Houston, abbiamo ancora un problema: Watson come Harden?

Dopo lo smobilitamento della Off-Season e duna stagione poco felice adesso il QB dei Texans vuol cambiare area, ce la farà?

Scritto da Fabio Gabrielli  | 

Carmen Mandato / Getty Images

Dopo lo smobilitamento della Off-Season e duna stagione poco felice adesso il QB dei Texans vuol cambiare area, ce la farà?

Ho sempre considerato il ruolo di quarterback come quello più difficile da interpretare a livello sportivo in generale. Lo so, suona "forte" come affermazione ma, tutto considerato, quanto viene richiesto ad Quarterback è un insieme di qualità difficilmente condensabili in un unico individuo: dalla precisione dei lanci, al giocare sotto pressione, al saper leggere le difese, all'avere un certo atletismo, all'avere un QI sportivo superiore etc etc...Proprio per questa ragione quando una franchigia NFL ha la fortuna di pescarne uno dal draft, le sorti della stessa possono improvvisamente cambiare portando benefici per 10-15 anni almeno. Si pensi alle epoche d'oro di QB12-Patriots ma anche, avendo meno anelli, agli accoppiamenti Rodgers-Packers, Brees-Saints, Manning-Colts o addirittura a chi l'anello non lo ha mai vinto ma ha consentito alla squadra di vivere tante stagioni da protagonista come Ryan-Falcons, Rivers-Chargers etc etc. 

Tre anni fa i Texans hanno avuto la bravura e la fortuna di poter scegliere Deshaun Watson al primo giro del draft. Uscito da Clemson con un titolo NCAA e un'altra finale persa, Watson era descritto come un vero leader cui forse mancava un po' di prestanza fisica, cosa che ne ha fatto in parte scivolare la posizione di scelta (e credo che nessuno, a Chicago, potrà mai perdonarsi di avergli preferito Mitch Trubisky). Watson ha subito smentito tutti facendo vedere di che pasta fosse fatto, trascinando i Texans ai playoff in due delle sue prime tre stagioni e confermando l'aurea di anti- Patrick Mahomes per eccellenza.

Houston primi problemi

Qualcosa però a Houston non funziona. Nonostante le diverse apparizioni ai playoff, i Texans sembrano sempre mancare di qualcosa. Il tragico accoppiamento di ruoli GM-Allenatore nelle mani di Bill O'Brien completa il disastro. La cacciata di una vera superstar come il WR DeAndre Hopkins (scambiato per 30 denari con i Cardinals) e altre mosse di roster non convincono Watson che, comunque, rinnova il suo contratto con Houston a cifre pazzesche, $156 milioni per 4 anni. Cifre da top player quale è. La stagione attuale non va per il verso giusto nonostante le statistiche super dell'ex Clemson (quasi 5000 yards lanciate, 33 TD e appena 7 intercetti), i texani hanno il terzo peggior record della Lega, niente playoff e O'Brien che viene definitivamente cacciato.

Nell'opera di ricerca di un nuovo GM/Coach viene promesso a Watson un suo coinvolgimento nella scelta, quasi a volergli ribadire la centralità che ha nei progetti futuri del team. Gli stessi Texans affidano ad una società privata il compito di selezionare alcuni candidati da valutare poi, in teoria, con lo stesso #4. La selezione costa alla franchigia decine di migliaia di dollari in consulenze ma, in maniera piuttosto bizzarra, i due nomi proposti da questa società di ricerca, Omar Khan e Louis Riddick (graditi allo stesso Watson), vengono ignorati. Apparentemente dal nulla e stupendo tutti, Cal Mc Nair, proprietario dei Texans, chiama Nick Caserio, impiegato nell'organizzzione del personale dei Patriots, come nuovo GM. Il tutto senza avvertire o coinvolgere il suo quarterback.

Reazione

Watson è fuori di sé per il trattamento ricevuto, per la scarsa considerazione e per tutta una serie di decisioni del Management che non sembrano poter portare Houston fuori dalla melma di una stagione deludente. Attriti di natura personale con alcuni membri dello Staff dirigenziale e il rapporto che lo stesso management tiene con alcuni giocatori, soprattutto Afro-americani, fa saltare per aria la situazione. Finita la stagione regolare Watson comunica che NON intende giocare più per i Texans (andando quindi in un hold-out prolungato) e chiede di essere ceduto.

E qui arrivano i guai per Houston. Se già il tuo franchise-quarterback vuole andarsene, sono guai. Ma se allo stesso, nell'ultimo rinnovo, hai concesso una NO TRADE CLAUSE allora sei in una situazione disperata. Questa clausola, generalmente piuttosto rara e riservata alle superstar, permette a Watson sostanzialmente di dire anche con chi vuol giocare, potendo bloccare le offerte da squadre non gradite. E pazienza se sono quelle che, nell'affare, possono offrire più picks o compensazioni ai Texans. 

Quale futuro?

La situazione è ora ingarbugliata. Si è fatto subito il nome di Miami: i Dolphins potrebbero silurare il rookie Tua Tagovailoa (che, nel corso della stagione non ha pienamente convinto i tecnici) per andare All In su Watson, spedendo a Houston lo stesso Tua assieme ad una serie di first round picks (fra cui il #3 ottenuto in uno scambio proprio con i Texans). Forse spaventati dalla prospettiva di avere davanti anni a battersi contro Josh Allen (Buffalo), Deshaun Watson (Miami) e Bill Belichick, i  New York Jets sono saltati dalla sedia e hanno rilanciato un loro interesse per l'ex Clemson. Altri hanno fatto il nome di San Francisco: Jimmy Garoppolo ha portato il team al Superbowl ma Watson è un altro animale rispetto all'ex Patriot essendo in grado di integrare il gioco di corse di coach Shanahan con un gioco aereo decisamente superiore. Qualcuno ha anche fatto il nome dei Patriots (e allora si sarebbero guai, per gli altri).

E Houston?

Al netto di un cambio di rotta e di una ricucitura che appare ora veramente improbabile, i Texans non serve che aspettare che il suo (oramai ex) QB decida il suo destino regalando, per quanto possibile, una rosa di squadre "gradite" per poter dare alla sua franchigia un minimo di "leva" in una possibile asta. Un QB del suo livello non si trova spesso e non è detto che anche 3, 4, 5 first round pick bastino per compensare, alla lunga, la partenza di un giocatore già sotto contratto, fisicamente sano, di soli 25 anni e con una qualità che lo pongono fra i 3-4 quarterback under-30 più forti in circolazione. 


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