LBA 2019/20: Recap 19ᵃ Giornata

Nella diciannovesima giornata sono arrivati i successi esterni di Reggio Emilia, Cremona e Sassari, rispettivamente ai danni di Trento, Treviso e Pesaro. Nelle altre gare Venezia si rivale sulla Fortitudo e Brescia fa doppietta contro Milano.

Scritto da Marco Tartini  | 

19^ GIORNATA LBA 2019/20

Trento – Reggio Emila 81-103

Serata da assoluto protagonista per Maurizio Buscaglia, che vede la sua squadra trionfare nettamente in quella che per tredici anni è stata la sua “casa”.
Pronti via ed è subito 5-0 per la Reggiana, che trascinata da uno dei tanti ex della gara, Josh Owens, riesce ad imporre il proprio ritmo. Dopo aver dato timidi segnali di ripresa, Blackmon e compagni tornano a soffrire l’asfissiante difesa avversaria, subiscono un clamoroso break di 19-0 e terminano il quarto in svantaggio di 17 lunghezze (15-32). Sotto canestro Knox prova poi a far valere la sua solidità, e segnando tre canestri consecutivi (con tanto di fallo in un’occasione) rianima la BLM Group Arena. A sette minuti dall’intervallo lungo si iscrive alla partita anche Gentile, capace di giocare per i compagni in una serata difficile sul piano realizzativo. Una pazzesca tripla di Johnson-Odom toglie le castagne dal fuoco della Grissin Bon, che approfittando di alcune sviste arbitrali torna a fare la voce grossa. Fontecchio e lo stesso Gent danno il via ad un emozionante duello, vinto senza ombra di dubbio dall’ex Cremona grazie ad un irreale 5/5 da tre. Da distanza siderale DJO affonda il pesantissimo colpo del +25, prima che Forray gli risponda e mandi le formazioni alla pausa lunga sul punteggio di 33-55. Decisivi fino a questo momento le percentuali degli emiliani (69% dai sei e settantacinque) e il bilancio degli assist (8-15).
Con tre triple consecutive l’Aquila dà il via ad una mini-rimonta, prontamente stoppata da Mekel e Owens, quest’ultimo autore di una schiacciata spettacolare. Pascolo e Knox tentano di risollevare la Dolomiti Energia dalle sue ceneri, ma a nulla servono di fronte al miglior Johnson-Odom stagionale. Nell’ultima frazione il match non avrà più nulla da dire, con Trento mai in grado di impensierire i biancorossi e costretta ad uscire fra i fischi dei suoi tifosi.
MVP: Darius Johnson-Odom (REG)
Nelle Dolomiti si presenta un Darius in versione MVP, capace di segnare ogni tipo di conclusione. Alla fine per lui 27 punti (2/2, 7/9, 2/2), 4 rimbalzi, 3 assist, 2 recuperi, 6 falli subiti e 33 di valutazione in soli 29’.
Grandioso anche l’apporto di Simone Fontecchio, che chiude con il season high di 20 punti (frutto di un 6/7 da 3).

Treviso – Cremona 84-94

In maniera analoga a domenica scorsa, Treviso lotta e se la gioca per tre quarti, salvo poi arrendersi al livello superiore avversario e scivolare fino ad un ingeneroso -10.
L’inizio di gara è a favore degli ospiti, che nel segno di Happ volano in un amen in doppia cifra di vantaggio. Nel secondo periodo arriva la reazione dei biancocelesti, trascinati dalle doti balistiche di Logan e dalla presenza in area di Fotu, che combinano per 23 punti e permettono alla loro squadra di rientrare in partita (46-47 al ventesimo). I veneti rientrano poi sul parquet con l’approccio giusto, e ancora a suon di triple assumono l’inerzia del match. Approfittando del clima di nervosismo venutosi a creare, però, la Vanoli riesce a rimettersi nei giusti binari, e con la magia da metà campo di Ruzzier termina il quarto sul 63-64. È proprio Michele ad inaugurare gli ultimi dieci minuti di gioco, trovando nuovamente fortune dalla lunga distanza. Richardson e Diener rincarano la dose e proseguono il break di Cremona, che a sei minuti e mezzo dalla fine conduce per 69-79. Nei successivi minuti la De’ Longhi si accontenta di troppi tiri forzati e dall’altissimo coefficiente di difficoltà, perdendo sempre più il controllo dell’incontro. Decisivi gli accoppiamenti difensivi di Sacchetti, astuto nel mettere Stojanovic e Sobin a difendere sui maggiori terminali offensivi trevigiani, il professor Logan e Isaac Fotu.
MVP: Ethan Happ (CRE)
Dopo un primo tempo illuminante, Happ cala la guardia e soffre la serata di grazie di Fotu. L’ex Olympiakos, però, porta comunque a casa un “bottino” personale di tutto rispetto: 22 punti, 9 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate e 5 falli subiti.

