FIP, contratti, aiuti e quella visione (del 1995) di Vicenzi

In attesa delle prime bozze del 7 maggio andiamo a vedere come i campionati sotto la A1 stanno vivendo questo momento e degli aiuti che in teoria dovrebbero ricevere.

Scritto da FMB  | 

NBA-Evolution non si ferma con le sue indagini sul futuro del campionato di Serie A, il 14 aprile avevo scritto un approfondito post sul come la LegaBasket si sarebbe mossa e quali, grazie a ricerche ed interviste, sarebbero state le strade da percorre (CLICCA QUI per leggere).

La Serie A1 in un modo o nell’altro sta vedendo la luce ma chi non sorride sono i campionati inferiori, A2 e B per intenderci.

La battaglia è già in atto dopo la bozza di contratto che la LNP ha steso che prevederebbe un taglio del 50% degli stipendi dei giocatori alle prese con un infortunio superiore ai 4 mesi, 11 clausole volte a circoscrivere nettamente i diritti dei giocatori col passaggio alla retribuzione lorda (prima era netta).

I giocatori hanno manifestato la loro frustrazione con gli hashtag #noisiamolavoratori e #noisiamoprofessionisti, questa battagalia è solo all’inizio e il 7 maggio capiremo qualcosa di più (CLICCA QUI per leggere), intanto andiamo ad investigare sul come la FIP stia aiutando (o dovrebbe) questi campionati minori.



I 4 MILIONI

La FIP taglierà tasse dall’ammontare di €4 milioni per per sostenere la partecipazione dei club maschili e femminili alla stagione 2020/2021, cifra stimata in base al bilancio dì previsione e alle varie tasse che la Federazione concederà di NON pagare per la prossima annata.
• Tassa di riaffiliazione
• Tassa iscrizione al campionato
• Tassa sui tesseramenti giovanili (dal minibasket sino all’under 20)
• Tassa per la registrazione dei marchi sulle maglie da gioco
• Tasse gare allenatori

Ok, chi ne beneficerà? Questi €4 milioni sono già un rebus che ha scatenato proteste specie da parte del mondo minors che lamenta, a grandi linee, il fatto che sono degli sconti ma non dei veri e sensibili contributi verso un mondo dove l’anno prossimo diverse realtà potrebbero non iscriversi per mancanza di liquidità.

Vien da pensar malignamente che questa idea dei €4 milioni sia una sorta di propaganda della FIP per far vedere che è “sul pezzo” ma di fatto non si sa a cosa e a chi serviranno.

Pungente ma accurata la riflessione di Enrico Campana, storica penna della pallacanestro, che nel parlare dei €4 milioni evidenza come ci si aspettava un vero piano d’emergenza come il congelamento dell’ultima rata trimestrale (La Fip ha contestualmente annunciato ai club che entro il prossimo 27 maggio dovranno sanare le pendenze dell'annata 2019­/20 neutralizzata lo scorso 7 aprile), o una riduzione delle tasse a tutti i livelli, una data flessibile per l’iscrizione.

Campana poi aggiunge un po’ di mostarda che cito testualmente:

Non appena sarà possibile Petrucci riunirà alcuni presidenti e proprietari di società (perchè discriminare?) che, insieme a figure tecniche del Settore Squadre Nazionali(ma quali?) studieranno proposte su eventuali riforme (quell'eventuale suona male, sa di burocrazia!!!!!!!!!!) del basket giovanile e dell’istituto del vincolo sportivo (speriamo che nella parti in commedia ci siano anche le voci delle associazioni giocatori e tecnici).

Leggevo su Pianeta Basket che l’emergenza COVID-19 è stata a livello economico un toccasana per il il bilancio della FIP la quale non ha sborsato un € (di fatti ha fatto solo sconti), a settembre 2019 era stato calcolato un deficit economico a fine stagione di €1,2 milioni, i contributi di “Sport e Salute” (€9 milioni) arriveranno comunque i quali incidono circa il 25% dei ricavi FIP!

Quindi dai €10 milioni di patrimonio stimati nel 2018 la FIP avrà un ulteriore aumento di capitale…e offre solo €4 milioni senza un fondamento logico.

AVIDITÀ PARAMETRI

La FIP dice che vuole aiutare/sostenere il movimento, perché non inizia a dimezzare il suo ricavato sui parametri dei giocatori stranieri?
La Federazione si porta a casa il 100% del parametro del giocatore svincolato che nella massima serie è pari a €12,5 mila mentre nella A2 è pari a €9 mila.
A naso un milioncino e più a stagione se lo mette in saccoccia…perché da questo bottino non si crea un fondo/tesoretto d’emergenza versandoci i il 50% di ogni parametro?

DALLE MARCHE…UNA SOLUZIONE?

Molto interessanti sono le proposte scritte ed inviate in Federazione da 15 società umbre e marchigiane partecipanti ai campionati di Serie C Gold e Serie C, sono un totale di 24 proposte (CLICCA QUI per leggere), di queste ce ne sono alcune a mio avviso che la Fip dovrebbe prendere in considerazione anche per la massima serie:

• Per la stagione 2020/2021 contributo NAS ridotto del 50% rispetto alla stagione 2019 – 2020

• Costituzione di un fondo “di emergenza” da utilizzarsi per il pagamento delle prestazioni dei soggetti di cui all’art. 96, D.L. 17 marzo 2020 n. 18, non inquadrabili dalla vigente normativa.

• Detrazione fiscale totale nella sottoscrizione della quota associativa da parte di soggetti privati / imprese private / enti conferita a titolo di contributo all’associazione sportiva.

VICENZI 1995

Son passati 26 anni ma il patron della Scaligera Verona Basket Giuseppe Vicenzi ci aveva visto lungo quando il suo progetto era di fondare una piccola NBA italiana in cui i proprietari di club avrebbero avuto un modello sostenibile per investire nel basket, dando un taglio agli sprechi e alla burocrazia che l’allora (attuale...) sistema politico-sportivo prevedeva.
La crisi economica aveva stoppato il rilancio della Serie A e piccole realtà come Verona per sopravvivere dovevano vendere i propri gioielli.

Il monito di Vicenzi era che non si potesse fare un campionato interessante con soli 4/5 club in grado di spendere senza entrare in difficoltà col resto agognante…si parla del 1995 ma non sembra esser cambiato nulla come il Presidente Federale.


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