Houston grazie, ma adesso la rivoluzione è d'obbligo

Si è conclusa stanotte la stagione degli Houston Rockets, coraggiosi, estremi ma finiti senza benzina e adesso la franchigia deve ripartire

Scritto da FMB  | 

Maek J. Terrill / AP Photo

Si è conclusa stanotte la stagione degli Houston Rockets, coraggiosi, estremi ma finiti senza benzina e adesso la franchigia deve ripartire.

Fino a Gara3 gli Houston Rockets stavano risultando una spina nel fianco per i Los Angeles Lakers, il loro alto ritmo di gioco infastidiva i Giallo-Viola se non fosse che, come si poteva prevedere, in Gara4 e 5 non ne avevano più e contro una squadra più completa, più organizzata e più lunga la forbice si è aplificata, 4-1 e tutti a casa.

GASANTI MA ESTREMI

Ho sostenuto e anche gasato i Rockets quest'anno perché ho davvero apprezzato l'atto di coraggio e sfrontatezza di coach Mike D'Antoni, la squadra giocando in maniera "standard" non produceva risultati e gioco, il "Baffo" allora a metà stagione va oltre, fa come Christopher Nolan in "Tenet" ossia si lascia andare, estremizza la sua pallacanestro, estremizza lo Small-Ball dei Warriors, non esistono più lunghi: si gioca in 5 ali/guardie, si corre e si tira tutto a ritmi elevati contando sul miglior giocatore di 1-Vs-1 della Lega, James Harden, sull'esplosività di Russell Westbrook e con un PJ Tucker stoico tuttofare (miglior giocatore di questa stagione Rockets, ndr).

Houston crede nel suo coach, gli prende Robert Covington in una trade a 4 squadre e firma Jeff Green, la rivoluzione di D'Antoni resuscita la squadra e dà un senso ad una stagione che poteva naufragare o, probabilmente, non li avrebbe visti arrivare con la #4 ai Playoffs e al 2° turno.

È andata come è andata, hanno giocato partite entusiasmanti, hanno ri-ri-riscritto pagine di record per triple tentate in singola partita (45.5 tentativi da dietro l'arco a partita di media in stagione), hanno perso partite in maniera incredula come la G4 contro i Thunder (8/8 da 3 per il +16 e poi Black-Out nel 4°), hanno perso da chi era più forte e che ha messo a nudo tutti i limiti di questi Rockets.

E adesso il dramma. 

Nelle scorse settimane avevamo analizzato le situazioni dei Portland Trail Blazers (CLICCA QUI per leggere) e quella non semplice dei Milwaukee Bucks (CLICCA QUI per leggere), ma Houston non sta messa meglio. Se Portland e Milwaukee hanno una base di partenza, i Rockets ripartiranno o meglio, DEVONO ripartire da zero: il GM Daryl Morey verrà licenziato per il disastro diplomatico creato l'anno scorso con la Cina, disastro che come conseguenza portò al bando le gare televisive dei Rockets (fidatevi che non poter vedere LeBron James in Cina fa male soprattutto alle tasche NBA), Mike D'Antoni più di così con questo gruppo non può fare, è in scadenza ed il rinnovo sembra davvero molto complicato e come dargli torto.

L'anno prossimo, ad oggi, hai $82 milioni di spazio salariale occupato da Harden-Westbrook (41 a testa), poi ha garantiti Eric Gordon, PJ Tucker, Robert Covington e il furbetto Danuel House Jr, se contiamo anche le opzioni degli altri i Rokets hanno già tutti i $131 milioni di Salary-Cap occupati.
Di fatto hai la squadra 2019/20 tutta confermata ma se a questa squadra togli la mente pensante, D'Antoni, dubito fortemente potrà ripetersi.

HARDEN

James Harden è il punto di partenza che piaccia o meno, altra stagione alla Harden (34.3 punti) ma ancora una volta ai Playoffs, per ragioni tutt'oggi ignote, la protocollare partita sciopero è andata in scena (G4 Vs Lakers) che ti fa venire i soliti dubbi sulla consistenza in Post-Season dell'ex Thunder.
Harden è il miglior giocatore 1-Vs-1 della Lega, non lo puoi arginare a meno che lui stesso non decida di auto-sabotarsi ma qui nasce la madre dei problemi dei Rockets: gli serve un giocatore d'equilibrio a fianco.

Non lo era Dwight Howard, non lo era emotivamente e caratterialmente Chris Paul, non è la tecnicamente/tatticamente Russ...perché non c'è Kevin Durant come faro/equlibratore tra i due.

Su questo i Rockets devono concentrarsi in Post-Season, se sto suggerendo una trade col Brodie dentro? Si. Westbrook ha ancora valore sul mercato, ha contrattualemente ancora 2 anni garantiti a $83 milioni più un terzo opzionabile da $47 milioni e, mi piange il cuore dirlo, in questi Rockets non c'entra nulla.
Per darvi un esempio un Jaylen Brown sarebbe un perfetto alfiere per il #13, giocatore completo, equilibrato, attacco/difesa, molto intelligente a livello tattico, una spalla su cui fare affidamento che sa cosa fare senza strafare o, come nel caso di Russ, deragliare.
Questo gioco estremo di D'Antoni dove lui aveva carta bianca lo ha esaltato ai massimi, ha fatto vedere di cosa è capace, ma adesso serve lo step in più e per farlo oltre a lui devono essere i Rockets ad aiutarlo.

Uno scambio con Russ dentro oggi ti può portare un nuovo assett, tutto dipenderà da chi verrà ad allenare questi Rockets dando per scontato l'addio del Baffo, i texani oggi sono arrivati al punto di non ritorno di un cammino che ha regalato emozioni ma nel concreto NULLA.

 


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