Eurolega, la lettera di coach Messina: "Fermiamoci"

L'allenatore dell'Olimpia Milano ha scritto una lettera alle forze europee della pallacanestro chiedendo quello che tanti vorrebbero ma che non hanno il coraggio.

Scritto da FMB  | 

Christina Pahnke / Getty Images

L'allenatore dell'Olimpia Milano ha scritto una lettera alle forze europee della pallacanestro chiedendo quello che tanti vorrebbero ma che non hanno il coraggio.

Il 5 novembre l'Euroleague s'incontrerà con le federazioni dei campionati europei per discutere il da farsi in merito ai calendari e proseguimento delle stagioni, ogni settimana la pandemia forza le manifestazioni europee a rinviare partite per roster indisponibili, l'Olimpia Milano ad esempio deve recuperare 2 partite non per colpa sua e coach Ettore Messina, senza indugi, ha scritto una lettera (ppubblicata su EuroHoops) con un messaggio molto forte alle competizioni europee vista la delicata situazione suggerendo quello che tutti si auspicano:

Cari amici del basket, dopo tanti pensieri ho deciso di mandare un messaggio a chi vorrà regalarmi cinque minuti del suo tempo.

Ho avuto la fortuna di vivere una lunga carriera nella pallacanestro internazionale: le mie squadre hanno gareggiato con orgoglio e rispetto per il gioco, sotto la guida di FIBA, Euroleague e ULEB.

Anche con disaccordi e discrepanze, a volte, ho sempre rispettato la leadership e la visione del compianto Stankovic e del signor Baumann.

Sono orgoglioso di essere un amico di lunga data del signor Portela e del signor Bertomeu, e sono stato onorato di allenare il signor Van Den Spiegel, attualmente presidente di ULEB.

Stiamo vivendo tempi molto seri e difficili: i governi della maggior parte dei Paesi europei hanno preso decisioni incentrate sul blocco delle comunità, o parti di esse, per proteggere le persone dal Covid. Ogni settimana abbiamo più giocatori o allenatori o soci di società che ottengono risultati positivi ai test, sempre più partite, in ogni paese o nelle competizioni internazionali, vengono rimandate.

Le difficoltà nel viaggiare all'estero stanno aumentando le gravi preoccupazioni per la salute di squadre e arbitri.

Presto non ci saranno date disponibili per le partite da rinviare. Sempre più i risultati sportivi dipenderanno da chi sarà più fortunato, affrontando meno contagi nella sua squadra, rispetto agli altri.

Per tutti questi motivi, e con grande umiltà, da appassionato tifoso del gioco, vorrei chiedere ai nostri dirigenti di prendersi un minuto, mettere da parte le diverse opinioni che li hanno separati nel recente passato e, per il bene del basket dei suoi fan, si siedano ad un tavolo e non si alzino finché non si è trovata una soluzione comune.

Per ora, l'unica scelta logica sembra essere quella di sospendere la competizione europea e consentire ai campionati nazionali di terminare la loro stagione nei prossimi quattro mesi poiché viaggiare nel paese sarà più facile. Dopodiché, forse da marzo o aprile, tutti i tornei internazionali possono essere conclusi, si spera, in tempo per preparare le Olimpiadi. E, forse, il COVID sarà limitato o chiuso per allora.

Certo, le televisioni e gli sponsor dovranno partecipare ma una comune unione fondata dai nostri leader li aiuterà sicuramente a salire a bordo.

La salute dei partecipanti e l'integrità della competizione sono le priorità e saremo grati per sempre, come fan, ai nostri leader per le loro decisioni.

Con rispetto.

 


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