Virtus Bologna – Pistoia 90-60

Altro gara senza storia al PalaDozza, dove Bologna archivia molto facilmente la pratica Pistoia senza dover ricorrere a grandi performances da parte dei suoi “soliti” protagonisti. Dopo un primo periodo concluso sul +11 (19-8), nei successivi minuti la Virtus chiude definitivamente i conti, senza mai lasciar spazio all’OriOra. Nel secondo tempo il match non è mai in discussione, con Ricci e compagni che dilagano sino al +30 finale. Molto positive le prove dei giovani felsinei, in particolare quelle di Alessandro Pajola e Stefan Nikolic. Per i toscani, invece, si è trattata di una giornata da dimenticare, nella quale è completamente mancato il contributo della panchina (soltanto 8 punti, tutti realizzati da Landi).
MVP: Altra serata superba dell’ala della nazionale, che fa sentir meno la mancanza di Gamble e le prestazioni non brillanti dei pariruolo con i suoi 22 punti (4/6, 4/5, 2/2) e 4 rimbalzi.

Venezia – Fortitudo Bologna 80-70

Continua il momento negativo della Fortitudo, che rimedia la quarta sconfitta nell’arco di cinque partite. Ad una frazione equilibrata (21-17) segue il primo strappo bolognese, per merito di Robertson e Fantinelli. Nella ripresa, però, la Effe fatica parecchio a trovare il fondo della retina, ed i campioni d’Italia ne approfittano: Bramos e Watt segnano rispettivamente 6 e 7 punti, mentre Filloy pesca il jolly da metà campo a fil di sirena. Nell’ultimo quarto la compagine di Antimo Martino non demorde e raggiunge anche il -1, ma è ancora l’italo-argentino (con la man forte del suo capitano) a rilanciare Venezia, dando il la al parziale di 10-0. Questo segnerà di fatto la fine dell’incontro, vinto con il risultato di 80-70 dagli orogranata.

MVP: Julian Stone (VEN)
L’ex Hornets segna solo 3 punti, ma cattura ben 12 rimbalzi, distribuisce 5 assist e recupera 3 palloni.

Varese – Trieste 91-85

Varese si vede costretta a battere “due volte” Trieste, ma riesce alla fine a proteggere il fattore campo. Ad un inizio migliore dei varesini, l’Allianz risponde con un break di 14-0, che vale il 20-20 dopo dieci minuti di gioco. Successivamente, il duello si sposta nel pitturato, dove Cervi (“curioso” ex di serata) fa i bambini coi baffi e risponde ad uno scatenato Tambone. Punendo dalla lunga distanza l’Openjobmetis cerca invano la fuga, rimandando dunque il verdetto al secondo tempo. Nella ripresa continua lo show di Matteo, che insieme a Peak e Jakovics scava pian piano il solco. Nemmeno sul -16, però, i giuliani alzano bandiera bianca, e con un’incredibile rimonta tornano ad impensierire gli avversari. Dalla lunetta i lombardi dimostrano freddezza, e con Josh Mayo chiudono definitivamente i conti.

MVP: Altra prova notevolissima di Tambone, che replica le ottime cose fatte vedere contro Sassari e registra 16 punti (5/5, 1/2, 3/4), 4 rimbalzi, 4 assist.

