Panathinaikos: squadra in vendita...e sguardo alla BCL?

Il presidente Giannakopoulos mette in vendita il Panathinaikos fissando pure il prezzo, sul discorso Eurolega-BCL non ha detto nulla...ma si è sbilanciato!

Scritto da Marco Tartini  | 

Panagiotis Moschandreou / Getty Images
Si è tenuta oggi la tanto attesa conferenza stampa di Dimitris Giannakopoulos, patron del Panathinaikos. Ci si aspettava grandi decisioni sul futuro della squadra, soprattutto per quanto riguarda le competizioni europee, ma così non è stato. Una grande notizia, però, è comunque arrivata.

Nella conferenza stampa, tutta in greco e senza interprete, Giannakopoulos ha evidenziato come la sua famiglia dal 1987 ad oggi abbia investisto più di €450 milioni nel Pana dichiarando, clamorosamente, che la franchigia è in vendita al prezzo di €25 milioni (anche se per lui il vero valore è €100 milioni) chiudendo definitivamente il suo ciclo. Il testimone passa ora nelle mani di Manos Papadopoulos e Takis Triantopoulos.

Il momento più atteso è stato quando è saltato fuori il nome del CEO di Euroleague Jordi Bertomeu. Dimitris ha detto che sotto la sua gestione l'Eurolega ha toccato il punto più basso, che le squadre si trovano al buio perché non sanno cosa succede a livello di revenue. Ha poi esaltato il fatto che Maccabi, Olympiacos e Panathinaikos siano le tre squadre che mantengono (a livello economico) EuroLeague, e che quest'ultima abbia MINACCIATO nelle maniere peggiori il suo club di fronte a tutti, infliggendo le peggiori ingiustizie anche a livello arbitrale.

E poi il momento decisivo:

Eurolega non ha mai avuto un serio competitor e adesso ce l'ha nella BCL, un'organizzazione pronta a spazzare via Euroleague, un'organizzazione che 2 anni fa non credevamo fosse pronta ma adesso lo è!

A questo punto ci si aspettava la stoccata finale con l'addio ad Euroleague ma così non è stato, però:

Non sto dicendo che stiamo abbandondano l'Eurolega, la situazione continuerà ad essere valutata. Spero che decideremo di partecipare alla FIBA BCL

Il Pana rimane in un limbo, il presidente infatti SPERA di poter vedere la sua futura ex squadra nella competizione FIBA ma, ha specificato, per farlo ci vuole una volontà reciproca e che tutte le parti, tifosi compresi, siano d'accordo.
Lasciare Eurolega porterà a pagare una penale di €10 milioni, ma il patron è convinto che sarà Eurolega a pagare loro...

EUROLEAGUE & BCL

Cogliamo l'occasione per fare il punto della situazione sulla battgalia tra le ECA & FIBA, visto soprattutto l'esodo delle squadre ECA veso al Basketball Champions League.

Fin da quando è stato istituito, questo torneo ha avuto come fine ultimo la riduzione del potere di Euroleague Commercial Assets (ECA). Essendo l’Eurolega pressoché inarrivabile, la competizione targata FIBA si è “concentrata” nell’indebolire l’EuroCup, cercando di scipparle pian piano sempre più club, dai più modesti fino ai più blasonati.
Ispirandosi alla sua rivale, la BCL ha capito che per essere attrattiva non può basarsi soltanto sul merito sportivo delle singole partecipanti, ma deve proporre anche piani finanziari allettanti: così facendo, in questi mesi è riuscita a reclutare cinque squadre importanti come Darussafaka, Tofas Bursa, Rytas Vilnius, Bilbao e Galatasaray. In un’intervista rilasciata ad Aydinlik, un membro del board della compagine turca dichiarato che il club turco, avendo firmato un contratto da 3+2 con la massima competizione FIBA, percepirà €350k.
Queste notevoli risorse economiche derivano dalla partnership annunciata a gennaio con GCBH LP, una property americana che opera nei settori di media, broadcasting, sponsorship e marketing sportivo

Un altro fattore che ha spinto le società a trasferirsi è la difficoltà ad accedere all’Eurolega. Fatto eccezione per quelle 3/4 corazzate che ogni anno si giocano l’accesso alla prima coppa europea, le partecipanti di EuroCup riescono raramente a fare il “salto di categoria”, dal momento che (come detto in precedenza) non sempre vige la meritocrazia.

Molte partecipanti, ad esempio, non dispongono delle risorse economiche necessarie per poter permettersi la promozione e si vedono dunque costrette a “ristagnare” nella 7Days.


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