LBA, Olimpia ecco Malcolm Delaney: "Sono la miglior guardia d'Europa"

Si sono concluse oggi le conferenze stampa di presentazione dei nuovi acquisti in casa Olimpia Milano, questa volta è stato il turno di Malcolm Delaney.

Scritto da FMB  | 

Alessia Doniselli

Si sono concluse oggi le conferenze stampa di presentazione dei nuovi acquisti in casa Olimpia Milano, questa volta è stato il turno di Malcolm Delaney.

Lunedì esordio col botto con Gigi Datome (CLICCA QUI per leggere le sue parole), mercoledì Kyle Hines & Davide Moretti, ieri Kevin Punter & Shavon Shields ed oggi gli ultimi due acquisti Olimpia con focus sull'ex Barcellona; Delaney non ha chiuso la stagione con i blaugrana in quanto fu tagliato durante il lockdown, Milano non perse tempo e batté la concorrenza per assicurarsi i suoi servigi. Noi lo abbiamo messo alla #1 nella nostra TOP 10 riguardante gli acquisti LBA (CLICCA QUI per leggere) e oggi non potevamo esimerci dal fargli qualche domanda.

Quale versione di Malcolm Delaney assisteremo? Quella dominante vista ai tempi di Kuban o quella ibrida di Barcellona?

Fin dalle prime conversazioni che abbiamo avuto, coach Messina mi ha chiesto di essere me stesso ed è quello che farò. A Barcellona sono arrivato tardi nella squadra e c’erano equilibri differenti: mi sarebbe piaciuto giocare a modo mio, ma allo stesso tempo volevo uscire dal sistema di gioco di coach Pesic e “passare sopra” alle sue indicazioni. A Milano cercherò di essere aggressivo, ma ciò non vuol dire che penserò solo a segnare. A Kuban miglioravo i miei compagni e tutti coloro che hanno giocato con me hanno trascorso il periodo migliore della loro carriera. Spero di poter fare lo stesso anche qui, partendo dal lavorare duro e dare l’esempio impegnandomi quotidianamente.

Dopo il tuo taglio dal Barcellona uscirono molti i rumors sul tuo futuro, una suggestione era che mancandoti 40 partite alla pensione NBA tu potessi cercare nuovamente squadra in NBA, ci hai pensato?

Quando ho lasciato la Cina ho pensato seriamente ad un possibile ritorno in NBA, così che potessi disputare le 40 partite che mi mancavano per ottenere la pensione. Ho avuto diverse offerte provenienti dall’Europa, ma volevo assolutamente tornare negli Stati Uniti, tant’è che ho partecipato al training camp con i Knicks. L’NBA, però, va al suo passo, perciò quando ho avuto l’opportunità di approdare in una squadra forte come il Barcellona ho accettato. Adesso sono a Milano e ci resterò per i prossimi due anni, voglio vincere qui e questa è l’unica cosa che importa.

Hai giocato al fianco di Cory Higgins che a sua volta giocò con Sergio Rodriguez e Kyle Hines al CSKA vincendo l'Eurolega. Hai parlato con lui per chiedergli qualche consiglio?

“Non ho parlato direttamente con Cory, ma penso che ognuno conosca Hines ed il tipo di impatto che può avere in campo. È un vincente e sa sempre mettersi a disposizione della squadra. Ai tempi del Lokomotiv ho giocato contro di lui in VTB League ed in Eurolega, e ho avuto l’opportunità di vederlo all’opera da vicino. Quando il coach mi ha spiegato che c’era la possibilità di arrivare a Kyle ero entusiasta, ed è uno dei motivi per cui sono venuto a Milano.

A tuo parere chi è il migliore giocatore di 1vs1 fra te, Mike James, Shane Larkin e Scottie Wilbekin?

Senza dubbio sono io. Mike è uno dei miei migliori amici, Shane l’ho conosciuto in estate, mentre Wilbekin non lo conosco personalmente, ma posso dire che tutti e tre sono grandi giocatori. Quando ho la palla in mano e la possibilità di creare e giocare a modo mio, però, sono il migliore d’Europa.


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