LBA 2019/20: Recap 17ᵃ Giornata

Nell’ultima giornata del girone di andata solo tre squadre (Brescia, Cremona, Fortitudo) riescono a far tesoro e a proteggere il proprio campo, con le altre cinque, invece, sconfitte a domicilio.

Scritto da Marco Tartini  | 

17^ GIORNATA LBA 2019/20

Brescia – Venezia 70-64

Al termine di un combattutissimo match, la Reyer si arrende alla maggior prestanza bresciana, assicurandosi comunque l’accesso fra le prime otto in classifica. In un quarto iniziale caratterizzato da strappi continui, è la Reyer ad imporsi, grazie ad un buon apporto da parte di tutti. Nel secondo periodo si accende la sfida fra Abass e Tonut, che danno spettacolo e animano una partita che fino a quel momento si svolgeva a ritmi bassissimi. La stoppata di Watt gela il punteggio sul 25-32, con il quale le due compagini vanno alla pausa lunga. Nella ripresa Vitali si diletta come scorer, e contribuisce in maniera importante al break di 8-0 accorcia le distanza, dopo che Venezia si era spinta fino al +8. Nell’ultima frazione sono ancora gli orogranata a farla da padroni, e con un clamoroso parziale di 16-0 si spingono fino alla doppia cifra di vantaggio (49-59). Una stoica Germani, tuttavia, reagisce al meglio, e trova in DeAndre Lansdowne ed Awudu Abass i suoi punti di riferimento. Sono loro due, infatti, a riportare a contatto la Leonessa con le loro giocate di puro agonismo, salvo poi chiudere definitivamente i conti dalla lunetta. Per i Campioni d’Italia sono state cruciali le numerosissime palle perse (20) e le conseguenti palle recuperate (ben 17 quelle lombarde), nonostante il bilancio dei rimbalzi fosse nettamente a loro favore (39-29).
MVP: Awudu Abass (BRE)
Non ha la minima intenzione di fermarsi l’ex Milano e Cantù, che archivia un’altra ottima serata da 22 punti, 5 rimbalzi, 2 recuperi, 7 falli subiti e 28 di valutazione.

Pistoia – Sassari 70-78

Sassari sbanca col brivido il PalaCarrara dopo un bel match, ma ciò non le basta per candidarsi campione d’inverno a causa della contemporanea vittoria della Virtus su Trento. Con la coppia Vitali-Bilan gli ospiti rispondono alla potenza fisica di Justin Johnson, e chiudono il primo quarto sopra di cinque (15-20). Nella seconda frazione si scatena Aristide Landi, che realizza i primi 12 punti della formazione toscana e le regala il vantaggio. Grazie alle successive fiammate di Salumu, Pistoia di riesce a mantenere il controllo della gara, dirigendosi verso gli spogliatoi sul punteggio di 39-32. Nel secondo tempo esce alla lunga la “vera” Dinamo, che segnando addirittura 46 punti (contro i 31 avversari) leva ogni minimo dubbio e conquista la settima vittoria in fila.
MVP: Marco Spissu (SAS)
Prestazione essenziale e pressoché perfetta di Marco, autore di 15 punti (tutti nel secondo tempo e con il 100% al tiro), 3 rimbalzi e 5 assist.

Cremona – Brindisi 93-89

Partita folle al PalaRadi, dove Cremona torna al successo col brivido. La Vanoli, infatti, può vantare un margine di 16 lunghezze già nel secondo quarto, cavalcando l’onda di un ritrovato Wesley Saunders. Nella terza frazione si spinge addirittura oltre la soglia dei 20 punti di vantaggio (70-49), chiudendo apparentemente i conti. Brindisi, però, reagisce nel migliore dei modi e si conferma una squadra tosta: sul finire del periodo firma un break di 12-0, e si presenta agli ultimi dieci minuti sul punteggio di 70-61. Nella quarta frazione Iris Ikangi segna la tripla del pareggio, prima che Richardson si metta in proprio e riporti i suoi sul +6. In un finale combattutissimo tornano a farsi sentire anche Happ e Ruzzier, quest’ultimo capace di porre fine alla gara grazie alla sua freddezza a cronometro fermo. La compagine di Sacchetti consolida dunque il quinto posto in classifica, che vale il derby contro Milano nel primo turno di Coppa Italia.
MVP: Michele Ruzzier (CRE)
Michele
si rivela il valore aggiunto di Cremona, capace di affiancare valorosamente l’asse Saunders-Happ. Per lui 18 punti (4/6, 1/1, 7/8), 4 assist e 6 falli subiti.

