Maccabi Tel Aviv, tra la ritrovata competitività e l'amarezza dell'eliminazione

Dopo il Fenerbahce analizziamo un'altra eliminata a G5 ovvero gli israeliani di coach Kattash piegati dal Monaco

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 

Dopo il Fenerbahce analizziamo un'altra eliminata a G5 ovvero gli israeliani di coach Kattash piegati dal Monaco

Dopo il colpo nel Principato in G1 il Maccabi Tel Aviv pregustava il ritorno alle Final Four di Eurolega ma il sogno dei gialloblù è stato infranto a G5 da Mike James & Co. Una stagione comunque positiva per gli israeliani alla prima del nuovo progetto.

Un gruppo tutto nuovo 

Il Maccabi, esattamente come il Fenerbahce, la scorsa estate aveva deciso di cambiare fisionomia. Con gli addii di Wilbekin, Derrick Williams e Keenan Evans si era deciso di aprire un nuovo corso che ha portato nuovi protagonisti principali nella cittadina israeliana. Wade Baldwin, Lorenzo Brown, Colson, Nebo e Poythress si sono tutti trovati a creare un gruppo nel quale solo Cohen, Di Bartolomeo e Sorkin avevano già vestito i colori della squadra israeliana. Anche la guida tecnica è cambiata con il ritorno di Oded Kattash alla sua seconda esperienza come al Maccabi dopo quella poco felice nel 2008.

A Tel Aviv non si passa!

Nel corso della stagione regolare la squadra si è amalgamata velocemente trovando una costanza di rendimento tra le mura amiche che le ha permesso di creare le fondamenta per un buon piazzamento finale. Infatti, solo Stella Rossa e Barcellona su 17 incontri sono riuscite a vincere nella  Menora Mivtachim Arena. Baldwin (17,2 punti a serata) e Brown (16,4 punti e 5,5 assist) sono riusciti a giustificare il loro acquisto da parte della società a suon di canestri entrando entrambi nella top 5 dei realizzatori del torneo. Anche Josh Nebo è stato uno dei migliori nel suo ruolo garantendo più di 6 rimbalzi a partita.
Nonostante questi ottimi dati la squadra non ha mantenuto un gran rendimento in trasferta dove sono arrivate solo 5 vittorie. Così la stagione si è chiusa con un comunque positivo quinto posto che li ha portati ad essere accoppiati con il Monaco nel quarto di finale

Playoff, palle perse e dai falli

Dopo essere riusciti nell'intento di ribaltare il fattore campo in gara 1 grazie ai 20 punti di Baldwin in molti pensavano che visto il trend di imbattibilità in casa, il Maccabi sarebbe riuscito a chiudere la serie. Così non è stato perché in gara 3 il Maccabi ha pasticciato sia con i falli che con la gestione palla. I 10 palloni persi contro i 5 dei monegaschi hanno fatto tutta la differenza del mondo in una partita tirata che si è chiusa con soli 5 punti di differenza. Brown e compagni hanno provato a reagire dando uno scossone in gara 4 dove hanno vinto di 35, ma tornati nel Principato per la partita che decideva la stagione si sono riproposti gli stessi problemi di gara 3. Il parziale di 15-0 subito ad inizio secondo quarto che ha messo gli avversari davanti è stato propiziato da ben 5 palle perse in pochi minuti mentre nell'ultimo quarto sul 78-79 è stato commesso un antisportivo su Lloyd che ha avviato un 8-0 di parziale personale dell'ex Zenit che ha difatti chiuso la partita e la stagione europea degli israeliani.

E adesso?

Sia Baldwin che Brown hanno rinnovato il contratto dando stabilità al progetto attuale. L'obiettivo per la prossima stagione deve essere migliorare l'attacco per poter scardinare meglio le difese in trasferta dove il Maccabi ha faticato troppo per ambire ad avere il fattore campo dalla sua. La squadra di Tel Aviv ha sorpreso in positivo e ci ha fatto divertire ma per tornare alle vette di cui storicamente è stato capace, ma ci vorranno tempo e cura dei dettagli.
Lo stesso discorso che era stato fatto sulla progettualità per il Fener vale anche per gli israeliani che vengono anche loro da un anno 0, ma a differenza dei turchi, Brown e compagni non hanno l'alibi degli infortuni nella serie playoff a salvarli dall'impressione che con più attenzione sui dettagli le Final 4 si potevano raggiungere. Sono errori comunque perdonabili se si guarda alla possibilità di riprovarci l'anno prossimo con un anno di basket corale alle spalle da cui imparare e migliorare.


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