosamente a Bologna, ad aver alleggerito il peso della mancanza di un giocatore come Shane Larkin, ed è sempre lui ad aver messo la pezza nelle non poche serate in cui Micic è parso più il giocatore deludente visto ad Eurobasket che il due volte MVP della competizione. Senza Clyburn, si può senza dubbio affermare, che l’Efes non sarebbe uscito vittorioso né da Bologna né dalla partita in casa col Barcellona. L’apporto dell’americano vale la differenza tra l’essere settimi con un record che recita 5-5 e l’essere ultimi insieme alle due tedesche, all’ASVEL ed all’ Olimpia con sole 3 vittorie. Non sarebbe una situazione irrecuperabile, certamente, ma il buon Will sta evitando ad Ataman e compagni la pressione mediatica che stanno subendo Messina e l’intero ambiente circostante a Milano.

Vezenkhov: l'ala più completa in Europa che rende l’Olympiacos una delle pretendenti

Sasha V, invece, non è in una situazione in cui deve limitare i danni creati dai suoi compagni, ma il lungo bulgaro si rivela comunque la pedina fondamentale per le ambizioni della squadra in cui milita. I 20,1 punti di media (secondo miglior dato della competizione) ai quali vanno aggiunti gli 8,7 rimbalzi e soprattutto i 27,8 punti di performance index (migliori dati dell’Eurolega) rendono il giocatore dell’ Olympiacos il candidato principale attuale alla corsa per l’ MVP. Ciò che sorprende maggiormente è lo sviluppo nelle responsabilità offensive.
In 10 partite il lungo si è preso molti più tiri, sia dall’interno che dall’esterno, della linea da 3 rispetto allo scorso anno ed anche i rimbalzi (sia offensivi che difensivi) sono aumentati. Il segnale più positivo deriva dal fatto che l’efficienza nella realizzazione dei canestri non ha risentito di questo aumento di carico. Anche in questo caso le statistiche sono confermate da ciò che si vede in campo. L’esempio più lampante è la quarta rubata con annesso handoff per il lay up facile di Walkup sul +8 a 22 secondi dalla fine della partita contro l’Alba Berlino. Sasha è un rebus di difficile soluzione che solo il Monaco è riuscito efficacemente a limitare in questa prima fase costringendolo a realizzare “solo” 13 punti. La metà biancorossa di Atene può davvero sperare in grande con il suo lungo di riferimento.

Il Real Madrid e la serie di 5 vittorie consecutive dopo la debacle in casa con la Virtus

Ero stato il più aspro critico del Real dopo la inaspettata sconfitta in casa contro la Virtus e anche in Spagna erano iniziate a farsi avanti voci che vedevano l’avventura di Chus Mateo prossima al capolinea. Ciò con cui sia io che la stampa spagnola non avevamo fatto i conti è la capacità con cui uno spogliatoio con figure carismatiche quali Chacho, Rudy Fernandez e Sergio Llull poteva reagire a queste turbolenze di inizio stagione. I blancos sono passati dal giocare una pallacanestro svogliata, pressapochista e disattenta al mostrare un gioco disciplinato, organizzato ed efficace su ambo i lati. La partita di questo turno ci ha offerto entrambe le facce di questo Real di avvio stagione. Nel primo quarto il Real subisce un parziale di 40 punti dal Partizan che mette a segno addirittura 8 triple, mentre l’unica nota positiva di quel periodo sono le scorribande di Tavares nell’area avversaria. Nel secondo quarto, invece, la squadra spagnola mostra tutto ciò che di positivo può offrire una reazione di una grande squadra: una difesa granitica che concede solo 2 punti in addirittura 6 minuti e mezzo di gioco e un terminale offensivo in SuperMario Hezonja che segna 10 dei suoi 15 punti in un parziale che recita 20-2 per le merengues.
La squadra ospite proverà a rientrare in partita ma nulla potrà contro un Real consapevole dei propri mezzi che gestirà il vantaggio fino al termine. La squadra vistasi da Milano in poi perde meno palloni, offre spettacolo, gioca in maniera organizzata, ma soprattutto si presenta alle partite con un body language degno del ruolo di contendente al trono dell’Efes cosa che non avveniva in quella che ormai può essere catalogata come una semplice fase di adattamento al nuovo ruolo di Mateo nella società. I progressi mostrati in queste ultime settimane verranno comunque messi alla prova da quel schiacciasassi chiamato Fener che ospiterà gli spagnoli in Turchia nel round 11.

Jasikevicius disegna dalla panchina Higgins esegue e il Barcelona batte anche il Baskonia

In una partita in totale equilibrio sono i dettagli a fare la differenza e la partita tra le due squadre iberiche ne è l’esatto esempio. Dopo una partita in cui Yan Vesely (18 punti) e Markus Howard (25) si sono presi la scena per 3 quarti e mezzo si arriva a metà terzo quarto sull’82-79 per i padroni di casa .Il coach dei catalani chiama time out su una rimessa con 2 secondi dallo scadere dei 24 e decide che a finalizzare lo schema sia Corey Higgins nonostante il giocatore avesse segnato solo 6 punti fino ad allora. L’americano, dopo aver portato a segno l’azione menzionata con una bomba da 3 dall’angolo, trova fiducia e mette a segno altre due triple che di fatto risolvono la partita a favore dei catalani.
Questa capacità di far sentire partecipi i giocatori anche nelle loro partite no, porta spesso ad ottimi risultati. Tra le squadre che si possono permettere una rosa profonda e competitiva il mantenere in ritmo e in fiducia tutta la rosa è una delle capacità imprescindibili che un allenatore deve avere vincere l’Eurolega. Higgins è uno dei giocatori che essendo 33enne è nella fase di declino della sua carriera, ma ciò non significa che non possa ancora essere decisivo in momenti importanti.Il Barcelona è una squadra dove sono presenti diversi veterani che hanno un loro ego e una loro storia quindi in un ecosistema di squadra anche questi aspetti sono degni di nota e meritevoli della nostra attenzione.

Monaco vince ma Obst rischia di rovinare la festa

Se l’attenzione ai dettagli fa festeggiare il Barcellona a Monte Carlo la troppa leggerezza rischia di rovinare una vittoria già in cassaforte. La presenza di diversità di opzioni offensive nei monegaschi quest’anno è anche la loro miglior qualità. Mike James, dopo anni in cui è stato accusato di predicare un basket molto incentrato su se stesso, sta finalmente trovando un ambiente in cui riesce a far convivere il suo smisurato talento con lo sforzarsi per il bene comune, Okobo sempre più spesso si alterna a lui  in un basket che è incentrato sui loro attacchi in 1 contro 1 dai quali, però, si sviluppano spazi liberi sia per i tiratori che per i tagli dei lunghi che vengono sfruttati in maniera efficace dal supporting cast. In questa partita contro il Bayern i maggior beneficiari di questo modo di giocare sono stati Diallo e Donta Hall entrambi in doppia cifra.
La presenza di Okobo fa sì che Mike possa anche riposarsi per più tempo. L’aspetto più positivo della partita di oggi è stato vedere Michele infischiarsene del traguardo dei 3.500 punti in carriera (si è fermato a 3.499)per piuttosto sacrificarsi a recuperare un pallone nel crunch time che visto il risicato finale è stato decisivo. L’aspetto meno confortante della partita è stato offrire ai bavaresi la possibilità di rientrare in partita grazie ad un Obst sornione dall’arco nel finale. Questo tipo di disattenzioni vanno evitate in futuro se si vorrà competere e fare uno step successivo rispetto all’anno scorso.


 

 


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