Pesaro – Trieste 76-82

Pesaro non riesce ad imporsi nemmeno nell’ultima partita del girone di andata, che conclude con un bilancio di 0 vittorie a fronte delle 16 sconfitte. Il duello fra Eboua-Barford e Jones-Peric dà spettacolo alla Vitrifrigo Arena, dove le squadre terminano il primo quarto sul 27-25. L’equilibrio regna anche nel secondo periodo, che si chiude sul 47-48. Nella ripresa continua il “one-man show” di Jaylen Barford, che ne mette altri 10, e frena il tentativo di allungo giuliano. In un clima nervosissimo le due formazioni faticano a trovare il fondo della retina, e volano tecnici da una parte e dall’altra. Trieste trare beneficio da questa situazione e si porta addirittura sul +8 (70-78), compiendo un gran passo verso il successo finale. La Carpegna, infatti, non riesce più a ritornare nei giusti binari, a causa anche di alcune scelte scellerate da parte di Troy Williams.
MVP: Derek Cooke (TRI)
“Solo” 8 punti per Derek Cooke, che cattura però 10 rimbalzi e recupera un pallone.
Degna di nota anche la prova del giovane Eboua, uno dei pochi positivi per la Carpegna: 20 punti, 9 rimbalzi, 3 palle recuperate e 27 di valutazione.

Treviso – Varese 79-84

Con una prova solida Varese espugna il PalaVerde, ma ciò non basta per aggiudicarsi un posto alle Final Eight di Pesaro. La gara vede l’Openjobmetis partire meglio, e concludere i primi dieci minuti avanti grazie ad un buon inizio di Clark. Nel secondo periodo Treviso fa tesoro delle sue ottime percentuali al tiro da 3, stringe le maglie in difesa e costringe i lombardi a ben 5 palle perse. Ne deriva, ovviamente, una rimonta della De’ Longhi, che termina il primo tempo in vantaggio (44-37). Nella ripresa i biancorossi firmano un break di 10-1 e riprendono l’inerzia del match, che è ancora, però, ampiamente in discussione al trentesimo. Nell’emozionantissimo duello fra Logan e Mayo è quest’ultimo ad avere la meglio, permettendo ai suoi di allungare fino al 62-70. Uno scatenato Jordan Parks riporta la formazione di casa a contatto, prima che Tessitori e Cooke III commettano due banali falli antisportivi. Varese non riesce comunque a scappare definitivamente, concedendo un’ultima possibilità ai veneti. David Logan, tuttavia, fallisce la tripla del potenziale pareggio, sancendo di fatto la decima sconfitta stagionale della neopromossa.
MVP: Jason Clark (VAR)
Trentello pure per Jason, che torna a fare la differenza dopo svariate prestazioni sotto i suoi livelli. Per l’ex Francoforte anche 9 rimbalzi, 4 recuperi, 9 falli subiti (fra cui i due sopracitati antisportivi) e 36 di valutazione.

Fortitudo Bologna – Reggio Emilia 86-69

La Fortitudo fa (per l’ennesima volta) del PalaDozza un fortino e torna al successo. Dopo un primo tempo molto equilibrato, chiuso addirittura in testa dalla Reggiana (36-38), Bologna ha notevolmente alzato il numero dei giri tanto in attacco quanto in difesa, che le hanno permesso di vincere addirittura di 19 punti. Ottima prova generale della Effe, che ha avuto grandissimi apporti da Sims, Aradori, Fantinelli e Mancinelli. La Grissin Bon, invece, ha pagato ancora una volta la scarsa forza d’animo, che non le ha permesso di reagire di fronte al primo break. Il posto in Coppa lo conquista quindi la compagine allenata da Antimo Martino, che in questo girone d’andata ha superato anche le più rosee aspettative.
MVP: Henry Sims (FBO)
Altra prestazione dominante di Sims, che dopo essersi aggiudicato il primo posto fra i migliori centri di dicembre (piccolo spoiler), è tornato a far sentire la propria presenza sotto canestro. Lo statunitense, infatti, ha chiuso con uno score di 23 punti, 12 rimbalzi, 2 stoppate, 1 palla recuperata, 5 falli subiti e 28 di valutazione.

LE "NOSTRE" PARTITE

Milano – Cantù 83-89 (F.M.B)

MVP: Jason Burnell (CAN)
Prima doppia-doppia (14+11) stagionale per Burnell, alla quale aggiunge 2 assist e 2 palle recuperate.
Da sottolineare anche la grande prova dell’ex di serata, Joe Ragland. L’ultimo acquisto brianzolo si è confermato come leader della squadra, e ha chiuso con 11 punti, 5 rimbalzi e 6 assist

Trento – Virtus Bologna 77-83 (Marco)

In uno dei match più belli dall’inizio di questa stagione è Bologna ad avere la meglio, soltanto dopo quaranta combattutissimi minuti.

