LBA 2019/20: pagellone delle squadre (1ᵃ parte)

È già tempo di pagelle vista la prematura conclusione del campionato di Serie A 2019/20, dichiarato ufficialmente sospeso dal presidente della FIP Gianni Petrucci. Iniziamo in questa prima giornata con l’analisi delle ultime nove squadre classifi

Scritto da Marco Tartini  | 

È già tempo di pagelle vista la prematura conclusione del campionato di Serie A 2019/20, dichiarato ufficialmente sospeso dal presidente della FIP Gianni Petrucci.

Iniziamo in questa prima giornata con l’analisi delle ultime nove squadre classificate.

PAGELLE

17) Carpegna Prosciutto Basket Pesaro (1-19): 4
È stata una stagione disastrosa quella della Carpegna, frutto di scelte sbagliate, infortuni e scommesse che non hanno pagato i dividendi. Ad ogni modo, anche quest’anno il club marchigiano è riuscito a raggiungere un’impronosticabile “salvezza”, per meriti ovviamente extra-cestistici. Le basi da cui ripartire non sembrano essere molte, e pure per questo c’è curiosità nel vedere come si comporterà Pesaro nei prossimi mesi decisivi.

16) Allianz Trieste (7-15): 5
Dopo aver fatto sognare al suo primo anno nella massima serie, Trieste non ha saputo riconfermarsi a tali livelli, rivelandosi piuttosto una delle più grandi delusioni stagionali. Nonostante in estate abbia dovuto salutare i suoi giocatori cardine, l’Allianz era comunque riuscita a costruire un buon roster, incapace però di spingersi oltre la sedicesima posizione.

15) OriOra Pistoia (7-15): 6.5
Un inizio a dir poco a rilento aveva lasciato presagire il peggio ai tifosi dell’OriOra, ma una serie di vittorie casalinghe a cavallo fra novembre e dicembre hanno letteralmente svoltato la stagione dei toscani. Prima di questa stop forzato la squadra sembrava aver finalmente trovato la quadratura del cerchio, tanto da risultare una delle favorite alla permanenza in Serie A.

14) Virtus Roma (7-15): 5.5
Il cammino della compagine capitolina è stato opposto a quello di Pistoia: nei primi mesi Jefferson e compagni erano riusciti a conquistare delle inaspettate vittorie ed a sfiorare addirittura la qualificazione alle Final Eight, salvo poi attraversare un periodo di totale blackout e veder i propri obiettivi ridimensionarsi. Molto interesse girava attorno a Barford e Webster, neoacquisti virtussini che non sono però mai potuti scendere in campo assieme.

13) De’ Longhi Treviso (8-13): 6.5
Il ritorno di Treviso in A è stato all’altezza delle aspettative: pur vivendo un ultimo periodo complicato, gli uomini di Menetti erano ormai ad un passo dal conquistare la salvezza matematica, traguardo prefissato sin da settembre. Il calore dei tifosi non è mai mancato in questi mesi, e ciò ha reso il PalaVerde un fortino temuto e difficile da espugnare.

12) Grissin Bon Reggio Emilia (9-12): 6.5
Da questa Reggiana ci si poteva aspettare un po’ di più, data la qualità del roster e l’esperienza di un coach come Maurizio Buscaglia. In certi momenti dell’anno è sembrato mancare qualcosa a questa squadra, soprattutto per ambire alle zone alte della classifica. Il punto da cui ripartire è sicuramente il nucleo di italiani, all’interno del quale si sono distinti Simone Fontecchio e Leonardo Candi.

11) S.Bernardo-Cinelandia Cantù (9-11): 7.5
Come detto più volte, l’approdo in terra brianzola di Joe Ragland aveva rappresentato il punto di svolta per la stagione di Cantù, mediocre fino ad allora. Proprio l’ex Milano, con la complicità di un ritrovato Wes Clark, era riuscito a trascinare l’Acqua San Bernardo nei pressi della zona playoff, obiettivo che non sembrava più così lontano.

10) Openjobmetis Varese (9-10): 7
Quello di Varese è stato un percorso conforme con le previsioni estive: la salvezza dell’Openjobmetis non è mai stata in discussione, così come la sua esclusione dalla postseason. Da record è stata la pausa di cui hanno “goduto” i lombardi in questi ultimi mesi: a causa degli impegni delle avversarie e dello svolgimento della Coppa Italia, la formazione di coach Caja non ha più disputato impegni ufficiali a partire dal 26 gennaio!

9) Aquila Trento (11-10): 7
In questo campionato abbiamo visto una Trento a due facce, capace di alternare prestazioni ottime con altre poco convincenti. Uno dei motivi è stato sicuramente l’arrivo in corsa di Gentile, catapultato in un sistema che non prevedeva un giocatore con tali caratteristiche. Ale, dal canto suo, è riuscito ad ambientarsi al meglio, e insieme a Craft ha guidato l’Aquila alle Top 16 di Eurocup e al settimo miglior record della LBA. Proprio sul playmaker statunitense ci sembrava doveroso spendere alcune parole, visto che (come da lui dichiarato) quello contro Belgrado potrebbe essere stato l’ultimo match della sua carriera.

Appuntamento a domani, sempre alle 17.00, con la seconda parte


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