Brindisi – Roma 88-81 OT

Seconda vittoria al supplementare in fila per gli uomini di Frank Vitucci, che non senza rischiare battono Roma. Dopo un inizio di gara a dir poco deficitario per la Virtus, sale in cattedra Jefferson, che ne segna undici (su 15 complessivi di squadra) e frena il tentativo di fuga avversario. Il copione si ripete anche nei successivi minuti: l’Happy Casa si affida a Stone e Gaspardo e raggiunge il +8, ma la compagine capitolina risponde con un break di 11-0 e termina il tempo addirittura in vantaggio (32-35). Una volta tornate in campo, le squadre, guidate rispettivamente da Banks e Dyson, si rispondono colpo su colpo e danno spettacolo, chiudendo la frazione con un salomonico 23 pari. L’equilibrio regna sovrano pure negli ultimi, prima che Jerome Dyson realizzi la pesante tripla del 73-76, con 75” sul cronometro. Accusando la stanchezza e la pressione le due sfidanti sbagliano poi tutto il possibile, ma nell’ultima azione Martin realizza il pazzesco canestro del pareggio. Nel supplementare i padroni di casa dominano, grazie soprattutto alla solidità di Tyler Stone e alla gestione in cabina di regia di un ritrovato Thompson.
MVP: L’ex Cantù vince il ballottaggio con Brown e si aggiudica la nomina di “man of the match”, confermandosi giocatore chiave all’interno dei meccanismi pugliesi. Per lui 18 punti, 7 rimbalzi, 3 assist, 2 palle recuperate, 5 falli subiti e 25 di valutazione.

Pesaro – Sassari 82-107

Non si ferma la scalata di Sassari, che espugna la Vitrifrigo Arena e sale a quota nove vittorie consecutive. Un Eboua sugli scudi limita, con l’aiuto di Zanotti, la fisicità ed il talento dell’asse Pierre-Bilan, permettendo a Pesaro di rimanere in scia al termine del primo parziale (19-25). Nel secondo quarto scende in campo soltanto Sassari, che domina in entrambe le metà campo e si porta anche sul +14. La Carpegna, tuttavia, non si arrende, e affidandosi alla grinta di Pusica ritorna parzialmente in partita. In rientro dagli spogliatoi la Dinamo mette in mostra tutta la sua superiorità, trova in Pierre e Vitali rispettivamente 12 e 11 punti e dà il definitivo strappo al match. Si chiudono di fatto qui i giochi, con i sardi che la spunteranno con il risultato finale di 82-107.
MVP: Dyshawn Pierre (CAN)
Non potendo ancora contare su Dwayne Evans, Pozzecco responsabilizza ulteriormente Pierre, che risponde con una prestazione monstre da 29 punti (10/12, 2/5, 3/3), 13 rimbalzi, 4 assist, 5 falli subiti e 44 di valutazione.
Eccelle pure Michele Vitali, che nei 27’ trascorsi nel parquet produce 16 punti (2/2, 2/4, 6/6), 6 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi.

LE "NOSTRE" PARTITE

Brescia – Milano 78-72 (F.M.B)

La Leonessa Brescia si conferma terza forza del campionato battendo di personalità un'Olimpia senza Rodriguez-Scola e con ancora le scorie della doppia trasferta Europea. Milano però parte forte e verso la fine del 2° quarto tocca il +11 (22-33), poi un dubbioso fallo antisportivo fischiato a Sykes che gira la partita. Da quel fallo la Germani piazza un 5-0 per andare al riposo lungo sotto solo di 5 lunghezze.
Horton e Lansdowne sono micidiali dalla lunga distanza, ed i padroni di casa riescono ad allungare fino al +8 nel terzo periodo, sprecando anche occasioni per allungare il margine.
Nell'ultima frazione entra in scena Keifer Sykes, che si carica la squadra sulle spalle e regala un finale tirato. A 60" dalla fine firma il sorpasso sul 70-71, ma la risposta della Leonessa è perentoria: gioco da 4 punti di Horton su fallo di Nedovic! Libero a segno, +3 Leonessa (74-71) a 45", Milano andrà in lunetta a 16" con Micov ma farà 0/2.

MVP: DeAndre Lansdowne (BRE)
Milano gli lascia sempre un metro e lui non perdona, 25 punti con 6/10 da 3 e 29 di valutazione, compresa poi quella bellissima stoppata in recupero su Nedovic in un momento chiave della partita.

 

A RIPOSO: Acqua S.Bernardo-Cinelandia Cantù


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