L’asse Markovic-Gamble dà subito spettacolo e crea una gran schiacciata, alla quale Kelly risponde dall’arco. Gentile e Pascolo trovano poi due canestri in area e lanciano la Dolomiti Energia, prima che la Virtus riprenda il controllo della situazione e trovi con Teodosic e Gamble altri tre canestri nel pitturato. Ricci si iscrive al match e con cinque punti in fila regala il vantaggio a Bologna. Appena entrato nel parquet, Gaines realizza una tripla e stoppa Mian, permettendo alla sua squadra di chiudere il primo quarto sul +4 (17-21). Ottima approccio comunque per l’Aquila, capace di rimanere in scia grazie a ad un Rashard Kelly da 8 punti.
Con un bel assist e l’ennesima penetrazione vincente, Teodosic firma il primo allungo (17-25), e costringe coach Brienza a chiamare un timeout. Molti errori al tiro di Trento non puniscono la difesa non sempre impeccabile della Segafredo, che nell’altra metà campo trova il fondo della retina con continuità e si porta in doppia cifra di vantaggio. Con un gioco da quattro Gentile rianima la BLM Group Arena, che si scalda però in seguito ad una pessima chiamata arbitrale. Con un incredibile alley-oop Weems sorprende la difesa a zona avversaria, al quale succede la tripla di Pippo Ricci per il 23-39. Nella situazione più difficile dall’inizio della gara arriva anche il tecnico a Brienza, a causa di alcune proteste giudicate eccessive. Nell’ultima azione del tempo Knox corregge con una schiacciata l’errore di Blackmon, e spedisce le formazioni negli spogliatoi sul punteggio di 25-42. Cruciali per i padroni di casa le pessime percentuali al tiro (29% da 2, 30% da 3), oltre che lo scarso apporto della panchina (l’unico a segnare è stato lo stesso Knox).
Nella ripresa Blackmon trova il suo primo canestro, e Kelly fa impazzire i tifosi segnando e stoppando in contropiede Ricci. Weems, però, mette in mostra il suo sconfinato talento, e dà una boccata d’ossigeno a Bologna. Uno scatenato Ale Gent, visibilmente infastidito per dei falli non fischiati, mette a segno altri 5 punti, riportando l’Aquila sul -12. Il numero zero rifila poi una stoppata pazzesca ai danni di Hunter, lanciando il contropiede che porterà alla seconda tripla di Blackmon. Un ottima difesa di Craft riesce a mettere in difficoltà un fenomeno del calibro di Milos Teodosic, ma sotto canestro Gamble continua a farla da padrona grazie alla sua fisicità. Con un crossover Blackmon manda al tappeto Markovic, ma fallisce il tiro che avrebbe mandato in delirio tutta Trento. L’ex Pesaro si fa perdonare a distanza di pochi secondi, abbattendo la soglia delle dieci lunghezze di svantaggio. Nell’azione successiva replica e realizza a sua volta un gioco da quattro punti, che vale il -5. L’ennesima eccellente fase difensiva di Forray e compagni produce un altro recupero, che Knox concretizza appoggiando al vetro. Dalla lunetta torna a farsi sentire il fuoriclasse ex Clippers, che fa 2/2 e aumenta le distanze.
Nell’ultimo periodo Craft si rivela ancora decisivo in difesa: subisce il blocco irregolare di Hunter prima e induce Markovic alla violazione di passi poi. L’ex Khimki esagera nelle proteste e viene a sua volta sanzionato con un fallo tecnico, che capitan Forray converte dalla linea della carità. Dopo molti errori, l’italo-argentino si sblocca e segna la tripla del -1, a cui segue la schiacciata con fallo subito di Knox. Julian Gamble replica inchiodando a due mani, e pareggiando a quota 57. Andrea Mezzanotte stoppa clamorosamente l’ex Nanterre, ma secondo gli arbitri lo fa fallosamente. Si esaurisce dunque il bonus della Dolomiti, con 7’25” da giocare. Uno stoico Aaron Craft interrompe il break avversario facendosi spazio in palleggio e realizzando un layup, mentre dall’altra parte Gamble, per l’ennesima volta a cronometro fermo, fa 1/2. Una svista dei “grigi” regala il possesso agli uomini di Djordjevic, che trovano il sorpasso con Weems. Teodosic punisce ancora una volta dai sei metri e settantacinque, costringendo la panchina dei padroni di casa al timeout (61-68). In rientro da esso, l’Aquila trova due canestri importanti, tornando ad un possesso di distanza. Le due triple di Gentile, diventato ormai uno specialista, limitano i danni provocati da quelle di Teodosic, col deficit fra le due compagini che rimane invariato (71-74). Dalla lunetta il fenomeno serbo fa 3/4, “annullato” però nel capovolgimento dalla conclusione dalla distanza di Mezzanotte. La stoppata irregolare su Stefan Markovic vale il 77-83, risultato con cui termina l’incontro.

MVP: Milos Teodosic (VBO)
È servito il miglior Teodosic di stagione per battere questa Trento, dovutasi arrendere ai suoi 30 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, 10 falli subiti e 34 di valutazione. Il numero 44 è stato decisivo soprattutto nell’ultima frazione, dove ha frenato la rimonta dolomitica con ben 13 punti consecutivi.

 

A RIPOSO: Virtus Roma


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